Il Manuale del bravo Capodannaro e l'arte del Feng Shui

Il Manuale del bravo Capodannaro e l’arte del Feng Shui

Rosaria Brancato

Il Manuale del bravo Capodannaro e l’arte del Feng Shui

domenica 30 Dicembre 2012 - 07:03

Sono una fan dei riti di Capodanno, li ho fatti tutti sperando che l'anno nuovo sia migliore del precedente. Ma in particolare quello che faccio sempre è il Feng shui: fare aria, gettare la roba vecchia, che significa semplicemente buttar via quei vecchi comportamenti che ci fanno fare sempre gli stessi errori.....Nel 2013 avremo ben 2 tornate elettorali per evitare di ripetere gli sbagli, iniziamo ad allenarci.

Lo confesso, sono una fan del Capodanno. E’ la mia festa preferita, sono sempre convinta che l’anno nuovo sarà migliore del precedente, che sarà, come dico io, “l’anno della mia vita”. A metà dicembre puntualmente, da decenni, inizio a dire “lo sento, sarà il mio anno”. Mi sottopongo a tutti i riti e le tradizioni immaginabili pur di propiziare nel modo migliore il passaggio. Se esistesse il Manuale del bravo capodannaro lo terrei sul comodino. Se in un giornale scopro un rito di una tribù amazzonica o degli sciamani australiani lo faccio. Ho mangiato di tutto, dai melograni all’uva al grano a vagonate di lenticchie (con o senza cotechino) alle tre del mattino, fino a mazzi di petali di rosa. Un anno, con le mie sorelle, abbiamo cercato 7 fontane tra Villafranca e Spadafora, abbiamo bevuto 7 sorsi e girato in tondo ad ognuna per 7 volte dicendo amenità e stando attente che nessuno ci vedesse e ci portasse al pronto soccorso. Per tre anni ho messo tre desideri in una bottiglia che ho gettato in mare. Accorgendomi che non si avveravano mi son detta che se li lanciavo in mare li allontanavo da me, così ho iniziato a scriverli in un biglietto da seppellire sotto un albero. Sono andata in una serra, ho comprato una pianta che si chiamava “Eugenia” (dal greco “buon inizio”) l’ho piantata nel giardino di mia madre e accanto alle radici ho lasciato la lettera con tre desideri. Non avevo fatto i conti con il geniale giardiniere di mia madre che, in pieno inverno, ha deciso che la MIA EUGENIA andava potata. Risultato: Eugenia sembra uno stecco basso e rachitico, soprattutto al cospetto dell’Eugenia piantata accanto da mia sorella (con i suoi 3 desideri)che svetta neanche fosse un baobab gigante e rigoglioso. Ovviamente anche i miei tre desideri sono stati potati dal giardiniere. Quindi ho smesso di spargerli ovunque e da un po’ li scrivo nel cuore così li ho a portata di mano, li tengo d’occhio e li innaffio quando posso. Per il resto il Capodanno si deve passare con chi amiamo, chiunque esso sia, dall’amico alla nonna, passando per il gatto di casa. E se fisicamente non si può ci pensa la tecnologia. I sentimenti sono come il vento, tu vedi che i rami di un albero si scuotono ma non vedi il vento. Certe cose non hai bisogno di toccarle e vederle per sentire che ci sono. C’è poi un altro rito al quale non rinuncio: liberarmi delle cose vecchie. Una sana operazione di Feng shui o per dirla all’americana di Spaceclearing, si dovrebbe fare spesso, libera gli spazi fuori, ma soprattutto “dentro”. Feng shui non è una cattiva parola, è una rivoluzione dell’anima. Significa liberarsi dalla roba vecchia, in altre parole “fare aria nuova” nella casa, quindi, dentro di noi. Quante volte avete guardato quella cosa che vi ha regalato qualcuno (magari la collega che sparla di voi appena vi girate) e siete convinti che vi porta sfiga? E quella cosa che non avete il coraggio di buttare perché è costata un occhio della testa? O quella che potrebbe servire tra un secolo o due, o il sasso che avete conservato ritornando dalla gita di prima elementare,o i pantaloni taglia 40 che non vi stanno più da 10 anni ma nel vostro cuore sperate che prima o poi riuscirete a metterli, o quelli a zampa d’elefante che prima o poi torneranno di moda? Vogliamo parlare dell’orrenda bomboniera che siete costretti a tenere in bella vista nel terrore che chi ve l’ha data se ne accorga? Di quell’utensile inutile che avete comprato senza ascoltare i consigli di vostro marito e nascondete nel cassetto sperando che si dissolva da solo? Il cavatappi regalo di Natale 1986 mai usato? La “sola” che vi hanno rifilato al mercatino dell’antiquariato e che è stata fatta in Cina tre anni fa? Cogliete l’occasione e gettateli via. Il principio è questo, non è l’oggetto in sé, ma il rapporto che avete con l’oggetto che vi imbriglia, vi lega al passato. Gettare le cose vecchie non significa liberarsi degli oggetti, ma di vecchi comportamenti. Non dovete per forza buttare dalla finestra il vostro ex, ma il vostro comportamento, quel che vi lega a lui, la voglia di vendetta, il rancore, l’amore. Invece di buttare via la suocera buttate via le vostre ipocrisie con lei e da domani ditele che quel pasticcio di lasagne con le cozze, i broccoli e il pesto non riuscite a digerirlo non per colpa sua, che è una cuoca fantastica, ma vostra, che siete invecchiati anche di stomaco. Buttiamo i nostri vecchi comportamenti.

