Sciopero nazionale "no-pass", i porti calabresi nicchiano

Sciopero nazionale “no-pass”, i porti calabresi nicchiano

mario meliado

Sciopero nazionale “no-pass”, i porti calabresi nicchiano

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mercoledì 13 Ottobre 2021 - 18:14

A Gioia i sindacati non aderiranno. Chiesto un confronto sul Green Pass: Mct avrebbe risposto che da venerdì 15 lo pretenderà dai suoi 1.350 dipendenti

GIOIA TAURO (RC) – Quanto alla Calabria, sindacati e lavoratori portuali sembrano rispondere “picche” alla chiamata alle armi partita dal porto di Trieste. Il riferimento è allo sciopero generale dei porti italiani, in cantiere per venerdì 15 ottobre, in relazione all’obbligatorietà del Green Pass.

Sciopero nazionale dei porti

Stefano Puzzer, portavoce dei portuali triestini, in queste ore ha pronosticato che «quasi tutti i porti si fermeranno» venerdì prossimo: ebbene, in Calabria pare tutt’altro che così, anche se problemi all’operatività dei singoli siti portuali potrebbero non mancare.

In Calabria, zero proteste organizzzate

Non paiono esserci conseguenze all’orizzonte a Crotone; niente boatos significativi a CoriglianoRossano. E quanto a Gioia Tauro, il primo indizio che tutto dovrebbe in qualche misura “filare liscio” era arrivato direttamente dal presidente dell’Autorità di Sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Jonio Andrea Agostinelli.

Meglio prevenire: Agostinelli infierisce, l’11 sciopero per pochi

In una dichiarazione a mezzo stampa rilasciata in queste ore, l’ammiraglio Agostinelli anzi “infierisce” contro protagonisti e promotori (il sindacato Orsa) della protesta di lunedì scorso, considerata – com’era stato evidenziato già prima dell’astensione dal lavoro – in violazione delle regole in materia di sciopero.
E parla a chiare lettere di «scarsa risposta dei lavoratori», quantifica in 93 unità coloro che hanno incrociato le braccia, puntualizzando che il fermo d’attività è stato dovuto esclusivamente alle pessime condizioni meteo. Agostinelli soggiunge anzi d’essere «particolarmente soddisfatto» della circostanza che «il mio invito alla ragionevolezza sia stato recepito» dai portuali gioiesi e, trait-d-union rispetto alle nuove proteste “in ponte”, d’aver già diffuso a terminalista e aziende portuali le linee-guida sul Green Pass, che diverrà obbligatorio tra 48 ore.

Tamponi, confronto-fantasma

D’altro canto, proprio sul tema del Green Pass la stessa Triplice sindacale, così come il Sul, aveva chiesto un confronto al terminalista Medcenter container terminal.

Questo, in concreto, per due ragioni: 1) essendo numerosi i non vaccinati tra gli operatori Mct si vorrebbe prevenire ogni rigurgito, ogni malessere per quanto non organizzato; 2) i rappresentanti dei lavoratori avrebbero tentato, attraverso l’apertura di un dialogo sul tema con la controparte aziendale, di “tastare” la disponibilità di Medcenter a fornire tamponi gratuiti alle maestranze.

Dall’Mct, però, sarebbe giunto un diniego già alla mera interlocuzione sullo “scottante” tema. E l’implicita conferma della sostanziale risposta di parte aziendale: dal 15 ottobre, ai 1.350 dipendenti del porto di Gioia Tauro sarà rigorosamente chiesto d’esibire il “certificato verde”.

Caos scongiurato. Forse

In buona sostanza, parte aziendale fa finta di non vedere “l’elefante nella casa”. Le parti sociali non se la sentono di procedere a un “muro contro muro” che andrebbe a contraddire il buon dialogo esistente con Agostinelli & C., di norma.
Da ultimo, tutto questo non mette assolutamente al riparo da possibili “schegge di caos”, nel momento in cui si rivelasse elevato il numero di portuali non vaccinati che, per convinzione o per inerzia, non si fossero premuniti di tampone entro la sera di domani, 14 ottobre.

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