Scuola e ragazzi disabili. Come sarà il loro ritorno tra i banchi?

Scuola e ragazzi disabili. Come sarà il loro ritorno tra i banchi?

Emanuela Giorgianni

Scuola e ragazzi disabili. Come sarà il loro ritorno tra i banchi?

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venerdì 28 Agosto 2020 - 19:53

Il Tavolo Tecnico Autismo chiede ai rappresentanti delle Istituzioni pronti e collaborativi interventi per permettere a tutti i ragazzi disabili di tornare a scuola in sicurezza.

La ripartenza della Scuola, dopo il blocco forzato a causa dall’emergenza Coronavirus, resta ancora ardua e dubbiosa. Sarà un importante banco di prova per tutti, ma non possono essere sottovalutate le tante maggiori difficoltà per i ragazzi disabili e le loro famiglie.

La richiesta del Tavolo Tecnico Autismo

Per questo motivo, il Tavolo Tecnico Autismo ha chiesto al Prefetto di convocare urgentemente i rappresentanti delle Istituzioni in indirizzo per cominciare ad affrontare, in una logica di collaborazione, le problematiche che si presentano.

E per evitare che: “il prezzo più alto della nuova situazione di incertezza che si va profilando lo pagheranno ancora una volta i disabili e le loro famiglie, soprattutto quelle che possono contare sull’apporto di un solo genitore” scrive il Coordinatore Giuseppe Currò.

Le questioni da risolvere

Diverse sono le questioni urgenti da risolvere:

Il problema dell’utilizzo del mezzo di trasporto.

L’assegnazione degli Insegnanti di sostegno, degli Assistenti alla Autonomia e Comunicazione, che dovrà avvenire in tempi rapidissimi.

Allo stesso modo, l’erogazione del Servizio di Assistenza igienica personale, quest’anno assegnato ai Collaboratori scolastici che dovranno essere opportunamente formati. “E’ auspicabile – precisa Currò – per l’anno che va ad iniziare una deroga in quanto è impensabile che tale formazione avvenga in tempi brevi”.

Il previsto distanziamento nelle aule che, oltre al comportare in molti casi un serio ritardo sull’inizio dell’anno scolastico, nonchè una diversa articolazione degli orari scolastici, potrà penalizzare molti ragazzi disabili non impegnati nelle normali attività. Pertanto è auspicabile l’inizio immediato di alcune attività sportive e dei tanti Progetti.

Nei casi più gravi e comunque scoperti da assistenza è pensabile l’utilizzo della figura del Caregiver o del Compagno adulto per venire incontro alle famiglie che non possono contare su un altro sostegno a livello familiare e sociale.

“Naturalmente, in tal caso, le Istituzioni in indirizzo dovranno farsi interpreti di tale esigenza sia nei confronti del Governo Regionale che Nazionale, per dare una accelerazione alla normativa esistente” continua a spiegare il Coordinatore.

La collaborazione

Ribadisce Currò, infine, l’indispensabile collaborazione tra i vari Istituti comprensivi. Nonché l’avvio di iniziative formative che coinvolgano unitariamente operatori scolastici, sanitari e famiglie. Ed è improcrastinabile la collaborazione tra Scuole, NPIA e famiglie, nella ridefinizione del Pdf e del Pei.

“Vi è, dunque, la necessità di avviare un serio confronto con tutte le parti in causa che duri nel tempo, identificando occasioni concrete di verifica nel prosieguo delle iniziative future che sicuramente saranno dense di incognite” così termina l’appello del Tavolo Tecnico.

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