Caso Genovese, l'acquisizione dell'Enfap e le assunzioni dei fedelissimi

Caso Genovese, l’acquisizione dell’Enfap e le assunzioni dei fedelissimi

Alessandra Serio

Caso Genovese, l’acquisizione dell’Enfap e le assunzioni dei fedelissimi

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lunedì 17 Agosto 2015 - 22:05

Il Vice Questore Anzalone deponendo al processo Corsi d'Oro ricostruisce l'acquisizione dell'Ente di Formazione Enfap da parte dell'onorevole Genovese e la gestione di La Macchia. E racconta delle conversazioni che svelano le assunzioni "fittizie". Come quella di Fazio, dipendente Enfap "distaccato" alla segreteria politica di Genovese e Rinaldi.

Pubblichiamo l'ultima parte della trascrizione dell'esame del vice Questore Giuseppe Anzalone, interrogato dal PM Fabrizio Monaco sulle conversazioni telefoniche intercettate relative all'ente Enfap, nato con il sindacato Uil Sicilia e "aquisito" nel 2012 alla galassia di enti dell'onorevole Francantonio Genovese e del suo entourage. La deposizione di Anzalone è avvenuta nel giugno scorso al processo Corsi d'oro sulla gestione dei fondi destinati alla formazione professionale nel messinese all'inizio del decennio.

TESTE ANZALONE- Per quanto riguarda l’ente di formazione ENFAP abbiamo potuto verificare, attraverso le intercettazioni, tutta la fase relativa alle trattative e alla acquisizione dell’ente, avvenute esattamente nel periodo oggetto di intercettazione. Inoltre successivamente all’acquisizione abbiamo rilevato una fase di gestione dell’ente caratterizzata,per gli interessi di profilo prettamente investigativo, in ordine ad alcune assunzioni poi individuate. Un punto di partenza importante è che il 5 giugno 2012 la Corte dei Conti, una volta che a marzo era stata pubblicata la graduatoria definitiva dei progetti ammessi a finanziamento nell’ambito di questo avviso regionale, esitava definitivamente il bando, determinando così la fase della registrazione, quindi consentendo l’erogazione di fatto delle somme previste e stanziate. Questo ente, come emerge dai tabulati dell’avviso 20, aveva presentato numerosi progetti formativi per un totale per anno di 13 milioni e 992 mila euro su un totale richiesto di 14 milioni e 268 mila euro e rotti; quindi per 3 anni formativi il totale delle ore concesse per l’espletamento di questi corsi era di 92.178 su una richiesta di 94.226. Il totale degli allievi previsti nei vari progetti ammessi a finanziamento era di 2152.

Le indagini hanno consentito di evidenziare come le trattative volte all’acquisizione dell’ente con esponenti di un sindacato regionale – che è la Uil che di fatto aveva la gestione dell’ente -sono state condotte da soggetti palermitani inizialmente,che sono Biundo Giuseppe, Gaglio Pietro e Di Lorenzo Antonino. Nel corso dell’indagine è emerso che La Macchia Salvatore ha svolto un fondamentale ruolo di raccordo tra questi soggetti e l’onorevole Genovese. È stato possibile poi evidenziare come attraverso alcuni passaggi il medesimo processo di acquisizione con le stesse forme era avvenuto anche per un altro ente di formazione che è l’ECAP Palermo acquisito, in base ai verbali di assembleari dei soci, il 16 novembre 2011. Abbiamo acquisito agli atti questi verbali da cui risultano i nominativi. Innanzitutto dal punto di vista investigativo si inizia a percepire che sono in corso le trattative per acquisire l’ENFAP agli inizi del maggio 2012. Il 12 maggio 2012 su una delle utenze in uso a La Macchia Salvatore intercettiamo una conversazione tra La Macchia e Biundo Giuseppe. La conversazione è volta a descrivere quanto successo nel corso di una riunione, Biundo si riferisce al clima familiare, a un clima quindi interno ai vari soggetti che partecipano a questa fase non particolarmente entusiasmante, e evidenzia un atteggiamento critico nei confronti di tale Elio che poi riteniamo essere Elio Sauta. Ma La Macchia obbietta dicendo che tutte queste cose che sta riferendo appunto a La Macchia di dirle a lui, a un’altra persona, che poi dal complesso delle conversazioni è uno degli artefici dell’acquisizione. Il 19 giugno 2012 abbiamo un’altra conversazione su utenza in uso a La Macchia Salvatore sempre con Biundo, dove Biundo comunica di trovarsi presso la Uil di Palermo in attesa di incontrare Claudio Barone, che è il segretario regionale di Uil Sicilia. Quindi concordano successivamente all’incontro di Biundo di vedersi insieme. Il 22 giugno La Macchia ha un’altra conversazione con Biundo il quale dice che alla Uil hanno preparato tutto e la documentazione gli è stata inviata per posta elettronica. Quindi le varie conversazioni telefoniche si susseguono lungo tutto questo periodo, sia nel mese di giugno che nel mese di luglio, e hanno come interlocutori principali La Macchia Salvatore, Biundo Giuseppe, Gaglio Pietro e in alcune anche l’Avvocato Gallo Francesco a partire da luglio, legale indicato dall’onorevole Genovese come e colui che si deve occupare degli atti per acquisire l’ENFAP.

