Ancora problemi alla Pascoli Crispi: infiltrazioni nel tetto, chiusa un'aula

Ancora problemi alla Pascoli Crispi: infiltrazioni nel tetto, chiusa un’aula

Francesca Stornante

Ancora problemi alla Pascoli Crispi: infiltrazioni nel tetto, chiusa un’aula

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venerdì 02 Marzo 2018 - 09:21

Dopo l'incendio che due mesi fa ha creato non pochi disagi all'intero istituto, adesso è un'infiltrazione d'acqua nel controsoffitto di un'aula al primo piano a preoccupare alcuni genitori. Alunni spostati temporaneamente ma si chiedono tempi certi per gli interventi

Ancora problemi alla scuola Pascoli Crispi. Dopo l’incendio di dicembre che ha causato disagi e problemi per oltre un mese, questa volta a preoccupare un gruppo di genitori di alunni che frequentano l’istituto è una massiccia infiltrazione d’acqua che è comparsa ben visibile nel controsoffitto di un’aula al primo piano della scuola. Dopo le piogge abbondanti dei giorni scorsi, sul tetto è apparsa una grande macchia che ha immediatamente messo in allarme chi frequenta ogni giorno la scuola. Così due giorni fa all’improvviso gli alunni di quell’aula sono stati spostati, l’aula è stata chiusa per motivi di sicurezza e per i bambini sono iniziate le lezioni in spazi provvisori. L’istituto ha immediatamente segnalato il problema al Comune, evidenziando la necessità di avviare dei lavori di sistemazione al più presto, ma da Palazzo Zanca al momento l’unica risposta ricevuta è che le scuole che in questo momento si trovano ad affrontare problemi simili sono tante e la programmazione degli interventi dà la priorità a quei plessi che sono sede di seggio elettorale e che nei prossimi giorni dovranno aprire le porte per le elezioni politiche. La lista tra l’altro è lunghissima. Quindi la Pascoli Crispi dovrà attendere, con buona pace di alunni e insegnanti che hanno dovuto arrangiarsi per fare lezione e dei genitori che adesso temono di ritrovarsi di nuovo alle prese con un problema che dev’essere risolto perché in ballo c’è la sicurezza dei bambini. Nessun allarmismo e nessuna polemica, questo vogliono precisarlo a chiare lettere. L’unica preoccupazione riguarda la sicurezza ed è questo che adesso si chiede a gran voce.
Quello che lascia perplessi è che proprio in quell’aula si era già presentato lo stesso problema. Nell’ottobre del 2016, infatti si era palesata un’infiltrazione simile, furono fatte le dovute indagini e poi iniziarono gli interventi. A distanza di un anno e mezzo però ecco che l’acqua è tornata a infiltrarsi nel controsoffitto in cartongesso che si trova sulla testa dei bambini. E dunque, ciò che i genitori chiedono adesso è che si vada a fondo per capire esattamente qual è lo stato di salute di quell’aula e soprattutto sperano che questa nuova emergenza non venga affrontata come quella dell’incendio che ha tolto settimane di lezioni ai bambini, che scatenato tante ire e provocato innumerevoli disagi. La richiesta è chiara e netta: indagini approfondite per avere contezza del problema e verifica dello stato del controsoffitto.
Avantieri i bambini sono stati temporaneamente a fare lezione nella sala teatro della scuola, poi ieri la soluzione tampone con la sistemazione in una stanza degli scantinati. Uno spazio piccolo e angusto che non si sa per quanto sarà la nuova aula di questa classe sfortunata.
Quindi si chiede con forza al Comune di non sottovalutare il pericolo potenziale per la sicurezza dei bambini, e soprattutto si chiede più attenzione alla gestione della nuova emergenza rispetto a quanto è accaduto tra dicembre e gennaio con l’incendio che ha tenuto in balìa centinaia di studenti e famiglie.
“Non facciamo allarmismo, ma quello che è successo ha riaperto una ferita che sanguina ancora. Temiamo che anche questa volta la situazione sarà trattata in modo approssimativo,
mentre vorremmo solo che ognuno, tra scuola e Comune, si comportasse con responsabilità. Non possiamo accettare né tollerare l’indolenza, anche perché la situazione è già stata rappresentata con chiarezza ai i vertici scolastici e agli uffici comunali” dice una mamma.
Intanto i bambini continueranno a fare lezione in un’aula provvisoria che non è adatta alle esigenze giornaliere di una classe e per questo si chiede di accelerare i tempi. Per non ripiombare nell’incertezza e nei disagi vissuti appena due mesi fa.
Francesca Stornante

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