Ritornare a teatro: rito tra il magico e il sacro

Ritornare a teatro: rito tra il magico e il sacro

Emanuela Giorgianni

Ritornare a teatro: rito tra il magico e il sacro

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domenica 24 Ottobre 2021 - 06:45

“Molto rumore per nulla” del Teatro Vittorio Emanuele ha riunito un pubblico messinese ricchissimo ed entusiasta. Le emozioni del rientro in sala, un sala finalmente con il 100% di capienza

Una fila fittissima. Giovani e adulti, uno dietro l’altro, in fila indiana, occupano tutta la piazza antistante il Teatro Vittorio Emanuele

Il potere dell’arte

Sono composti, nessuna lamentela come purtroppo capita spesso nella nostra città, ma fortemente emozionati. Gli occhi di tutti sono felici, impazienti, parlano nel loro silenzio. Già lì fuori, quell’attesa carica di aspettative ci unisce, ci rende comunità. Perché questo è il potere del teatro, questo è il potere dell’arte.
I problemi restano a casa, così le differenze di opinioni, i contrasti, gli aspetti beceri della quotidianità. Già lì fuori si è parte di un rito tra il magico e il sacro.

È avvenuto al nostro Teatro per la prima di Molto rumore per nulla, la celebre commedia di Shakespeare, riletta dalla regia di Giampiero Cicciò.

Rito tra il magico e il sacro

Entrando con ordine in sala quelle emozioni crescono momento dopo momento. Il Teatro di Messina, con la possibilità, finalmente, di essere riempito al suo 100%, ha chiamato la sua cittadinanza. E il pubblico messinese ha così, sorprendentemente, risposto. Ma quella platea piena non era composta solo da persone, era ricca anche di sogni, desideri, era ricca di sacralità. Il Teatro è un luogo di culto per chi lo vive, per chi lo ama e, già solamente andando a sedersi al proprio posto, era percepibile il bisogno di tutti i presenti di tornare a professare la propria fede, tornare a imparare a credere.

In quella platea si respirava la magia. Il teatro riporta nella prosa quotidiana di tutte le nostre vite quella poesia di cui abbiamo bisogno. Il teatro rappresenta quella componente di mito, di magia, di immaginazione di cui necessitiamo per vivere, permettendoci di evadere dalla realtà da una parte, ma dall’altra di immergercene più profondamente, di osservarla da fuori per comprenderla. E questo ha fatto abilmente “Molto rumore per nulla” con il suo sguardo così attento alla contemporaneità e il suo cast messinese d’eccezione.

Il sipario si alza e la magia ha inizio. Gli attori passano per la sala, scelta stilistica che sembra però evidenziare, ancor di più, il bisogno di contatto che è tanto mancato tra interpreti e pubblico; il bisogno di cancellare, adesso, ogni distanza; il bisogno di ristabilire, finalmente, questo legame stabile. Le emozioni si sentono, si respirano, in un climax ascendente di forza e intensità che culmina negli applausi finali.

Tornare a vivere

Quella gioia che il pubblico aveva negli occhi all’ingresso si rivede, adesso, negli occhi degli attori, gli applausi sembrano abbracciarli, rassicurarli; si crea un linguaggio segreto tra chi è su quel palco e chi è sotto a viverlo.

Perché di cultura si vive. C’è chi vive di cultura, chi di cultura vuole vivere, e chi grazie alla cultura si sente vivo. E noi ne abbiamo bisogno.

Tornare a teatro è un gesto di cittadinanza attiva, è un dovere civico, è riprendersi la nostra palestra di vita, ma è, prima di tutto, esigenza di esistere, bisogno di tornare a vivere

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Un commento

  1. Bellissimo articolo che ha espresso EGREGIAMENTE con le PAROLE l’atmosfera che si crea quando si va a teatro e si assiste alla messa in scena delle opere SEMPRE DIVERSE MA SEMPRE ATTUALI…..un PLAUSO a TEMPOSTRETTO che mette in evidenza gli spettacoli di teatro e 👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏anche al regista perché con la rappresentazione di questa commedia per la prima volta ho visto tanti giovani affacciarsi alla bellissima REALTÀ del Teatro che stava andando a spegnersi ed è stato così abilmente ACCESO dall’ affluenza del pubblico che mi auguro sia SEMPRE così NUMEROSO🤞!!!!!

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