Società di macellazione evade il fisco e aggira la tracciabilità della filiera, denunciato il rappresentate legale

Società di macellazione evade il fisco e aggira la tracciabilità della filiera, denunciato il rappresentate legale

Società di macellazione evade il fisco e aggira la tracciabilità della filiera, denunciato il rappresentate legale

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venerdì 27 Aprile 2012 - 12:03

Per due anni non ha dichiarato i proprio redditi la società cooperativa con sede a Savoca che si occupa della macellazioni di carni. Durante l'indagine della Guardia di Finanza di Alì Terme scoperto anche un sistema per aggirare la tracciabilità delle carni. Quando gli animali morivano o venivano macellati, la marchiatura veniva ricollocata su altre bestie

Si occupa di macellazione di carni animali, la società cooperativa con sede a Savoca che ha evaso il fisco dal 2006 al 2007. Come scoperto dalla Brigata della Guardia di Finanza di Alì Terme, tra il 2003 ed il 2007, il rappresentante legale della cooperativa, che è stato denunciato, avrebbe evaso oltre 27,4 milioni di Euro di ricavi non dichiarati, 2,7 milioni di Euro di Iva evasa e circa un milione di euro di IRAP evasa. La verifica fiscale, che ha permesso di scoprire somme nascoste al Fisco per oltre 30 Milioni di Euro, è scaturita dalle risultanze di altre attività ispettive fiscali, eseguite nei confronti di altre società ed una ditta individuale riconducibili sempre allo stesso soggetto ed operanti nel settore del commercio o macellazione di animali. Sono state inoltre avanzate alle Autorità competenti proposte di sequestro per equivalente per €. 168.684,00 e misure di cautela a garanzia del credito vantato dall’Erario per quasi 13 milioni di euro. Le indagini amministrative delle Fiamme gialle hanno invece permesso di scoprire il metodo fraudolento finalizzato ad alimentare un circuito clandestino di animali da destinare alla macellazione. In diverse occasioni i marchi auricolari degli animali morti nelle stalle per varie cause o già macellati venivano apposti a nuovi animali provenienti da circuiti clandestini che prendevano l’identità di quelli deceduti, di provenienza lecita, compromettendo anche i meccanismi che consentono la tracciabilità dei prodotti. A tutela della salute pubblica, alcuni bovini sono stati soppressi ed eliminati dal circuito alimentare umano, anche a seguito di analisi condotte dai funzionari dell’ASL.
Per il rappresentante è scattata la denuncia per frode fiscale per aver utilizzato fatture per operazioni inesistenti per evadere le imposte, nonché per mendacio bancario per aver presentato presso una banca fatture per operazioni inesistenti per ottenere i relativi anticipi di denaro contante.

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