A Casa Serena acqua calda per meno di 3 ore al giorno, l'Orsa chiede chiarimenti

A Casa Serena acqua calda per meno di 3 ore al giorno, l’Orsa chiede chiarimenti

Francesca Stornante

A Casa Serena acqua calda per meno di 3 ore al giorno, l’Orsa chiede chiarimenti

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mercoledì 17 Settembre 2014 - 14:28

Prima che arrivasse la cooperativa Azione Sociale l'acqua calda veniva garantita per l'intera giornata. Dal 2011 graduale riduzione dell'erogazione fino ad arrivare ad oggi, con meno di tre ore al giorno sia negli alloggi che nei servizi sanitari. L'Orsa scrive alla cooperativa per avere spiegazioni, altrimenti si rivolgerà agli organi di controllo.

A Casa Serena l’acqua calda viene erogata solo per 2 ore e 45 minuti al giorno. Dai rubinetti degli alloggi e dei servizi igienici è possibili avere acqua calda solo dalle 7 alle 9 del mattino e poi di sera dalle 18.30 alle 19.15. Durante tutto il resto della giornata solo acqua fredda. Va bene che si sa che gli anziani hanno abitudini consolidate nel tempo e che raramente cambiano, ma se malauguratamente qualcuno avesse voglia o bisogno di fare una doccia “fuori orario” meglio rinunciare, a meno che non si voglia fare una bella doccia gelata. Anche semplicemente lavarsi le mani con l’acqua calda, magari durante l’inverno, è impossibile. Anzi, si può fare solo dalle 7 alle 9 e dalle 18.30 alle 19.15.

A chiedere chiarimenti alla cooperativa Azione Sociale è il sindacato Orsa che qualche giorno fa ha indirizzato una lettera al presidente Giovanni Ammendolia e alla direzione di Casa Serena per capire i motivi di determinate scelte. In realtà però questa situazione non è nuova, anzi si trascina da anni con un graduale e costante peggioramento del servizio che ha portato ad avere oggi neanche tre ore di acqua calda nell’intera struttura.

La segretaria dell’Orsa Servizi Francesca Fusco contesta alla cooperativa Azione Sociale la scarsa erogazione dell’acqua calda e nel documento fa una breve cronistoria per ricordare in che modo si è giunti a questa condizione. Era gennaio 2011 e Azione Sociale comunicava ai caldaisti una nuova disposizione oraria dell’apertura dell’acqua calda rispetto a quella che aveva fino a quel momento assicurato la precedente cooperativa che gestiva la struttura, che prevedeva acqua calda dalle 6.30 alle 19.30 senza interruzioni. Azione sociale invece decideva di rimodulare l’orario in questo modo: dalle 7 alle 9.30 e dalle 12 alle 13 durante la fascia mattutina, dalle 15 alle 19.10 nel pomeriggio, il tutto per un totale di 7.40 ore su 24.

Appena un anno dopo, nel gennaio 2012, nuove comunicazioni dalla direzione di Casa Serena che gradualmente fino al mese di giugno hanno modificato il periodo di fornitura dell’acqua calda riducendone la portata fino ad averla per 3.45 al giorno (dalle 7 alle 9, dalle 12 alle 13 e dalle 18.30 alle 19.15).

Così si è arrivati al 2013, l’anno in cui i lavoratori di Casa Serena sono stati messi in cassa integrazione con una significativa riduzione dell’orario di lavoro. Era da pochi mesi esplosa la bufera sulla struttura, il commissario Luigi Croce ne aveva decretato la chiusura, iniziò la lotta di operatori e anziani per salvare Casa Serena. A gennaio però, quando la chiusura fu scongiurata, sul fronte acqua calda ci fu un nuovo taglio: in virtù della riduzione oraria, la direzione decise di impiegare i caldaisti solo fino alle 12, abolendo automaticamente l’erogazione dell’acqua calda dalle 12 alle 13. Ancora oggi la situazione è questa, la fornitura per gli ospiti di Casa Serena negli alloggi e nei servizi igienici viene effettuata per sole 2.45 ore al giorno. Una situazione che adesso, in virtù della riduzione numerica del personale, non potrà certo migliorare.

