Dodicesimo licenzialmento ai Cantieri Palumbo. Orsa e Cub: ora basta. L’azienda: non c’erano alternative

Dodicesimo licenzialmento ai Cantieri Palumbo. Orsa e Cub: ora basta. L’azienda: non c’erano alternative

Dodicesimo licenzialmento ai Cantieri Palumbo. Orsa e Cub: ora basta. L’azienda: non c’erano alternative

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sabato 31 Marzo 2012 - 08:01

I sindacati annunciano l’inizio di una stagione di proteste. Il vertice della società parla di «fatti troppo gravi che non hanno lasciato spazio ad altre conseguenze»

Dopo l’annuncio sul rilancio, il licenziamento. Rimane alta la tensione nei cantieri Palumbo: prima l’azienda ha annunciato alcune commesse importanti, sinonimo di rilancio, dunque i sindacati hanno dichiarato due ore di sciopero per i toni giudicati offensivi nei confronti dei lavoratori, infine l’azienda ha effettuato il dodicesimo licenziamento, di un lavoratore a tempo indeterminato. Per Orsa e Cub contano i fatti, che dicono che «dodici maestranze specializzate, mai sanzionate con la precedente gestione del cantiere, oltre ad aver perso il lavoro si trovano costretti a difendersi da accuse infamanti e anche nei casi in cui il giudice del lavoro ha ordinato il reintegro degli operai, ingiustamente licenziati, la Palumbo non ha permesso il loro rientro. A questo punto non si tratta più di una controversia fra azienda, lavoratori e sindacati, è una questione di dignità cittadina, bisogna sancire il principio per cui chi viene a cercare profitto nel nostro territorio deve imparare a rispettare Messina e i lavoratori messinesi. Non è più accettabile che un’azienda in conclamata violazione del contratto di concessione che prevede l’assunzione di 220 lavoratori (in cantiere ne lavorano poco meno di 40), continui a licenziare le maestranze locali per sostituirle con ditte oriunde in subappalto, Autorità portuale e Ente Porto hanno sottoscritto il Contratto di concessione di un patrimonio pubblico, ed hanno il dovere istituzionale di farne rispettare il capitolato per il prioritario interesse del territorio». Per questo Orsa e Cub annunciano che, «fallito il tentativo di concertazione che la Palumbo ha dimostrato di non gradire, comincia una stagione di proteste che saranno comunicate per tempo alla città».

Di tutt’altro tenore, ovviamente, l’interpretazione del licenziamento da parte di Raffaele Palumbo. Il vertice dell’azienda afferma che «un licenziamento come conseguenza di un provvedimento disciplinare non è mai una scelta facile da prendere per un’azienda. Tuttavia – continua – quanto accaduto, che in questa sede, per rispetto soprattutto nei confronti del dipendente, non ci pare opportuno rivelare, è di una gravità tale da non lasciare spazio ad alternative praticabili soprattutto perchè si tratta di un comportamento reiterato. Né – aggiunge Palumbo – l’annuncio di una stagione di proteste da parte dei sindacalisti può costituire elemento deterrente all’adozione di un provvedimento come conseguenza di una condotta altamente lesiva nei confronti del nostro cantiere messinese. Chiedo tuttavia, alle organizzazioni sindacali, dal momento che ci troviamo in una fase delicata di acquisizione di una nuova commessa, di verificare le ragioni che hanno portato alla decisione dell’azienda prima di riaprire una stagione di polemiche e scioperi».

Un commento

  1. fra poco chiude la Palumbo e delocalizza a Malta.e viva i ns.sindacalisti.

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