Tutti sapevano, nessuno ha fatto nulla se non sospendere me, l'unico che ha provato a fare qualcosa. Così il dg sospeso
E’ affidata a due memorie di quasi 130 pagine complessivamente la difesa del direttore generale dell’Asp di Trapani Ferdinando Croce contro la sospensione decisa dalla Regione, dopo lo scandalo dei referti istologici consegnati con enorme ritardo ai malati. Talmente in ritardo che i risultati degli esami sono arrivati a qualcuno quando era ormai troppo tardi. Una difesa che è anche un j’accuse contro chi ha causato l’accumulo di un enorme numero di referti da processare e consegnare e contro la Regione.
Difesa e j’accuse di Croce: “Tutti sapevano”
Due i punti salienti in estrema sintesi: tutti sapevano già da tempo, anche alla Regione, tacciata di immobilismo, anzitutto. Poi: la sospensione, in scadenza il prossimo 26 maggio, si basa su contestazioni fabbricate ad arte e incentrate su un falso: attestare come relativa a tutti gli ospedali dell’Asp di Trapani una dichiarazione che il direttore generale aveva invece indicato come chiaramente riferito soltanto all’ospedale di Pantelleria.
I prossimi passi del braccio di ferro con la Regione
Due punti che il manager della sanità messinese, già nel Gabinetto dell’ex assessore alla Sanità Ruggero Razza, intende far valere con forza perché trovano riscontro nei tanti documenti che ha trovato e collezionato, allegandoli alle memorie difensive. Adesso la palla passa alla Regione che ha tempo fino a fine mese per rispondere alla memoria di Croce ed eventualmente completare la procedura di decadenza dopo aver acquisito i pareri della Conferenza dei sindaci e della Sesta commissione dell’Ars.
I ritardi e le mosse del direttore generale
Croce ricostruisce tutti i passaggi che emergono dai documenti, indicando che i vertici dell’Asp erano a conoscenza dei ritardi già del giugno 2023, ma l’arretrato ha continuato ad accumularsi. La sua nomina a direttore generale arriva nel febbraio 2024, mentre a dicembre va in pensione il primario del reparto al centro della vicenda. Quando il numero arriva a oltre 300 referti istologici in ritardo, arretrati anche fino a 10 mesi, l’allarme è stato sottoposto finalmente alla direzione generale, che nel frattempo aveva comunque avviato già tutte le procedure per l’abbattimento degli arretrati. E Croce si attiva subito per potenziare Oncologia: cinque i bandi per arruolare i medici su diversi canali, ma tutti vanno deserti. Poi la svolta con la convenzione con l’Asp di Catania. Non abbastanza per evitare alcuni dei casi eclatanti finiti al centro dello scandalo, dopo la denuncia della professoressa di Mazzara del Vallo che ha acceso i riflettori sul caso.
