Scoperta stamperia abusiva, riproduceva loghi di noti capi d'abbigliamento VIDEO

Scoperta stamperia abusiva, riproduceva loghi di noti capi d’abbigliamento VIDEO

Redazione

Scoperta stamperia abusiva, riproduceva loghi di noti capi d’abbigliamento VIDEO

mercoledì 30 Giugno 2021 - 07:39

Operazione della Guardia di Finanza a Saponara: sequestrati i capi contraffatti, i macchinari e l'immobile. Tre indagati

MESSINA – I Finanzieri del comando provinciale di Messina hanno scoperto, all’interno di un seminterrato di una palazzina sita a Saponara Marittima, un opificio artigianale occulto, rinvenendo sofisticati macchinari professionali di alto livello tecnologico (plotter, termopresse, stampanti, box a led con tenda fondale) ed apparecchiature informatiche destinate alla realizzazione di loghi di famosi marchi, nonché numerosi capi di abbigliamento pronti ad essere falsamente etichettati e commercializzati, soprattutto on-line.

Avvalendosi dell’ausilio dei consulenti delle società responsabili della tutela dei marchi riprodotti sui capi messi in vendita, è stata accertata la falsità e la conseguente illecita attività di vendita on line. Da qui la segnalazione alla Procura della Repubblica di Messina che ha disposto diverse perquisizioni ed il sequestro del materiale.

Gli indagati messinesi M.S. 38 anni; M.F. (43) e G.P. (64), avevano allestito una stamperia clandestina, dotata di tutta la strumentazione necessaria per “trasformare” anonimi capi d’abbigliamento in prodotti riproducenti noti marchi. Nel dettaglio, sono state rinvenute 736 etichette termoadesive riproducenti il marchio di prestigiose case automobilistiche e motociclistiche, predisposte per essere apposte sui capi di abbigliamento, nonché 55 capi (maglie e felpe) già confezionati per essere illecitamente immessi sul mercato, e duemila capi tra maglie, felpe e accessori vari, pronti per la stampa.

Nel corso dell’attività, sono stati ssequestrati (il sequestro è stato convalidato dal Giudice del Tribunale di Messina) i capi contraffatti, le etichette e l’abbigliamento non ancora etichettato, nonché tutti i macchinari destinati all’illecita attività e perfino l’immobile, il tutto per un valore complessivo di oltre 150mila euro. I responsabili sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Messina per i reati di contraffazione di marchi.

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