Scontri tra Atm e sindacati: Campagna rassicura ma Gioveni vuole "i verbali in Procura"

Scontri tra Atm e sindacati: Campagna rassicura ma Gioveni vuole “i verbali in Procura”

Giuseppe Fontana

Scontri tra Atm e sindacati: Campagna rassicura ma Gioveni vuole “i verbali in Procura”

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lunedì 13 Maggio 2024 - 13:06

In commissione scintille. Sfilza di domande da Calabrò. AI saluti del presidente i sindacalisti scattano: "Inutile fare domande se non c'è, vogliamo risposte serie"

MESSINA – Il lungo confronto tra Atm e sindacati in prima commissione Viabilità è tornato ad accendersi. Dopo i primi tre incontri, il presidente Salvatore Papa ha nuovamente convocato i vertici dell’azienda a Palazzo Zanca per ascoltare in audizione il presidente di Atm Pippo Campagna, assente per motivi personali ai precedenti incontri.

Il lungo intervento di Campagna

Campagna è partito dal caso degli straordinari: “Per quanto riguarda la parte degli straordinari mi preme precisare che il contratto collettivo nazionale del lavoro prevede dei limiti che non vanno superati e non sono mai stati superati. Il Ccnl prevede anche una quota già stabilita di straordinario che viene richiesta con un tetto che non va superato. Il tema però è un altro: solo il 39 per cento svolge attività di straordinario, pur non superando il limite, il 61 per cento no. Questo 61 ha svolto 8 ore o meno di straordinario negli ultimi sei mesi. Ovvio è che se anche questa fascia facesse più ore di straordinario verrebbe spalmato lo sforzo. Ciò nonostante l’azienda ha visto crescere il servizio e dall’altro lato l’Atm ha completato l’iter per avere entro la fine del mese altri 15 o 20 operatori in servizio. Fermo restando che sarebbe cosa buona e giusta che tutti quelli a cui viene chiesto lo straordinario lo facessero, sempre nei limiti, perché con un po’ di buona volontà da parte di tutti non ci sarebbe più motivo di discutere”.

Il presidente di Atm ha poi proseguito: “Un altro aspetto riguarda le carriere considerate veloci di alcuni dipendenti. Abbiamo sempre operato così: gli aumenti di parametro in azienda sono stati fatti solo con le soluzioni interne a cui i dipendenti potevano partecipare e partecipavano. Nelle soluzioni interne, inoltre, abbiamo un membro esterno nella commissione che seleziona. Mi permetto di dire che gli atti di interpello interni non sono mai stati contestati. I secondi, i terzi o i quarti non si sono mai rivolti a soggetti terzi per eventuali danni ai loro confronti. Se così fosse stato sarebbe grave, ma non è mai avvenuto”. Campagna ha poi parlato delle gestioni precedenti: “Abbiamo riscontrato di avere molti generali che non sapevano svolgere alcuni compiti e per sopperire sono stati fatti gli avanzamenti di carriera”.

E ancora, il caso degli incentivi, con Campagna a ripercorrere alcuni “bonus” erogati ai lavoratori, ad esempio durante la campagna MoveMe o nel periodo natalizio, ma anche “un bonus a 7 dipendenti per aver operato nei progetti del Pon metro. Non ci sono premi che ci siamo inventati. E inoltre la premialità di secondo livello è stata sempre erogata”.

Gli incidenti

Campagna ha poi parlato dello scontro tra i tram allo Zir e dell’incidente di Ganzirri: “Mi preme precisare che in entrambi i casi il personale alla guida era esperto. Nel primo caso non aveva mai svolto straordinario; nel secondo appena un’ora, non c’erano problemi di questo tipo. In entrambi i casi ci siamo allarmati per eventuali feriti o per eventuali malori degli autisti. Per fortuna alla fine è andato tutto bene. Qui dentro si è detto che il tram non frena, ma non è così. I tram vengono sottoposti a manutenzione e collaudi continui, affermazioni di questo tipo generano solo allarme e preoccupazione. I tram sono sicuri e conformi alle regole”.

A proposito di quest’ultimo aspetto ha poi parlato il direttore d’esercizio del tram Antonino Torre: “Sarei un pazzo a far circolare dei mezzi con una massa di 32 tonnellate e con problemi al sistema frenante. Il nostro personale ha grandissime competenze e la manutenzione la svolgiamo all’interno dell’azienda. Facciamo le manutenzioni preventive, cioè che il costruttore ci ha prescritto, quelli correttivi, in caso di guasti, e le revisioni. Facciamo anche controlli approfonditi su vari aspetti. Vi posso assicurare che sul sistema frenante possiamo stare tranquilli”.

Le domande di Calabrò

Tra i consiglieri, il primo a parlare è stato Felice Calabrò, capogruppo del Pd: “Che ruolo ha nell’azienda di Taormina? Quante aree ha l’Atm Messina e quanti interim ci sono?”. Tra le tante domande di Calabrò anche la richiesta di accesso agli atti degli scatti di carriera e degli interim: “Noi gestiamo i soldi pubblici e bisogna stare attenti. Non è importante se un soggetto sia simpatico o meno, ma va presa in considerazione la competenza”. E ancora la “questione del Fosso, per esempio, com’è andata a finire con la conferenza dei servizi? Rischiamo di perdere gli investimenti sulle colonnine. E poi le tabelle di marcia, ne abbiamo discusso tanto: se l’autista è in anticipo sul lungomare di Santa Margherita si ferma, ma se lo è sulla Cannizzaro come si fa? Come sono state fatte le tabelle di marcia, con il gps? Bisogna rivederle, perché non si possono avere tutti quei provvedimenti disciplinari sugli autisti per problemi di orari. In alcune aree vanno riviste su studi concreti, non su gps come penso io”. Poi il ragionamento politico: “Si parte da un discorso di togliere le partecipate e invece poi aumentano. E così tante altre cose. Abbiamo formato il personale per fare i carroattrezzi e ora esternalizziamo il servizio? Per quanto riguarda MoveMe, inoltre, non mi pare che tutti gli abbonati abbiano ricevuto la mail o l’abbonamento, occhio”.

