Il teorema Finocchiaro e la bocciatura del blocca-inquisiti all'Ars

Il teorema Finocchiaro e la bocciatura del blocca-inquisiti all’Ars

Rosaria Brancato

Il teorema Finocchiaro e la bocciatura del blocca-inquisiti all’Ars

domenica 22 Luglio 2012 - 07:46

I partiti litigano sul ritorno alle preferenze ed il Pd si schiera contro sostenendo che sopratutto al Sud hanno causato il dilagare del voto di scambio e della corruzione. Quasi a voler confermare questa tesi l'Assemblea regionale ha bocciato una proposta che vietava la nomina negli Enti locali, nei Comuni, alla Regione, di persone inquisite, rinviate a giudizio o condannate per mafia e corruzione...

Seguendo il dibattito sulla riforma della legge elettorale emerge un fatto: se non si tornerà alle preferenze la colpa è dei meridionali, anzi dei siciliani. La tesi sbandierata ai quattro venti, dal Pd in testa, è semplice: se restituiamo ai siciliani il voto di preferenza riempiranno il Parlamento di uomini d’onore, inquisiti, inquinati, corrotti e amici degli amici. La prima ovvia considerazione rispetto a questa tesi è che guardando quelle liste di nominati innominabili e inguardabili che abbiamo portato alle Camere non mi pare che abbiamo fatto questo grande salto di qualità. Eppure molti leader dei partiti asseriscono che in tutto lo stivale gli unici incapaci di saper scegliere siamo noi, che votiamo perché basta un piatto di pasta per comprarci o l’indicazione di un potentino locale.
Quindi meno male che col Porcellum ci hanno curato dal male inguaribile della mafiosità incallita e grazie al cielo abbiamo eletto una classe dirigente illuminata e impermeabile a qualsiasi forma di corruzione (….!).
Per il Pd cito le parole di Anna Finocchiaro che su twitter ha scritto: Preferenze=voto di scambio. La deputata, giunta al venerabile traguardo di ben sette mandati, nativa di Modica e residente a Catania, eletta nel collegio dell’Emilia Romagna senza alzare un solo dito nel 2008 ha dichiarato: “le preferenze inducono inquinamenti nelle campagne elettorali. Furono abolite perché soprattutto nel meridione producevano voto di scambio ed erano in mano ai signori delle tessere”. Bersani la pensa come lei, l’area Letta no “e’ assurdo pensare che vadano bene negli Enti locali e poi considerarle il male assoluto per il Parlamento”.
E’ vero, non possiamo nascondere dietro un dito il cattivo uso che noi meridionali abbiamo fatto delle preferenze, ma è pur vero che le liste bloccate non hanno fatto di meglio. C’è poi un’obiezione: ma con le liste bloccate i mafiosi non vanno a votare? Dal giorno del Porcellum sono improvvisamente scomparsi i signori delle tessere oppure hanno semplicemente cambiato interlocutori, tra l’altro facilitati dal fatto che le liste venivano decise da quattro persone? E i nominati non hanno alcun debito di gratitudine e riconoscenza verso nessuno al mondo, solo verso lo Spirito Santo che li ha miracolosamente guidati fin lì? Basterebbe rileggersi le cronache giudiziarie degli ultimi anni per capire che non è così semplice, e che Porcellum=fine del voto di scambio è un’equazione che non va bene neanche alle elementari. Al di là delle presenze folkloristiche di ballerine per accontentare alcune preferenze di altro genere ci volete fare credere che il listone garantisce la libertà dalla corruzione?

Riflettevo su questo quando i NOSTRI DEPUTATI SICILIANI bocciando la norma blocca inquisiti hanno dato ragione al Pd, dimostrando che il lupo fa finta di perdere il pelo ma non perderà mai il vizio……
I fatti: due deputati del Pd hanno presentato un emendamento che prevedeva il divieto per la Regione, i Comuni, le Province e gli Enti locali di attribuire incarichi a persone rinviate a giudizio o condannate per una serie di reati, tra i quali l’associazione mafiosa e la corruzione.
Ebbene,grazie al voto segreto (che è il papà di tutte le porcherie), richiesto da Pid, Mpa e Pdl, è stato bocciato con 39 voti a favore e 32 contrari (Pd e Udc).
L’Idv ha tuonato “E’ l’ultimo colpo di coda del governo Lombardo, un no che aggrava la questione morale in Sicilia e consentirà ulteriori inquinamenti”, Pd e Udc hanno firmato una nota comune: “è stato un segnale di profonda miopia e che fa da spartiacque tra chi lavora per la legalità e chi continua a operare per un sistema insostenibile e immorale”.
Fatto sta che abbiamo dimostrato che è vero che noi siciliani sbagliamo a votare, perché quei 39 no di chi vuole riempire di consulenti e dirigenti condannati per mafia e corruzione gli uffici e gli enti locali, è la prova provata che non stiamo affatto attenti a chi mandiamo a rappresentarci.
Io, ad esempio, preferirei che il Presidente di una partecipata, il componente di un Cda o l’esperto alla lana caprina sia non dico in odore di santità ma almeno contrario alla corruzione.