Molte “cose vecchie” quest’anno se ne sono andate con i loro piedi negli ultimi mesi. Spontaneamente hanno preso la porta e sono usciti “anticipatamente”. Altre hanno usato le porte girevoli, sono uscite e poi…hoplà, per magia (o sfiga) ce li siamo trovati di nuovo dentro. Altra roba vecchia è rimasta in bella vista…bè, non tutte le ciambelle riescono col buco. Alcune cose vecchissime sono tornate proprio alla vigilia di Natale, li abbiamo trovati da Barbara D’Urso in uno studio televisivo, ma è qui che entra in scena la nostra abilità di Feng Shui. Non cambiamo canale se vediamo Berlusconi alla Prova del cuoco, cambiamo schema. Il Capodanno festeggiamolo a febbraio,il 24, quest’anno, come i cinesi. Prepariamoci sin da ora a fare Feng shui in vista del 2014, alle amministrative di maggio, non riduciamoci all’ultimo armati di aspirapolvere, perché certi acari restano per sempre, non te ne liberi più. Buttiamo il nostro vecchio vizio di venderci per un piatto di pasta, per un’illusione, per un ricatto. Solo così sarà un anno nuovo. Quindi, coraggio: del 2012 buttiamo via i vasi di lacrime e sangue che abbiamo riempito, la paura di non arrivare a fine mese, la certezza di non esserci arrivati, i ritardi negli stipendi, la rabbia nel leggere di Fiorito e della banda Bassotti che mentre noi moriamo di fame si è divorata tutto, l’invidia per Veronica Lario, che avrà ogni giorno 100 mila euro di alimenti da Berlusconi, il dolore nel vedere i nostri figli crescere in una città che muore. Gettiamo via tutte le volte che abbiamo posteggiato in doppia fila, ferito una persona cara, offeso qualcuno, le ore passate dietro la porta di un potente in attesa dell’elemosina di turno. Buttiamo via l’angoscia per ogni curriculum che non è stato letto, per ogni porta che è stata chiusa, per ogni volta che abbiamo sentito dire “le farò sapere”. Buttiamo via i santini e le promesse mai mantenute, la fiducia mal riposta, gli ideali calpestati. Affrontiamo il nuovo anno senza zavorre, col ricordo, quello sì, di tutte le volte che siamo usciti di casa felici. Facciamo spazio nei cassetti apriamo le finestre e facciamo entrare l’aria nuova. Facciamolo noi per primi, senza aspettare che sia il nostro vicino, il nostro collega a farlo. Al massimo ci becchiamo un raffreddore, ma chi se ne frega. Il 2013 sarà “il nostro anno, lo sento”.

Rosaria Brancato

9 commenti

  1. Invece di liberarsi, sarebbe meglio a mio modo di vedere, ritrovarsi. Ritrovare il proprio io quello primordiale, quello fresco, leale, schietto, quello che riesce immediatamente ed inconsapevolmente riconoscere il bene ed il male. Quello magari delle famose cause perse, ma che tanto di sano e di vigore danno al proprio spirito.
    Ecco invece di liberarsi, fare proprio il senso del marciume che abbiamo dentro perchè questo rappresenti un deterrente, un ostacolo, un divieto a tant’altro marciume che batterà forte alla nostra porta per entrare.
    Ritrovare quindi il nostro io e guardare in faccia senza timore reverenziale il prossimo, ma con rispetto.