Nella seconda parte di luglio, in particolare a partire dal 20 luglio, quindi il 25 luglio, il 26 luglio sono giorni centrali perché si stanno correggendo e sviluppando le bozze che costituiranno i documenti formali del nuovo statuto dell’ENFAP, e anche in relazione alla costituzione degli organi deliberativi, quindi sia all’assemblea dei soci che al consiglio di amministrazione. Tanto è vero che in alcune conversazioni gli interlocutori, in particolare La Macchia e l’avvocato Gallo che ha avuto mediante posta elettronica la bozza dell’atto costitutivo e dello statuto, oltre a dare atto del fatto che era pieno di scarabocchi, le parole che vengono lette espressamente dal testo dello statuto corrispondono esattamente a quali saranno poi i contenuti degli atti dei verbali dell’8 agosto 2012, che è il giorno in cui vengono stipulati a Palermo e che determinano il passaggio ai nuovi organi costitutivi dell’ente ENFAP.

PM MONACO- Concretamente come si doveva realizzare questo passaggio dell’ENFAP?

TESTE ANZALONE- Innanzitutto come lo stesso Avvocato Gallo indica era necessario sostituire tutti i componenti dell’assemblea dei soci. Una volta individuati i soci, che tra fine luglio e i primi di agosto inoltrano la richiesta di essere indicati come soci, si pone un problema di presentare le istanze di ammissione unitamente a dei curriculum, mentre l’Avvocato Gallo rappresenta il fatto che con l’ECAP Palermo non era stato necessario inserire questi curriculum. In effetti poi le istanze di ammissione, come si vede dalle acquisizioni dei documenti dell’ENFAP, sono due righe in cui si chiede semplicemente di essere ammessi come nuovi soci dell’ENFAP.

PM MONACO- Lei diceva che vi è una conversazione in cui viene data lettura di queste bozze.

TESTE ANZALONE- Sì. E’ la conversazione del 26 luglio 2012 tra La Macchia Salvatore e l’avvocato Gallo il quale ha la bozza dello statuto con correzioni che lui indica fatte sul documento, dice “ha fatto l’amico nostro”, e La Macchia “infatti precise, sì, su queste correzioni abbiamo parlato stamattina”. Nel corso della conversazione parlano espressamente dei testi dei singoli articoli contenuti nel verbale dell’ENFAP, che poi sarà il verbale numero 2 dell’8 agosto 2012. In particolare si pone nel corso delle conversazioni precedenti uno dei meccanismi che vogliono introdurre rispetto ai poteri del presidente, del vicepresidente, che è quello dell’esercizio congiunto dei poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione. Il cosiddetto meccanismo della doppia firma, loro lo definiscono "doppia firma", meccanismo che loro indicano essere presente anche nell’ECAP Palermo.

PM MONACO- Questo meccanismo di doppia firma si riferisce alle firme di chi?

TESTE ANZALONE- Alle firme del presidente e del vicepresidente per la gestione dell’ente.

PM MONACO- Questa circostanza, cioè la necessità che a seguito del cambio del gruppo di controllo, o comunque dell’ingresso di questi nuovi soci nell’ENFAP, presidente e vicepresidente operassero con doppia firma, era una circostanza ispirata o comunque voluta o portata a conoscenza di taluno in particolare?

TESTE ANZALONE- Sì, dell’onorevole Genovese che, come emerge nel corso di conversazioni telefoniche, aveva espressamente chiesto che venisse inserito questo meccanismo dell’esercizio congiunto dei poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione da parte del presidente e il vicepresidente dell’ENFAP.

PM MONACO- Lei ha detto che avete poi acquisito documentazione dell’ENFAP e avete effettivamente riscontrato che nel verbale dell’ENFAP…

TESTE ANZALONE – Verbale numero 2 dell’8 agosto, indica espressamente che l’assemblea dei soci delibera che presidente e vicepresidente esercitino congiuntamente i poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione.

PM MONACO- Ci sono poi dei contatti, degli incontri tra presenti preceduti da conversazioni intercettate, ritenuti significativi dal punto di vista investigativo? Come si evolve questa vicenda?

