Il sindaco Argiroffi ha ordinato l’immediata chiusura con blocchi in cemento del varco di accesso al greto in modo da impedire il transito a qualsiasi mezzo
Rifiuti speciali, provenienti anche da demolizioni, carcasse di auto, ferraglie, automezzi pesanti parcheggiati e materiale vario. Un tratto del greto del torrente Pagliara, sul territorio di Roccalumera, è stato trasformato in una sorta di discarica a cielo aperto. Sulla delicata questione sono intervenuti Genio civile e Prefettura. Il sindaco Gaetano Argiroffi ha ordinato l’immediata chiusura con blocchi in cemento del varco al torrente per impedire il transito di qualsiasi mezzo. Parliamo di un’area raggiungibile dalla strada intercomunale.
“E’ stato accertato – evidenzia il primo cittadino – che tali rifiuti occupano anche l’area demaniale e fluviale e di restrizione della sezione di deflusso. Tale situazione – prosegue – nel caso di intense precipitazioni atmosferiche, potrebbe rappresentare un rischio idrogeologico con risvolti e pericoli sia per la pubblica quanto per la privata incolumità”.
Il provvedimento del sindaco fa seguito ad una nota inviata dal Genio civile di Messina, con la quale si segnalano ai Comuni di Roccalumera e Pagliara “criticità nel torrente Pagliara”. Del caso erano stati investiti il responsabile del servizio urbanistica e il capo dell’area tecnica dell’ente locale roccalumerese. “In virtù della delicata situazione – spiega l’assessore alla Manutenzione, Elio Cisca – è stato eseguito un sopralluogo con gli amministratori, i tecnici e i vigili urbani dei due enti locali, al termine del quale, i sindaci dei due centri, congiuntamente, hanno predisposto la chiusura dei varchi al greto del torrente”.
Nel frattempo era giunto anche un sollecito per interventi dalla Prefettura. Per quanto di propria competenza il sindaco Argiroffi ha ritenuto dare immediatamente esecuzione “alle misure di salvaguardia e di sicurezza per ciò che concerne il territorio di Roccalumera, in attesa dei successivi adempimenti” chiudendo il varco al torrente in modo da “non consentire più a nessuno l’accesso con mezzi di qualsiasi tipo in modo da evitare l’abbandono a discarica di rifiuti”.
Carmelo Caspanello
