"Prelievo forzoso". La Città Metropolitana presenterà ricorso al Tar

“Prelievo forzoso”. La Città Metropolitana presenterà ricorso al Tar

“Prelievo forzoso”. La Città Metropolitana presenterà ricorso al Tar

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giovedì 31 Agosto 2017 - 12:31

Atto di indirizzo del commissario Filippo Romano finalizzato ad ottenere l'annullamento, previa sospensione, della circolare del Ministero dell'Interno n. 12/2015 che riguarda il “Prelievo forzoso” sulle risorse dirette delle ex Province

La legge Del Rio, la numero 56 del 7 aprile 2014, ha cambiato il ruolo delle Province, scatenando una serie di critiche. Quelle siciliane, in particolare, sono escluse dai meccanismi di alleggerimento di funzioni e personale e soffrono ancora più il "prelievo forzoso", che impone di versare allo Stato cifre elevate. 28 milioni all'anno su un bilancio di 62, per la provincia di Messina, che ne spende 30 solo per le spese del personale. Un "salasso" che condurrebbe al dissesto finanziario.

Il commissario Filippo Romano, di recente, ha più volte lanciato l'allarme e ora ha emanato un atto di indirizzo, con destinatari il sindaco metropolitano, il segretario generale ed il dirigente della I direzione – affari legali, per conferire incarico legale per la promozione del giudizio cautelare dinnanzi al Tar Lazio rivolto all'ottenimento della “sospensiva”, nell'ambito del già instaurato procedimento giurisdizionale.

"Si tratta – si legge nell'atto – di un tentativo diretto a fronteggiare un danno grave e irreparabile alla Città Metropolitana derivante dalla impossibilità di quadrare il Bilancio di Previsione e dal conseguente obbligo di procedere alla dichiarazione di dissesto non potendo l'Ente assicurare l'erogazione dei servizi e l'espletamento delle funzioni indispensabili".

6 commenti

  1. Ottimo, sarebbe bene che questo ricorso venisse supportato anche dalle ex province siciliane!

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  2. fatemi capire perché non sono sicuro: la Provincia di Messina ha un bilancio di 62 milioni di euro e ne spende la metà per i soli stipendi??? Considerandone l’utilità non sarebbe il caso di valutarne la chiusura definitiva??? Siamo alla follia!!!

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  3. Perché dare sempre per scontato che il bilancio non si riesce a quadrare? Possibile che un “abile” funzionario dello stato non sia in grado di risolvere la questione. Troppo facile (per chiunque) dichiarate il dissesto. Gli attributi invece, si dice, si vedono quando le cose diventano complesse/difficili. Perché non cominciare a ridurre le spese del personale a partire dal Segretario Generale? ( Temporaneamente ed in via eccezionale potrebbe svolgere le funzioni ( per entrambi gli enti) il solo Le Donne- è consentito-) Perché non procedere all’ alienazione del patrimonio comunale; Perché non ridurre alcune spese correnti razionalizzando i servizi? Ed altro ancora!

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  4. cammellinodipeluche 31 Agosto 2017 16:36

    certo che si potrebbe!!! e visto che la città di Messina è strapiena di imprenditori…magari evasori….e di tanti altri bacini finanziari…vorrei vedere come potrebbe andare avanti l’economia in città…..bar,negozi e negozietti, pizzerie, etc……senza che i dipendenti pubblici esistessero.

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  5. E le Posizioni organizzative alcune INUTILMENTE confermate ( lasciti ) e altre calate a pioggia?

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  6. Sono pienamente d’accordo con Menestrello ed inoltre vorrei spiegare che se una folla enorme di impiegati pubblici non ha LETTERALMENTE nulla da fare non è colpa mia che, comunque, continuo a pagare le tasse anche per mantenere loro ed i servizi inesistenti che dovrebbero garantirmi. E da titolare di partita IVA sostengo inoltre che l’equazione imprenditore/professionista = evasore fiscale vale quanto quella di impiegato pubblico = incapace di fornire un servizio utile in relazione allo stipendio percepito ma, soprattutto, ai privilegi che ancora hanno.

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