TESTE ANZALONE– Il punto di convergenza di tutte le conversazioni è l’8 agosto, le conversazioni telefoniche sono tutte finalizzate a incontrarsi a Palermo per stipulare i verbali. Si era posto un problema di redazione di questi verbali alla presenza di un notaio che in una prima fase non poteva venire consultato. Anche l’avvocato Gallo decidono comunque, trattandosi di associazione non riconosciuta, che potevano semplicemente redigere i verbali e poi presentare all’Agenzia delle Entrate per dare atto della data certa dei documenti. Prima dell’8 agosto ci sono degli incontri con i dirigenti dell’ENFAP per fissare le modalità di passaggio della società, in particolare c’è la conversazione del 3 agosto 2012 tra La Macchia Salvatore e Gaglio Pietro ad esempio, ma ce ne sono tante altre. C’è anche una conversazione del 6 agosto utilizzabile per La Macchia, tra La Macchia Salvatore e l’onorevole Genovese, in cui si fa riferimento alla prenotazione di un ristorante perché dev’esserci un incontro con il direttore dell’ENFAP che seguirà a breve. Ci sono poi tutta una serie di conversazioni sempre del 6 agosto che illustrano bene l’incontro che ha le caratteristiche del festeggiamento, interlocutori La Macchia Salvatore e Biundo Giuseppe, in cui concordano di incontrarsi e andare al ristorante da Piero, fissando di vedersi preventivamente all’angolo del bar vicino alla segreteria. Il 7 agosto in un’altra conversazione, sempre interlocutori La Macchia Salvatore e Biundo Giuseppe, concordano di incontrarsi il giorno successivo alle 10 a Palermo, che è appunto l’8 agosto. Seguono altre conversazioni del 7 agosto, una che intercorre tra La Macchia Salvatore e Imbesi Liliana.

Poi L’8 agosto vengono redatti i verbali con cui vengono cambiati gli organi deliberativi dell’ENFAP, in cui viene indicata la nuova assemblea dei soci e viene costituito il nuovo consiglio di amministrazione. Vengono ammessi nel verbale numero 1 i nuovi soci, che sono Cardaci Tiziana, nata a Patti il 9 luglio 1970 che è moglie di La Macchia Salvatore; Davì Carmela detta Valentina, che è nipote dell’onorevole Genovese; Di Lorenzo Antonino che viene nominativo presidente, è di Palermo e già svolgeva l’incarico di presidente di ECAP Palermo; Gaglio Pietro e Roberto Giunta che è un soggetto che fa parte dell’entourage della segreteria politica dell’onorevole Genovese e ha ricoperto altri incarichi in altre società; Imbesi Liliana moglie di La Fauci Giandomenico, anche egli facente parte di questo entourage della segreteria politica, e Libero Annamaria che da accertamenti anagrafici risulta essere nipote dell’onorevole Rinaldi; Spinelli Patrizia che da accertamenti è verosimilmente riconducibile a rapporti di amicizia o di conoscenza con Biundo Giuseppe. Questo è il primo verbale, poi segue quello delle 17.30 che è il verbale numero 2 che invece riguarda la situazione economica finanziaria, le dimissioni dei soci, la nomina del nuovo consiglio di amministrazione con designazione del presidente e del vicepresidente e connessi i poteri di gestione amministrativa, e i soci sono quelli che abbiamo descritto prima. A questo sub ingresso seguono le dimissioni dei precedenti soci dell’ente ENFAP che sono Broccio Aldo, Pasqualetto Salvatore, Mattone Angelo Mudaro Vincenzo, Amato Costantino, Barone Claudio, Munafò Stefano e Angileri Giovanni. Tra i soci oltre ai nominativi sinora detti si aggiunge Bandiere Giorgio, componente designato dalla Uil Sicilia. (…) L’8 agosto iniziano le conversazioni tra La Macchia Salvatore e Gagio Pietro, successivamente tra La Macchia Salvatore e Biundo Giuseppe, tra La Macchia e Giunta Roberto, tra La Macchia e Gaglio Pietro, tra La Macchia e l’onorevole Genovese, tra Gaglio e Biundo Giuseppe, ma evidentemente Biundo utilizza il telefono di La Macchia Salvatore, tra La Macchia Salvatore e l’Avvocato Gallo Francesco, tra La Macchia Salvatore e l’onorevole Genovese. Sono molto stringenti perché sono connessi all’incontro che devono avere, quindi alle 13 e 03 tra La Macchia e Giunta, tra La Macchia e Cardaci Tiziana, anche qui a pochi minuti di distanza tra La Macchia e l’onorevole Genovese , tra La Macchia e Giunta, tra La Macchia Salvatore e Cardaci Tiziana; questa conversazione è delle 16 e 13, si tenga conto che il primo verbale è il numero 1 è delle 16 e 30; alle 16 e 58 tra La Macchia Salvatore e Genovese Francantonio. Poi ci sono una serie di sms tra La Macchia e la moglie Cardaci Tiziana che gli comunica la redazione dei verbali. Poi ancora alle 18 e 50 tra La Macchia e Gaglio, tra La Macchia e Giunta, tra La Macchia e l’onorevole Genovese, alle 19 e 55 tra La Macchia e Biundo. Il 9 seguono ancora delle conversazioni: a questo punto si innesca un problema di acquisizione dei vecchi registri dell’ENFAP che secondo la conversazione ancora non esistono, cioè non sono stai né reperiti né sono ritenuti reperibili, ed è alle ore 9 e 15 del 9 agosto 2012, tra La Macchia Salvatore e Gaglio Pietro.

