Da 7 mesi gli sfollati non ricevono il contributo di autonoma sistemazione

Da 7 mesi gli sfollati non ricevono il contributo di autonoma sistemazione

Giusy Briguglio

Da 7 mesi gli sfollati non ricevono il contributo di autonoma sistemazione

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venerdì 15 Febbraio 2013 - 10:30

L'allarme arriva dal consigliere provinciale Antonino Muscarello che ha scritto al presidente della provincia Nanni Ricevuto e all’assessore alla Protezione Civile, Santino Foti per sollecitare un intervento risolutivo di una problematica che si protrae da diverso tempo

Si chiama contributo di autonoma sistemazione, è il cosiddetto Cas, una forma di assistenza erogata a seguito di disastri naturali nei confronti delle famiglie che hanno subìto danni alle loro abitazioni. E’ quello che è successo a Scaletta e comuni limitrofi dopo l’alluvione del 1 ottobre del 2009. Un’ordinanza del Presidente del consiglio dei ministri (n. 3815 del 10 ottobre 2009) stabiliva in via urgente la definizione dei contributi finanziari per gli sfollati, in attesa del “ritorno alla normalità”. Normalità che passa obbligatoriamente attraverso la ricostruzione e che, dopo tre anni e quattro mesi dal disastro, ancora è solo parziale. Morale della favola: mentre la ricostruzione combatte con le promesse e le lungaggini burocratiche, intanto da sette mesi le oltre 80 famiglie sfollate di Scaletta non percepiscono più il contributo. L’allarme risuona nelle parole del consigliere provinciale Antonino Muscarello che rispolvera un problema più volte denunciato a cui non si è ancora posto rimedio. L’esponente della zona jonica si è rivolto al presidente della provincia Nanni Ricevuto e all’assessore alla Protezione Civile, Santino Foti. Alla base della cessata erogazione del contributo sembra esserci un “malinteso”, se così lo vogliamo chiamare.

A dire delle autorità competenti – spiega Muscarello – essendo stati posti in essere interventi di messa in sicurezza in contrada Divieto, nel territorio di Scaletta Zanclea, molte delle zone in cui ricadono le abitazioni di numerose famiglie da rosse sono tornate ad essere zone verdi e, quindi, tecnicamente fuori pericolo, ma le abitazioni restano però ancora inagibili o parzialmente distrutte e, quindi, pericolanti e non abitabili perché mai nessun lavoro è stato posto in essere sulle case danneggiate”.

La contrada Divieto è stata devastata dall’alluvione. Nel 2011 sono stati eseguiti degli interventi di messa in sicurezza che hanno riguardato il torrente omonimo. Torrente sicuro e quindi case sicure? Non funziona così, se le condizioni delle abitazioni non sono state assicurate. La situazione per i proprietari delle case non cambia e quindi la cessione del Cas non si capisce. Ma c’è di più.

Inoltre – prosegue il consigliere di Alì Terme – in passato, era stato raggiunto un accordo tra la Protezione Civile ed Rete Ferroviaria Italiana, in particolar modo per la messa in sicurezza del ponte della ferrovia, per la realizzazione di lavori di sfogo e canalizzazione delle acque che, ad oggi, non sono stati mai eseguiti e dei quali sembra che Rfi non abbia dato più il suo benestare, per mancanza di fondi e rimpallo di responsabilità tra la stessa Rfi e la Protezione Civile”.

Insomma, la sicurezza e la ricostruzione tanto anelate sono ancora una speranza. A questo si aggiunga anche la denuncia che il comitato “Giustizia per Scaletta” nei giorni scorsi ha avanzato sul rischio che le abitazioni di contrada Foraggine, altro luogo di devastazione, potrebbero essere riabitate. Il territorio della provincia di Messina sprofonda in un vortice che risucchia il sogno della normalità. La situazione non è differente sul versante tirrenico. A Saponara da oltre due anni si attendono azioni concrete, ma ancora solo parole. Finanziamenti fantasma. Il problema è sempre lo stesso: dove sono i fondi? Troppo facile dimenticare che quando si parla di soldi e numeri, in realtà si parla di persone, vite spezzate e voglia di ricominciare. (Giusy Briguglio)

2 commenti

  1. mi raccomando poi votateli

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  2. A genova hanno subito stanziato le somme che servivano per gli alluvionati.
    L’assurdità della cosa è che quì i soldi sono stati stanziati ma dicono….che sono bloccati perchè manca una firma,ASSURDO,non sanno cosa inventarsi più per prendere per i fondelli i poveri alluvionati.

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