Quando ho iniziato a pensare alle preferenze volevo dimostrare che la Finocchiaro aveva torto e che noi siciliani sappiamo scegliere. Il voto dell’Ars mi ha fatto venire il dubbio che se mandiamo a Palermo gente che fa scelte contrarie alla legalità, al buon senso, alla buona amministrazione, all’intelligenza e all’onestà allora forse non siamo pronti. Però abbiamo altre occasioni per cambiare, ad esempio la prima è alle regionali d’ ottobre.
Ma ci sono sere in cui penso che questo è solo un sogno e che non cambieremo mai. Accade quando vedi che le segreterie dei partiti sin da adesso che Lombardo non si è ancora neanche dimesso, hanno già la fila fuori dalla porta. E non per condividere un’ideale o una battaglia o un sogno, ma per distribuire pane.
Rosaria Brancato

10 commenti

  1. Dottoressa Brancato, l’amara realtà è sotto gli occhi di tutti, buoni e cattivi, onesti e non , la Sicilia non ha speranze. Il voto di ottobre se ma ci sarà, non farà altro che confermare posizioni già delineate da anni e naturalmente scambio di pasta ,olio ,biscotti e salsa per un voto.Se non ci crede ,giri a vaccarella,(Milazzo) in quel periodo.Non è che l’estate , poi l’inizio d’autunno, possa portare un cambiamento di mentalità nella gente con visione televisiva o calcistica della società. Il grave problema Siciliano è culturale e morale, la logica è se sto bene io ,stanno bene tutti!!! Accetti la realtà ,non esistono all’orizzonte movimenti della società ,siciliana, tali da far intravedere cambiamenti, anzi vedo solo una chiusura sempre più forte della politica e della gente che ha paura di rischiare .Si ricorda il blocco degli autotrasportatori nel momento dell’insediamento di Monti durante il tentativo delle liberalizzazioni?!!

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  2. Michele Barresi 22 Luglio 2012 12:48

    Non è più tempo di delegare ma di partecipare. Il resoconto della cronista è attento quanto spietata l’analisi che non vi sia scampo se non nasce dal basso la volontà di cambiamento. Basta con i soliti soloni della politica che , oggi non hanno più nulla da promettere, ma puntano alla salvaguardia della loro specie. E’ vero c’e’ ancora la fila per il pane ma pensiamoci… alla fame qualcuno ci avrà ridotto . Basta autolesionismo , con un pò di coraggio ci si deve scommettere e partecipare dando una speranza di cambiamento

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  3. roberto cerreti 22 Luglio 2012 14:21

    La gente pian piano sta prendendo coscienza della realtà, dimostrazione il voto palermitano e barcellonese..in quelle famose segreteria oramai possono promettere per il futuro, ma allo stato attuale non c’è pane per nessuno, solo chiacchiere! Il voto democratico è una necessità democratica, ed è assurdo che negli Enti Locali ove vi sono poteri esecutivi l’elettorato nominale venga mantenuto, mentre giusto a Roma un Parlamento multicolore e privo di esecutività diretta sia limitato a liste e nomi bloccati, guardacaso gli stessi nomi imponenti di quelle famiglie che hanno devastato la Sicilia e che anche col voto diretto comandavano.. Il voto è un diritto a tutti i livelli e purtroppo in Italia non è più così, per questo motivo voce ed opportunità politiche a soggetti come gli on. Scilipoti e Finocchiaro, scelti dalle segreterie politiche e non dal popolo. Rosaria non disperare e non mollare, vedrai che anche in Sicilia ad Ottobre in migliaia si alzeranno in piedi per gridare con orgoglio il nostro Inno Nazionale.

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  4. franco martino 22 Luglio 2012 14:48

    E’ così, è esattamente così?
    Credo che il tempo in cui ci affrancheremo da questa “schiavitù culturale” è lontano.
    Non è una classe dirigente che deve cambiare (cosa ridicola solo a pensarla), è un Popolo che deve cambiare, che deve capire che è esso stesso artefice del proprio destino, che dalle sue scelte dipende la vita di tutti i giorni (sanità, scuole, lavoro, qualità della vita, ecc.).
    La signora Finocchiaro se fosse stata una deputa Tedesca, pizzicata a fare acquisti ad Ikea con la scorta probabilmente si sarebbe dovuta dimettere, qui è un fatterello irrilevante, ma sono queste le cose che determinano la risalità dello spread, lo spread non è un fatto economico, ma è la differenza di serietà tra due popoli messi a confronto!

