Salvini a Barcellona, il Movimento Città Aperta: “Lega semina odio contro chi è diverso”

Salvini a Barcellona, il Movimento Città Aperta: “Lega semina odio contro chi è diverso”

Redazione

Salvini a Barcellona, il Movimento Città Aperta: “Lega semina odio contro chi è diverso”

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sabato 13 Giugno 2020 - 16:27

Ieri, durante la visita di Salvini a Barcellona, anche il Movimento Città Aperta che ha partecipato alle manifestazioni di dissenso.

È stata una giornata particolarmente ricca quella di ieri, a Barcellona Pozzo di Gotto. Tra sostenitori e dissidenti, il Parco Urbano Maggiore La Rosa ha accolto numerosi visitatori in occasione dell’incontro con il segretario della Lega Matteo Salvini.

Tra i protestanti, muniti di slogan e striscioni, anche i rappresentanti del “Movimento Città Aperta” che intervengono sulla tappa barcellonese del tour di Salvini in Sicilia.

«Si sono autodichiarati uomini del fare, con soluzioni pronte a spronare l’economia dell’Isola –si legge in una nota- Noi la memoria la coltiviamo ogni giorno e non dimentichiamo gli insulti, ma soprattutto le politiche meschine e arraffatrici che hanno caratterizzato l’azione della Lega, al governo per moltissimi anni fin dalla prima era Berlusconi. Che non vengano dunque a parlare di novità, di concretezza, di svolte. Ma soprattutto che non si permetta ancora e ancora l’offesa verso tante donne e uomini che arrivano in Europa per costruire un futuro migliore».

I portavoce del gruppo proseguono, quindi, commentando in modo particolarmente duro le dichiarazioni del segretario della Lega in materia di immigrazione.

«In un momento storico in cui l’Italia avrebbe davvero bisogno di nuove strategie, di ripensare il sistema economico, di garantire a tutte e tutti una speranza –si legge ancora nella nota- Salvini non sa fare altro che tirare fuori i suoi beceri cavalli di battaglia: “turisti che non pagano” ha apostrofato alcuni dei ragazzi ospiti dello Sprar, invitando chi in piazza lo contestava a “portarsene tre a casa”. Una strategia comunicativa che ha un obiettivo ben chiaro: sostituire nel mirino dell’odio i meridionali di una volta con i migranti di oggi per unire il paese contro un nemico comune. Perché è solo così che si sentono “vincenti”, seminando odio contro chi non è come loro per camuffare inadeguatezza e ruberie. È proprio per questo che anche noi, ieri sera, eravamo in piazza. Mettendoci la faccia, senza violenze né agite né suggerite con codardia».

La nota si conclude, quindi, con un quesito: «In tempi di norme anti assembramento è stato autorizzato un pubblico comizio, con tanto di service allestito in piazza e vigili urbani ad interrompere il traffico per tutto il pomeriggio. Chi ha autorizzato la manifestazione? Con quali motivazioni? Evidentemente in questa città le regole valgono solo per alcuni ed è importante che anche di questo resti memoria oggi e sempre, anche quando alle urne bisognerà dimostrare che la Sicilia non si lega».

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