La segretaria Fusco ricorda alla cooperativa che gli standard della Regione Sicilia per le Case di Riposo impongono che “in tutti gli alloggi e in tutti i servizi deve assicurarsi la distribuzione di acqua calda la cui temperatura massima deve essere di 40° e che nulla è d’ostacolo per la fornitura a regime di questo bene essenziale”. Per questi motivi l’Orsa chiede alla cooperativa Azione Sociale di osservare norme e condizioni prescritte dalla normativa vigente e dall’amministrazione comunale. Se ciò non accadrà il sindacato è pronto a rivolgersi agli organi di controllo e di vigilanza.

Francesca Stornante

6 commenti

  1. imprenditore messinese 17 Settembre 2014 18:04

    Quello che fa più rumore è l’assordante SILENZIO dell’assessore ai ServizI Sociali, prof. Nino Mantineo, del sindaco, prof. Renato Accorinti, e di tanti altri PAGATI da tutti noi per VIGILARE e PROTEGGERE i nostri GENITORI ed i nostri NONNI. Ed invece, nonostante le innumerevoli denunce non assumono alcuna iniziativa. Vorrà dire che ci dovrà pensare l’AUTORITA’ GIUDIZIARIA!

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  2. imprenditore messinese 17 Settembre 2014 18:04

    Quello che fa più rumore è l’assordante SILENZIO dell’assessore ai ServizI Sociali, prof. Nino Mantineo, del sindaco, prof. Renato Accorinti, e di tanti altri PAGATI da tutti noi per VIGILARE e PROTEGGERE i nostri GENITORI ed i nostri NONNI. Ed invece, nonostante le innumerevoli denunce non assumono alcuna iniziativa. Vorrà dire che ci dovrà pensare l’AUTORITA’ GIUDIZIARIA!

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  3. Io ho avuto uno dei miei cari ospite della struttura diversi anni fa purtroppo.
    E’ sempre stato un lager a mio giudizio, inadatto nella struttura e del tutto inadeguato quando non dannoso sotto l’aspetto del personale che vi operava.
    Andava chiuso e rifatti da zero bandi ed assunzioni.
    Non ho alcun buon ricordo del personale.

    Salvatore

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  4. Io ho avuto uno dei miei cari ospite della struttura diversi anni fa purtroppo.
    E’ sempre stato un lager a mio giudizio, inadatto nella struttura e del tutto inadeguato quando non dannoso sotto l’aspetto del personale che vi operava.
    Andava chiuso e rifatti da zero bandi ed assunzioni.
    Non ho alcun buon ricordo del personale.

    Salvatore

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  5. Può anche darsi che gli anziani abbiano delle “abitudini consolidate”, ma proprio per gli anziani (come per i bambini) l’imprevisto è sempre dietro l’angolo.
    Se un nonnino o una nonnina si “sporca” fuori da quegli orari, rimane “sporco” fino allo scoccare dell’ora di erogazione dell’acqua calda?
    Ma Vi rendete conto che è una cosa ridicola ma soprattutto offensiva ed umiliante?
    Ma vergogniamoci tutti, dai!!!!

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  6. Può anche darsi che gli anziani abbiano delle “abitudini consolidate”, ma proprio per gli anziani (come per i bambini) l’imprevisto è sempre dietro l’angolo.
    Se un nonnino o una nonnina si “sporca” fuori da quegli orari, rimane “sporco” fino allo scoccare dell’ora di erogazione dell’acqua calda?
    Ma Vi rendete conto che è una cosa ridicola ma soprattutto offensiva ed umiliante?
    Ma vergogniamoci tutti, dai!!!!

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