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  5. VORREI INVITARE I LETTORI A LEGGERE CHI SONO STATI I PARTITI CHE HANNO BLOCCATO LA LEGGE ANTI-INQUISITI.EBBENE PER CHI AVESSE DUBBI IL PDL DEL BERLUSKA,MPA DI LOMBARDO ED IL PID LEGATO AL BERLUSKA,PRATICAMENTE :TRIVULU,MALANOVA E SCUNTINTIZZA PER I SICULI.VOTATE E FATE VOTARE IL BERLUSKA NAZIONALE CHI OI CI PENSA IDDU A MANGIARI.

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  6. Quali segreterie politiche distribuiscono pane? Cara Brancato, perchè non fa i nomi? Dove ha visto queste fila fuori dalla porta? Il tipico qualunquismo-giornalistico-messinese.

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  7. liliana parisi 22 Luglio 2012 17:14

    Da questi deputati regionali non c’era da aspettarsi nulla di diverso!Ma io sono ottimista:32 non è molto lontano da 39:sarebbero bastati 4 voti in più per far passare la norma e forse ci sarebbero stati se non ci fosse stato il voto segreto,in questo caso assolutamente ingiustificato.E poi mi chiedo:hanno votato 71 persone;e gli altri 19 deputati regionali?
    Ma soprattutto sono ottimista perchè abbiamo proprio toccato il fondo e quindi dobbiamo per forza risorgere: la gente è stufa di promesse non mantenute,di sprechi e clientelismo e c’è una gran voglia di cambiamento.In queste condizioni PRETENDIAMO che si torni alle preferenze, per porre fine all’egemonia dei partiti.Piuttosto,se veramente si temono infiltrazioni mafiose,il Parlamento deve approvare una norma che stabilisca una volta per tutte che tutti i candidati debbano avere i requisiti richiesti per accedere ai pubblici impieghi,e si possano presentare in un’unica circoscrizione elettorale,in cui sono residenti o nati(così da essere noti agli elettori).Inotre,per rispetto degli elettori,nel corso della legislatura,non dovrebbero poter cambiare partito o creare nuovi partiti,ma solo(se in disaccordo con la politica del partito) continuare a svolgere il mandato da indipendenti.Solo così finirebbero tutte le porcherie a cui assistiamo da tempo,da parte di gente che cerca solo il proprio tornaconto e se ne frega degli interessi della collettività

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  8. Non è facile commentare in piena estate gli articoli di Rosaria Brancato, mè spremiri ‘u ciriveddu. La giornalista mette al centro la PREFERENZA, lo fanno anche i politici in questo periodo, visto che hanno compreso di non rappresentare nessuno,in fondo sono deboli perchè alla mercè dei loro leader. Questo dibattito sulla PREFERENZA è la prova della debolezza della nostra DEMOCRAZIA, quelle sanglosassoni si reggono sul sistema maggioritario e i collegi uninominali, gli altri sistemi elettorali sono una parodia della DEMOCRAZIA. Ma non facciamoci illusioni, BERLUSCONI non rinuncerà mai a mettere in lista la MINETTI di turno, BERSANI altrettanto con i suoi burocrati meglio se sindacalisti,che non hanno mai lavorato un giorno,pronto a premiarli con uno scranno in Parlamento, meglio se a palazzo dei Normanni,dove si guadagna di più.

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  9. Mi perdoni: cosa c’entra il fatto che la sig.ra Finocchiaro sia andata a fare acquisti con la scorta da Ikea, con le preferenze per l’elezione dei nostri rappresentanti in parlamento?
    Non facciamo sterile populismo:La signora Finocchiaro ha diritto alla scorta a seguito minacce ricevute tempo fa (giudicate dalla digos “veritiere”), pertanto se deve recarsi al supermercato, dal parucchiere, a comprare le sigarette o nel caso specifico all’IKEA, DEVE recarsi accompagnata dalla scorta..volente o nolente…altra cosa è l’utilizzo da parte di parlamentari italiani di personale della polizia di stato per prelevare e accompagnare signorine/veline per partecipare a festini privati, oppure l’utilizzo di personale e auto pubblica di rappresentanza per recarsi con moglie a oltre 500 km dal luogo di residenza per prendere la nave da crociera e senza alcun motivo istituzionale e si potrebbe continuare con questi squallidi esempi senza soluzione di continuità…

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  10. Hai ragione Gitano!!!
    In Sicilia non si distribuisce il pane (non ne abbiamo bisogno!) ma i cannoli SI!!! Capisci ammè… 😉

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