PM MONACO- Come si sarebbe fatto fronte a questa circostanza, cioè che questi registri non esistevano.

TESTE ANZALONE- Sostanzialmente prendono atto dell’inesistenza di questi registri e procedono alla dirimazione davanti al notaio dei nuovi. Il 10 agosto 2012 personale dell’ufficio ha con osservazione rilevato l’incontro avvenuto a Milazzo tra l’onorevole Genovese, La Macchia Salvatore, Biundo Giuseppe, Sauta Elio e i sindacalisti Barone Claudio e Raimondi Giuseppe.

PM MONACO- Per quanto riguarda la gestione dell’ENFAP, anche questo aspetto è stato oggetto di approfondimento investigativo. In estrema sintesi che cosa è emerso sotto il profilo della gestione, quindi nelle fasi successive a questa nuova composizione della compagine dell’ENFAP.

TESTE ANZALONE– Durante le intercettazioni possiamo dire che la gestione dell’ENFAP è venuta in evidenza per almeno 3 questioni fondamentali. La questione relativa alla creazione di conti correnti per la gestione delle attività dell’ENFAP; la questione dei pagamenti effettuati a cura di Imbesi Liliana, e che in base alle intercettazioni risultavano essere condotte anche su disposizione di La Macchia Salvatore, in relazione al possesso di chiavette che consentivano di effettuare pagamenti tramite i conti correnti per via telematica. E un terzo punto che riguarda la gestione: emerge una riunione avvenuta con l’onorevole Genovese. Un quarto elemento da cui ricavare la gestione dell’ente riguarda lo spostamento di 5 dipendenti per lasciare liberi dei posti su Messina. Questi sono i punti, e le varie conversazioni sono dirette a evidenziare queste 4 specifiche situazioni.

Come avevamo già detto attraverso l’analisi dei verbali delle assemblee dei soci, in particolare quella dell’8 agosto 2012, il verbale numero 2, il consiglio amministrazione che viene designato nella persona del suo presidente Di Lorenzo Antonino e del vicepresidenti Imbesi Liliana. Sono vincolati a esercitare congiuntamente i poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione. Questa circostanza si traduce nel creare il meccanismo cosiddetto della doppia firma, che si traduce nella costituzione di un conto corrente che consente il pagamento telematico mediante l’utilizzo di chiavette, che dovrebbero essere una in possesso di Di Lorenzo Antonino nella qua qualità di presidente e una di Imbesi Liliana nella sua qualità di vicepresidente. Innanzitutto ci sono delle conversazioni tra La Macchia e Di Lorenzo sulla costituzione di conti correnti. Inizialmente si vuole creare un unico conto corrente per far affluire su questo conto tutti i vari accreditamenti dei progetti approvati nell’ambito dell’avviso 20, ed effettivamente poi dal confronto con Di Lorenzo emerge che questo è possibile. Abbiamo la conversazione tra La Macchia e Di Lorenzo per creare dei conti che sono poi individuati quantomeno dalla possibilità di riunificare 5 conti correnti che consentono di gestire un ambito specifico dell’attività dell’ENFAP: cioè un conto corrente per l’avviso 20, uno per l’avviso 1 e 2, uno di transizione che riguarda i trattamenti di fine rapporto e riguardante il personale, e un altro per l’avviso 6. Questo sembra di potersi ricostruire dalle conversazioni. Seguono altra conversazione tra La Macchia e Di Lorenzo sulla circostanza che tra questi conti correnti ce ne siano per la gestione dei pagamenti tramite il meccanismo della doppia firma. Si coglie anche perché sempre in quello stesso giorno – in particolare la conversazione che interviene tra La Macchia Salvatore e Genovese – per quanto riguarda La Macchia c’è un appuntamento con un direttore di una banca, il direttore Oliva che poi noi abbiamo identificato, successivamente è stato anche sentito a sommarie informazioni. Successivamente ci sono dei rapporti tra La Macchia Salvatore e questo direttore di banca Oliva Maurizio, così come documentano alcune conversazioni del 20 settembre.