Gioveni chiede di trasmettere i verbali alla Procura

Poi le domande di Libero Gioveni, capogruppo di FdI, che si è concentrato sugli avanzamenti di carriera: “Il discorso si è concentrato sul periodo precedente ma ricordo che durante l’amministrazione di De Luca c’è stato chi è stato assunto e poi ha fatto una serie di avanzamenti importanti, quindi chiedo com’è stato possibile. E sullo straordinario, continuo a pensare che sia un prolema di organizzazione perché la domanda è come sia possibile ricorrere sempre allo straordinario”. Poi l’appello a inviare tutti i documenti e i verbali delle sedute delle commissioni alla Procura “perché sono state dette cose gravi”. E infine “volevo concludere chiedendo se i lavori del piazzale sono stati eseguiti, in merito alle sostanze inquinanti trovate interrate. Volevo chiedere se tutto è stato eseguito e se le somme che sono servite sono state prese dai bilanci comunali, com’era stato detto”.

Il presidente di Atm ha risposto: “Non ci sono interim di mansioni importanti tra i dirigenti”. E ha difeso il dottore Trimarchi, direttore d’esercizio del trasporto gommato, citato da Calabrò: “Ha superato un atto di interpello che non è stato contestato da nessuno in nessun posto”. Sugli straordinari Campagna ha poi specificato che del 61 per cento di chi non fa straordinari, il 19 non ne fa mai totalmente. E sulle rimozioni “non esiste esternalizzazione, abbiamo una serie di aziende a cui ci rivolgiamo in occasioni particolari in base a quanti mezzi ci servono. L’esternalizzazione del servizio di verifica? Non lo abbiamo fatto, abbiamo solo visto che inserendo membri esterni sono in quota maggioritaria rispetto a quelli fatti dai nostri dirigenti. E aggiungo in Asm a Taormina non sono legale rappresentante perché è un’azienda speciale e lo è il direttore. MoveMe? Non è vero che non sono stati consegnati, ne abbiamo rilasciati 28 mila”.

Tra le domande di Calabrò, anche la presenza dei vertici Atm alla fiera di Milano con la richiesta di sapere il numero dei partecipanti. Campagna: “Siamo stati presenti e ho l’orgoglio di dire che quando andiamo alle fiere ci invitano ai convegni più importanti, siamo considerati nei confronti con gli altri e veniamo applauditi. Quanti eravamo? 7 o 8, c’erano i dirigenti e c’erano alcuni apprendisti”. Poi la risposta a Gioveni sulle carriere: “In Atm azienda speciale avevamo un solo dirigente, che si è rifiutato di accettare il ruolo di direttore. In assenza può farlo un’altra figura apicale”.

I sindacati si accendono dopo l’uscita di Campagna

Campagna ha poi lasciato l’aula per impegni personali, ma i rappresentanti sindacali hanno protestato per non aver avuto la parola davanti al presidente. Letterio D’Amico, segretario di Fit Cisl, è stato il primo: “Non si può far intervenire i sindacati senza il presidente. Oggi non c’è stata una singola risposta ai laboratori. La democrazia ha le sue regole ma non può essere una regola rinviare ogni volta. I lavoratori vengono vessati ogni giorno. Quello di oggi è stato teatro. Domande? Mi riservo di farle quando ci sarà il presidente”.

E poi Mariano Massaro, segretario dell’Orsa: “Mi sarebbe piaciuto poter fare le domande al presidente. Questa commissione è stata fatta in maniera non formale se faccio le domande e manca chi deve rispondere. Oggi ho sentito dire che ci sono stati bonus per 7 dipendenti per obiettivi non concordati, altri 6 stessa cosa. Vogliamo sapere chi sono e perché, con quali sindacati sono stati concordati? Non c’è nessun avviso per questi bonus dei 7 e dei 6, è una cosa gravissima”.

Alle 11.12 però la seduta è stata sospesa. Il microfono spento a Massaro durante una domanda, per la fine del tempo consentito per gli interventi e per l’avvicinarsi della commissione successiva (la seconda, presieduta da Margherita Milazzo). Una mossa che ha inasprito gli animi, con urla e anche un “espulso” dalla platea. Dopo cinque minuti di sospensione, alla ripresa, Gioveni ha chiesto formalmente la trasmissione dei verbali alla Procura ed è stato messo a verbale. Sia Gioveni sia Calabrò hanno chiesto di sapere l’esito dell’iniziativa ma Papa ha spiegato che “l’ufficio si presidenza deciderà se è il caso”. Non è chiaro se ci sarà un quinto appuntamento in aula, ciò che è certo è che la vicenda non si è chiusa oggi.

Un commento

  1. Giusto.. fate intervenire la procura senza se e senza ma

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