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  2. Fantastica Rosaria. Grazie. Solo una chiosa ,se permetti….assieme alla roba vecchia da buttare a Capodanno mi permetto di suggerire quella più vecchia,più diffusa e quasi sempre camuffata e riposta negli angoli più oscuri di CASA : L’EGOISMO. Egoismo individuale e sociale. Se non ci riusciamo perché semplicemente non lo troviamo o perche pensiamo di averlo già buttato in anni passati. Bene. Sarebbe comunque utile per tutti noi una pratica FENG SHUI ahimè poco praticata : pulire sempre quello SPECCHIO che c’è in ognuna delle nostre case . Solo così potremo vedere lucidamente senza appannamenti la REALTÀ . Sarebbe una rivoluzione. Che ne dite? Auguri di cuore a tutti.

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  3. Trovo appropriata al tema questa preghiera:”O Dio,dacci la serenità per accettare quello che non si può cambiare;il coraggio di cambiare quello che va cambiato e la saggezza per distinguere l’uno dall’altro…”Tantissimi auguri!

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  4. Angelo Silipigni 30 Dicembre 2012 12:56

    Per capodanno faró fengsciui: butteró mia suocera dalla finestra.

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  5. Antonio Gullotta 30 Dicembre 2012 13:39

    Non è necessariamente scritto per Messina.
    Ad esempio, basta vedere gli scempi urbanistici (lo dico da ingegnere mortificato nel vedere che nessuno fa niente) in deroga al piano regolatore e i deca-milionari debiti comunali venuti a galla (e prima scientemente nascosti) al mio comune natale, la città di Taormina.
    La responsabilità non è solo degli attuali amministratori, ma anche di quelli del recente passato. Nessuno mai ha ammesso e ammetterà le colpe, sarebbe un idiota. Ma queste colpe tragicamente sono reali e facilmente constatabili.
    Il cittadino, nell’assenza di chi dovrebbe fare il proprio dovere controllando tutto ciò e facendo sì che non accada piu’, possono prendere “metaforicamente” l’aspirapolvere e scacciare questi acari anche a Taormina e, ne sono certo, in tanti altri luoghi della Sicilia e non solo, accomunati dalle stesse problematiche di malgoverno ed incompetenza arrogante.

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  6. Antonio Gullotta 30 Dicembre 2012 13:57

    Io purtroppo la suocera non posso buttarla, perchè sto al piano terra ahah

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  7. puzza di bruciato 30 Dicembre 2012 14:33

    Augurissimi a tutti voi e alla Signorina Brancato ns compagna di viaggio!!! Con la certezza di riaverla per prossimo anno più pimpante e saggia come lo è sempre stata….
    ps: una dritta, uno zio mio contadino nascondeva per fine anno i desideri e i buoni propositi scritti in modo sgangherato, dentro una ragnatela grandissima che si trovava in una vecchia stalla di campagna… mi diceva che quel sistema con lui funzionava sempre… Perché non provare….

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  8. Mariella De Francesco 30 Dicembre 2012 22:26

    sono d’accordo: festeggiamo il capodanno il 24 febbraio!
    Auguriamoci che tutto cambi!

    ….e sino a quel giorno, comunque, buon anno!
    u Signuri mi ‘nna manna bona!!!!

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  9. Il 24 u.s. ha fatto gli auguri di Buon Natale a quasi tutti i messinesi che soffrono e non, un lungo elenco, mancavano i lavoratori della formazione, quelli che non percepiscono stipendio da 10 mesi. Non so se volontariamente o perchè quando si parla di corsi professionali il pensiero va ai privilegi di Capone, Genovese,Rinaldi, Buzzanca, Formica, Briguglio ecc. ecc. ed il desiderio è quello di tagliare teste(metaforicamente) travolgendo storie, persone e famiglie che adesso stanno soffrendo. Se per caso c’è un pò di rancore lo butti via, stanotte, come cosa vecchia e ci tenga presente, si faccia vedere. Le invio i miei più fervidi auguri di buon anno, la leggo sempre, anzi di più. Auguri a tutti.

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