PM MONACO – Per quanto riguarda Imbesi Liliana ci sono altre circostanze di interesse che emergono nei contatti telefonici con La Macchia?

TESTE ANZALONE- Emerge dalle conversazioni il fatto che i pagamenti vengono effettuati attraverso l’home banking, che sarebbe la possibilità di fare questi pagamenti online. In particolare, come gli stessi soggetti nel corso delle conversazioni riferiscono, mediante l’uso di queste chiavette telematiche. Il 5 ottobre 2012 nella conversazione tra La Macchia e Imbesi Liliana lei fa riferimento a La Macchia per l’adozione di alcuni pagamenti. Poi sempre su questo ambito ci sono altre conversazioni come il 17 ottobre 2012, interlocutori sempre La Macchia e Imbesi, alla quale si collega la conversazione del 30 ottobre 2012 tra La Macchia e Biundo, perché la precedente conversazioni con Imbesi fa riferimento a un pagamento Solco. Volevo aggiungere che dal complesso delle indagini emerge che Imbesi Liliana è in possesso di entrambe le chiavette, non soltanto di quella che dovrebbe essere legittimamente in suo possesso, ma anche quella che dovrebbe essere in possesso di Di Lorenzo, per cui è lei che procede ai pagamenti avendo il possesso della doppia chiavetta, quindi di fatto avendo la gestione del conto corrente per effettuare questi pagamenti. E i suoi contatti con La Macchia sono, anche per il complesso del contenuto delle conversazioni, finalizzati a effettuare questi pagamenti. La conclusione investigativa è che di fatto La Macchia Salvatore svolge un ruolo di referente, pure non rivestendo alcun incarico formale, e all’interno dell’ENFAP Sicilia, tramite i rapporti diretti che ha sia con Imbesi Liliana sia anche con Di Lorenzo Antonino.

PM MONACO– Lei ha poi fatto riferimento ad un’altra circostanza di interesse emersa dall’attività investigativa, che era un incontro con la proprietà.

TESTE ANZALONE– Siamo al 20 settembre 2012, una conversazione tra La Macchia Salvatore e Di Lorenzo Antonino, ci dev’essere un incontro del consiglio di amministrazione con il personale dipendente, e a questo incontro dovrebbe partecipare anche l’onorevole Genovese. Poi La Macchia Salvatore il giorno successivo lo richiama per dire che è impegnato e quindi non potrà venire. Però Di Lorenzo Antonino parla espressamente di incontro con la proprietà.

PM MONACO- Lei ha fatto riferimento poi ad un altro aspetto di interesse investigativo che riguarda la gestione del personale.

TESTE ANZALONE – Un altro punto è il fatto che La Macchia Salvatore parlando col presidente Di Lorenzo Antonino, a fine settembre – la prima conversazione che ha ad oggetto questa questione è del 28 settembre 2012, dal complesso delle conversazioni che poi seguono si coglie che devono crearsi le condizioni per creare dei posti su Messina che dipenderebbero dall’ufficio coordinamento regionale di Palermo, non direttamente dalla sede ENFAP di Messina. Questo gli consentirebbe una disponibilità in termini di una somma che viene quantificata in 100 mila euro, e che gli consentirebbe di fare delle nuove assunzioni. A questa conversazione ne seguono altre sempre del 28 settembre 2012, tra La Macchia Salvatore e Terranova Giovanni che è il direttore responsabile degli sportelli a livello regionale dell’ENFAP, e il 29 settembre 2012, sempre tra La Macchia Salvatore e Di Lorenzo Antonino, tra La Macchia Salvatore e Genovese Francantonio, e ne seguono molte altre sull’attività. Quello che complessivamente da queste conversazioni emerge è che bisognava creare questi posti, questi spazi liberi per poter fare 5 assunzioni su Messina, e mediante l’ottenimento di una disponibilità di un importo che si aggira intorno ai 150 mila euro, e che ricadono sugli interventi dell’avviso 20, questo è detto espressamente proprio nel corso delle, delle conversazioni. Il 5 ottobre 2012 presso l’ENFAP vengono effettuate una serie di assunzioni e per quello che è di nostro interesse verifichiamo che vengono in particolare assunti Fazio Domenico, La Fauci Giandomenico, Giunta Roberto e Chiaia Liliana, e tutti assunti con decorrenza 5 ottobre e ciascuno con periodi diversi di permanenza nel rapporto di lavoro con l’ENFAP. Fazio Domenico cesserà dal rapporto di lavoro il 21/12/012, La Fauci Giandomenico avrà due periodi, uno fino al 31/12/2012, l’atro nuovamente l’1 gennaio 2012 sino al 30 giugno 2013, Giunta Roberto sino al 28 novembre 2012 e Chiaia Liliana sino al 19/12/2012.

