Accorinti alla Leopolda. Faraone dribbla le domande: "Abbiamo parlato del centro per l'autismo"

Accorinti alla Leopolda. Faraone dribbla le domande: “Abbiamo parlato del centro per l’autismo”

Rosaria Brancato

Accorinti alla Leopolda. Faraone dribbla le domande: “Abbiamo parlato del centro per l’autismo”

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domenica 17 Aprile 2016 - 22:06

Faraone glissa alle domande sulla presenza di Accorinti ed Eller alla kermesse del Pd a Palermo della scorsa settimana. Il sottosegretario non risponde e alla fine, tramite il suo addetto stampa taglia corto: "abbiamo parlato solo del centro per l'autismo".

Alla Sala Visconti, dove era atteso alle 10.30, si è presentato con un’ora di ritardo.

Come tutti gli altri presenti abbiamo atteso per un’ora l’arrivo di Davide Faraone, sottosegretario alla Pubblica Istruzione e leader renziano in Sicilia. Dal plenipotenziario di Renzi nell’isola, venuto a Messina per presentare il suo libro “Sottosopra”, speravamo di avere lumi sulla presenza di Accorinti in prima fila alla Leopolda sicula della scorsa settimana. Al sindaco, portato alla “Faraona” dal neo assessore Eller, si è poi aggiunto l’assessore Sergio De Cola ed il capo di gabinetto Loredana Carrara. Mezza giunta della rivoluzione alla Leopolda siciliana, è un fatto che ha scatenato polemiche e il legittimo quesito sull’apertura del Pd ad un’amministrazione nei confronti della quale il partito a marzo ha annunciato la mozione di sfiducia. Il sindaco inoltre alla Leopolda, convention del Pd (ribattezzata Faraolda dall’assessore Ialacqua) ha espresso anche il desiderio di salire sul palco per intervenire (è risaputo che Accorinti non resiste al fascino di microfoni e riflettori) ma gli organizzatori hanno preferito evitare. L’ingresso di Eller, renziano di ferro, nella giunta “sfiduciata” dal Pd messinese del commissario Carbone, le voci su una possibile apertura, la visita ad una kermesse del Pd, sono tutti temi che hanno peso nel dibattito politico cittadino.

Di domande quindi al leader che guiderà il Pd in Sicilia ne avevamo da porre, tanto da aver atteso un’ora il suo arrivo alla Sala Visconti. Niente da fare, quando il sottosegretario Faraone è arrivato, è andato dritto verso il palco e lungo tutto il percorso ha glissato ad ogni domanda. Probabilmente non immaginava che ai cronisti messinesi interessasse anche altro oltre il libro. Ma c’è questa apertura del Pd verso la giunta Accorinti? “Parlo dopo la presentazione del libro”. Ma era a conoscenza che il nuovo assessore è un renziano della prima ora? “Parlo dopo la presentazione del libro”. Ma si è incontrato con Accorinti e di che avete parlato? “Di calcio, del Palermo”. Insomma, nonostante il pressing Faraone non ha aperto bocca se non per invitarci ad ascoltare la presentazione di Sottosopra, come rimettere in piedi la Sicilia, una sorta di suo manifesto elettorale per le regionali 2017.

A conclusione della Leopolda il messaggio di Faraone al governatore è stato: se dovessi sostenere Crocetta sarei matto. Peccato che non solo il suo Pd continua a sostenerlo, ma i tre assessori renziani in giunta, chiamati a rapporto da Crocetta il giorno dopo, hanno giurato fedeltà fino alla fine del mandato. Faraone, che rinfaccia al leader centrista D’Alia di essere ambiguo: “se continua così è meglio tornare al voto”, usa la stessa tattica democristiana che porta entrambi i “pilastri” della giunta Crocetta a sparare a zero nei giorni pari e al “volemose bene” nei giorni dispari. Né l’uno né l’altro staccano la spina ma si guardano bene dall’uscire dalla maggioranza e fare alzare i loro uomini dalle poltrone.

“Sottosopra, come rimettere in piedi la Sicilia”, è quindi un programma da portare avanti nel 2017. Senza fretta, nel frattempo ci teniamo Crocetta. Nel frattempo Faraone dice sì al Ponte, apre le porte ad ex cuffariani, lombardiani, ex azzurri, ex Mpa, e Alice Anselmo, eletta tra le file dei fedelissimi crocettiani, dopo aver cambiato 7 gruppi in meno di 3 anni è la capogruppo Pd renziana all’Ars. Infine, il miglior alleato in chiave anti-Raciti del sottosegretario che vuol rimettere in piedi la Sicilia è Totò Cardinale, papà di Sicilia Futura, ex ministro passato attraverso Prima, Seconda e probabilmente Terza Repubblica.

Finita la presentazione del libro l’addetto stampa di Faraone ci ha contattato e gli abbiamo ripetuto la domanda che avremmo voluto fare al sottosegretario. Sempre l’addetto stampa ci ha risposto: “Con Accorinti abbiamo parlato solo del Centro per i bambini autistici”. Non una parola di più.

Il dubbio però adesso è un altro: visto che Faraone è stato a Messina e tra l’altro non è neanche la prima volta, visto che è così semplice incontrarlo senza bisogno di partecipare in prima fila a kermesse partitiche, perché Accorinti e mezza giunta sono andati a Palermo alla Leopolda? Non sarebbe bastato aspettare una settimana e incontrarlo alla Sala Visconti?

Rosaria Brancato

2 commenti

  1. un cittadino messinese 18 Aprile 2016 10:06

    CARA ROSARIA MA ANCORA PERDI TEMPO CON QUESTI PERSONAGGI LUI VUOLE SOLO UN SUO TORNACONTO VUOLE FARE IL PRESIDENTE DELLA REGIONE SI ACCOMODI LO BENEDICE IL SUO CAPO RENZI CHE ORA E ENTRATO PURE NEL COMUNE DI MESSINA SI DOVREBBERO VERGOGNARE LUI CARBONE E SOCI MI SPIACE CHE C ERA GENTE CHE E ANDATA A SENTILRLO MA LUI E GLI AMICI SUOI SE NE FREGANO MI FANNO SCHIFO

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  2. un cittadino messinese 18 Aprile 2016 10:06

    CARA ROSARIA MA ANCORA PERDI TEMPO CON QUESTI PERSONAGGI LUI VUOLE SOLO UN SUO TORNACONTO VUOLE FARE IL PRESIDENTE DELLA REGIONE SI ACCOMODI LO BENEDICE IL SUO CAPO RENZI CHE ORA E ENTRATO PURE NEL COMUNE DI MESSINA SI DOVREBBERO VERGOGNARE LUI CARBONE E SOCI MI SPIACE CHE C ERA GENTE CHE E ANDATA A SENTILRLO MA LUI E GLI AMICI SUOI SE NE FREGANO MI FANNO SCHIFO

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