Abbandono nelle zone adiacenti viale San Martino, asfalto scivoloso in via Ducezio per la costante perdita d’acqua

Piove sul bagnato. La precisa e inappellabile richiesta di dimissioni dell’assessore all’arredo urbano invocata dai consiglieri comunali Guerrera e Restuccia (vedi articolo correlato) , viene oggi seguita da nuove segnalazioni riguardanti proprio l’abbandono e il degrado che interessano il decoro cittadino, tanto nelle arterie centrali quando in quelle meno “battute”. Esse riguardano le condizioni di Via Umbria, che costeggia la Scuola Principe di Piemonte, Via Napoli, Via Ugo Bassi. Tutte vie adiacenti al Viale San Martino lato mare. (vedi fotogallery in basso). Una piccola collezione di vergogne, fornitaci da Salvatore Piconese, che, a gran voce, si unisce alla richiesta di abbandono della giunta da parte dell’assessore Elvira Amata.

Altro sos, questa volta però non di colore “verde”, proviene invece da via Ducezio, che da viale Principe Umberto attraverso la salita dove è situata la clinica Cot, conduce ai complessi residenziali realizzati nella parte alta della collina. Più si sale più l’arteria diventa stretta e difficile da percorrere, «ciò anche a causa di un fosso ricolmo d’acqua che da circa un anno crea problemi per gli schizzi provocati dalle auto, ma pericolo anche per le stesse vetture che in discesa o in curva, trovano improvvisamente la strada bagnata e viscida». Questa la descrizione che viene fatta da uno dei residenti della zona, che parla rivolgendosi direttamente all’assessore alla manutenzioni Pippo Isgrò: «Se introitassi lo stipendio dell’assessore responsabile, raccoglierei diverse centinaia di firme per una ufficiale protesta, ma i cittadini di quella zona (oltre 500), ed io, siamo purtroppo lavoratori e non disponiamo di questo tempo. L’assessore è stato bravissimo, ne dobbiamo dare atto, perché è riuscito a far riparare questo buco molte volte. Ma gli diamo un suggerimento: sotto quella buca c’è una sorgente d’acqua! Si interessi definitivamente perché. Non ho il tempo per fare foto, vada lui a fotografare questa indecenza e, se vuole, può anche sfruttare la sorgente di acqua “minerale». (Elena De Pasquale)