PM MONACO- Perché è importante nel corso delle indagini, l’attenzione a questi particolari soggetti?

TESTE ANZALONE- In primo luogo perché si tratta di persone che hanno un rapporto di strettissima collaborazione all’interno della segreteria politica dell’onorevole Genovese e dell’onorevole Rinaldi, e soprattutto le intercettazioni svolte confermano che mentre erano stati assunti presso l’ENFAP, e avrebbero dovuto svolgere la loro attività come operatori di sportello, o comunque all’interno dell’ufficio di coordinamento e progettazione, dipendente dall’ufficio regionale di Palermo con una sede distaccata su Messina, in realtà prestavano la loro attività lavorativa presso al segreteria politica dell’onorevole Genovese, in particolare con riferimento a un periodo particolarmente intenso in connessione con la campagna elettorale delle elezioni amministrative regionali, con le primarie del partito democratico che sono al 25 novembre del 2012 e con successivo ballottaggio del 2 dicembre, ed un ulteriore periodo in cui vi saranno altre primarie sempre del partito democratico del 30 dicembre 2012.

PM MONACO – In sintesi dottore Anzalone da quali dati si traggono queste conclusioni investigative che lei ha rappresentato, queste condotte anomale nella gestione del personale e, e quali approfondimenti investigativi sono stati compiuti, quale documentazione è stata acquisita?

TESTE ANZALONE – Intanto nell’immediatezza delle attività di indagine, le intercettazioni ci consentivano di acquisire il dato relativo alla assunzione, in particolare a partire dalla conversazione del 5 ottobre 2012 sul telefono in uso a Fazio Domenico, intercorre una conversazione tra Fazio e Pogush Piero, una lunga conversazione in cui c’è lo sfogo perché sono stati assunti all’ENFAP e la sera precedente sono stati presenti. proprio al momento delle assunzioni, e nella logica rappresentata da Fazio questa era sorta di cattiva figura davanti agli altri, perché evidentemente era riconosciuto anche come strettissimo collaboratore dell’onorevole Genovese e dell’onorevole Rinaldi. Anzi Fazio si sofferma sul fatto he lui stesso anche in un’altra occasione lo ha fatto con altre persone per quanto riguarda il consorzio Reti. Evidentemente si riferisce all’assunzione di altri soggetti in cui aveva il ruolo di colui che consentiva l’assunzione, e non lo aveva fatto presenziare a queste operazioni, addirittura dice “non l’ho fatto mai andare a Reti”, cioè non si è mai recato sul posto di lavoro. Ma Fazio Domenico che come lui anche Roberto e Giandomenico sono arrabbiati per il trattamento ricevuto, si riferisce a Roberto che loro nominano espressamente, e Giandomenico La Fauci. Soprattutto rappresentano che il trattamento che loro ricevevano all’interno dell’ENFAP era determinato anche dalla posizione di particolare valore attribuita a Salvatore La Macchia che era considerato l’alter ego il, il massimo referente di tutto ciò che ruotava attorno a questo sistema, e che aiutava nel processo decisionale l’onorevole Genovese. Tanto è vero che lui stesso dice “è stato sistemato”, perché effettivamente anche la cognata di La Macchia Salvatore, Scaffidi Maria Antonietta, moglie di La Macchia Massimiliano viene assunta in questo stesso frangente presso l’ENFAP. Fazio parla espressamente anche di come loro sono considerati i figliocci di Genovese. Segue la conversazione sempre tra Fazioe Poguish Piero in cui ribadiscono questi stessi concetti.

PM MONACO- Andiamo nello specifico alle condotte riscontrate, se ne sono emerse.

TESTE ANZALONE- Sì, ci sono numerosissime conversazioni in cui Fazio Domenico risponde al telefono, si presenta come presso la segreteria e parla con soggetti che chiedono un incontro presso la segreteria, oppure per comunicare ulteriori incontri con elettori, eccetera, eccetera, e la cella di aggancio è la cella di via Giuseppe Garibaldi, che è esattamente quella che diciamo consente l’aggancio rispetto alla via I Settembre, appunto dove ha sede la segreteria politica dell’onorevole Genovese e dell’onorevole Rinaldi e lui stesso spesso dice “sono qua alla segreteria”.

PM MONACO – Mentre era li’ dove doveva essere, o dove avrebbe dovuto essere?

TESTE ANZALONE- Una volta assunto presso l’ENFAP lui avrebbe dovuto essere presso la sede dell’ENFAP in via Tommaso Cannizzaro per svolgere quest’attività di sportello come dipendente della sezione distaccata dell’ufficio coordinamento e programmazione della sede regionale di Palermo dell’ENFAP. In realtà si è recato verosimilmente soltanto i primi giorni, perché dopo il 5 ottobre vi sono tutta una serie di conversazioni tra La Macchia e i vertici dell’ENFAP per la gestione della problematica relativa al fatto che dovevano essere distaccati rispetto all’attività per cui invece erano stati assunti all’ENFAP,infatti ci sono una serie di conversazioni…

PM MONACO- Mi scusi, distaccati dove?

TESTE ANZALONE- Distaccati diciamo è il termine utilizzato dagli interlocutori delle conversazioni, ma di fatto il senso era che non venivano impiegati presso l’ENFAP e invece espletavano la loro attività presso la segreteria politica dell’onorevole Genovese e l’onorevole Rinaldi in funzione delle agende degli esponenti politici.

PM MONACO- E il ruolo di La Macchia in questa vicenda qual è stato?

TESTE ANZALONE- Già a partire dal 7 ottobre 2012 La Macchia conversa con Di Lorenzo Antonino per la costituzione di questo ufficio di coordinamento distaccato nei locali di via Nicola Fabrizi, dipendente dall’ufficio coordinamento di Palermo, per collocare queste persone. Segue la conversazione del 7 ottobre 2012 delle 11 e 40 tra i due in riferimento al fatto che questi dipendenti stiano una mezzora nella sede e poi vengano – il termine utilizzato appunto è “distaccati” altrove, e Di Lorenzo dice che avrebbe preso contatti con Giovanni Terranova che è appunto il responsabile regionale degli uffici di sportello per comunicargli queste variazioni delle loro attività da fare. Segue l’8 ottobre 2012 una conversazione tra La Macchia Salvatore e Imbesi Liliana, anche qui La Macchia comunica il fatto che gli sarebbero arrivati una comunicazione per fax o per telefono o scritta, proprio per le posizioni di questi soggetti, in riferimento a Giandomenico Roberto, Domenico e Liliana Chiaia, quindi i nominativi sono esattamente quelli che abbiamo individuato.Poi una conversazione sempre dello stesso giorno tra La Macchia Salvatore e Di Lorenzo Antonino, perché poter fare questa operazione non è così lineare, non riescono a gestire bene i rapporti anche con gli altri direttori. Così come poi si capisce anche da altre conversazioni, devono trovare il modo, soprattutto con altri dirigenti, per giustificare l’assenza di queste persone dall’ufficio. Poi ci sono delle conversazioni con un altro responsabile dell’ufficio di Messina che è Passari Rosario e che si oppone a che loro si allontanino dalla sede di via Tommaso Cannizzaro, salvo che questo distacco avvenga con una nota scritta. Ed esattamente l’8 ottobre 2012 sul telefono di Fazio Domenico, interlocutori sono Fazio, La Macchia Salvatore e questo Passari Rosario che attende una disposizione scritta, Intanto, dice, intanto “non ti preoccupare, vedi di superare questa cosa che comunque poi ti arriverà la disposizione scritta”, siamo nelle prime ore dell’8 ottobre. Le conversazioni sono intorno alle 9, 9 e 30. poi la conversazione delle 9 e 44 che interviene tra Imbesi Liliana e LA Macchia, la Imbesi chiede il numero di Giovanni Terranova per sollecitare l’invio di questo fax. Poi un’altra conversazione che intercorre tra La Macchia Salvatore e Di Lorenzo: La Macchia Salvatore fornisce a Di Lorenzo l’utenza telefonica di Passari Rosario al quale dice di chiamarlo e di confermare l’autorizzazione allo spostamento di questi soggetti, 9 e 55. Quindi c’è un incalzare molto stretto di conversazioni in questa fase dell’8 ottobre 2012. Interviene la conversazione tra La Macchia Salvatore e Di Lorenzo Antonino, il quale gli dice che il Passari era spaventato per questa situazione ma che comunque lui aveva risolto telefonicamente questa cosa, e che e se non c’è bisogno di righe scritte, intanto possono allontanarsi dall’ufficio, poi dice “successivamente magari ci incontriamo con Passari Rosario e lo rassicuriamo”. Alle 10 dell’8 ottobre 2012, a chiusura del ciclo di telefonate e La Macchia Salvatore parla con Domenico Fazio il quale gli rappresenta queste resistenze. Comunque il problema rimane sempre quello, Fazio dice “ora sto scendendo in segreteria”, quindi già alle 10 dell’8 ottobre 2012 la questione si è risolta in senso positivo. Ecco che subentrano tutta una serie di contatti tra Fazio Domenico, Chiaia Liliana, Giunta Roberto ai fini dell’allocazione delle firme sui registri. Noi abbiamo acquisito successivamente tutta la documentazione ENFAP relativa alle posizioni lavorative di questi soggetti, e abbiamo anche sentito a sommarie informazioni Di Lorenzo Antonino, Terranova Giovanni, Passaro Rosario e un’altra dipendente ENFAP indicata come direttamente responsabile della gestione del personale in questo ufficio di coordinamento, e che è Murara Ludia, che noi abbiamo trasmesso con nota del 12 dicembre 2013 unitamente a tutte le acquisizioni documentali sulle posizioni lavorative di questi 4 soggetti. Poi abbiamo tutta la serie di conversazioni il cui

oggetto è legato alla gestione dell’agenda politica dell’onorevole Genovese e dell’onorevole Rinaldi. Dal contenuto delle conversazioni si coglie chiaramente che Domenico Fazio o Giunta Roberto, Giandomenico La Fauci si trovano nella segreteria, anche per la collocazione della celle, ma anche per detta loro, perché spesso sono in segreteria e gli vengono passate le telefonate.

PM MONACO- Senta, sì, sono dati documentali, ci sono le celle di aggancio, il tenore delle conversazioni …avete anche accertato che risultano erogati gli stipendi a questi soggetti, con soldi a carico di chi?

TESTE ANZALONE– Sempre a carico di progetti, se non ricordo sono il progetto Faro, il progetto Bussola e dei progetti presentati come ENFAP in cui ci sono le note di accreditamento e le note collegate al pagamento degli stipendi, quindi proprio abbiamo accertato documentalmente i fondi diciamo provenienti da questi progetti per il pagamento di questi stipendi, con decorrenza 5 ottobre 2012.

PM MONACO – Per quei mesi, per quell’arco di tempo in cui risultava dalle conversazioni intercettate che costoro prestassero servizio nelle segreterie Genovese, Rinaldi, corretto?

TESTE ANZALONE- Certamente, sì.

PM MONACO- Andiamo a chiudere su questo aspetto, l’a assunzione di Fazio e Giunta, Fazio in particolare, presso ENFAP, e la circostanza che costui avrebbe in realtà lavorato presso la segreteria, o comunque all’ENFAP non ci sarebbe andato, era oggetto di conversazione anche di terzi, di commento da parte dei soggetti sottoposti all’intercettazione, lo ricorda, c’è una conversazione su

questo aspetto?

TESTE ANZALONE– Sì, ricordo questa circostanza, in realtà non ricordo gli interlocutori che commentano il fatto che lui sia di fatto impiegato per le attività di segreteria. L’ho trovata, quindi è dell’8 ottobre 2012, allegato 115 dell’informativa del 19 agosto 2013, ed è tra La Macchia Massimiliano e la moglie Scaffidi Maria Bernadette, la conversazione fa riferimento alle assunzioni, perché anche Scaffidi Maria Bernadette è stata assunta in ENFAP, e, e fa riferimento al fatto che stia lavorando ad un progetto sul sistema Caronte, e lei è stata assegnata a questo compito unitamente a Domenico Fazio, e La Macchia Massimiliano dice “non verrà mai”.

PM MONACO – La presenza di Fazio in segreteria è oggetto di commento anche di altri soggetti?

TESTE ANZALONE.T – Sì, è del 9 ottobre 2012, ed è una conversazione che intercorre tra l’Avvocato Gallo e La Macchia Salvatore, proprio perché quel giorno una trup giornalistica cerca di irrompere nella sede della segreteria politica per poter avere un intervista dall’onorevole Genovese. nel commentare questo tentativo di irruzione l’Avvocato Gallo dice “se avessero saputo chi è che li ha fermati non consentendo di entrare in segreteria, li sì allora che avrebbero fatto bingo”, sostanzialmente dice non hanno i programmi dell’FBI e quindi non hanno cognizioni. Ha aperto – dice poi La Macchia, anzi lo dice Gallo- Fazio e un altro su pari grado, quindi fa riferimento a un altro soggetto che fa parte della segreteria.

(Alessandra Serio)

6 commenti

  1. Cui prodebat??????????????????

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  2. Cui prodebat??????????????????

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  3. ‘TESTE ANZALONE – Verbale numero 2 dell’8 agosto, indica espressamente che l’assemblea dei soci delibera che presidente e vicepresidente esercitino congiuntamente i poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione”.
    COMMENTO : qual’era la convenienza, allora, di questo esercizio congiunto di questi poteri ??? Cui proderat ?

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  4. ‘TESTE ANZALONE – Verbale numero 2 dell’8 agosto, indica espressamente che l’assemblea dei soci delibera che presidente e vicepresidente esercitino congiuntamente i poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione”.
    COMMENTO : qual’era la convenienza, allora, di questo esercizio congiunto di questi poteri ??? Cui proderat ?

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  5. per essere piu’ chiaro : “Cui bono ?”

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  6. per essere piu’ chiaro : “Cui bono ?”

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