Anche per la Corte dei Conti il Comune è a rischio default

Anche per la Corte dei Conti il Comune è a rischio default

Danila La Torre

Anche per la Corte dei Conti il Comune è a rischio default

Tag:

venerdì 21 Settembre 2012 - 10:36

In un’ordinanza di undici pagine, l’organo di controllo boccia le strategie “salva-conti” messe a punto dall’amministrazione comunale, considerate inadeguate ed insufficienti per superare le numerose criticità dell'ente

Non c’è pace per i conti del Comune di Messina, considerati disastrosi e sull’orlo del dissesto anche dalla Corte dei Conti, che di fatto conferma i “timori” del commissario Luigi Croce (vedi correlato.) Con ordinanza emessa il 18 settembre scorso, l’organo di controllo ha convocato l’ente all’adunanza fissata per il prossimo 26 settembre, anticipando però nel documento le osservazioni del magistrato istruttore Francesco Albo, sulle misure correttive elaborate dalla giunta Buzzanca e dal consiglio comunale, per evitare il fallimento. Osservazioni che sanno di sonora bocciatura. Nelle undici pagine del documento recapitato a Palazzo Zanca, infatti, la Corte dei Conti boccia le strategie “salva-conti” contenute in due diverse delibere approvate dal Consiglio comunale: la delibera17/C avente ad oggetto gli indirizzi e le misure correttive sul bilancio di previsione 2011 e la delibera 18/C sui correttivi di finanza locale in adeguamento ai rilievi della Corte dei Conti.

Gli atti in questione avrebbero dovuto contenere soluzioni adeguate a superare le criticità evidenziate dall’organo di controllo nel dicembre 2011, tra cui spiccavano: «il mancato allineamento delle scritture contabili dell’ente e delle società partecipate»; l’elevato importo dei debiti fuori bilancio, quelli accertati ma soprattutto quelli da riconoscere al 31 dicembre 2010 (oltre 44 milioni di euro), «con ulteriore presenza di passività potenziali»; la protratta insolvenza dell’amministrazione comunale con riferimento ai debiti già riconosciuti; ed il continuo ricorso ad anticipazioni di tesoreria». Tuttavia, secondo la Corte dei conti, le risposte fornite dal Consiglio comunale sono insufficienti.

Nell’ordinanza del 28 settembre viene infatti evidenziato che, nella delibera 17/C, il Consiglio si limita a prendere atto delle criticità messe in luce dalla Corte conti e delle misure medio tempore adottate dall’amministrazione comunale e fornisce una serie di indirizzi generali finalizzati all’incremento di entrata. Durissime le considerazioni dell’organo di controllo: «si tratta di linee di indirizzo difficilmente valutabili per il loro elevato livello di genericità, o addirittura difficilmente configurabili per il carattere obbligatorio e doveroso dell’attività da porre in essere (ad es. il recupero di poste creditorie di pertinenza dell’ente». In pratica, la Corte dei Conti sta sottolineando che dire che il Comune deve riscuotere i crediti è come scoprire l’acqua calda, tanto sembra essere ovvio e banale.

Non viene giudicata in maniera positiva neanche l’altra delibera approvata dall’organo consiliare, la numero 18/C, che per fare cassa ed aumentare le entrate puntava sul Piano di dismissione immobiliare i cui introiti – secondo quanto previsto dall’atto deliberativo – devono servire a ridurre prima e coprire poi anche le passività per le transazioni con le società partecipate e con l’Ato3 . Secondo la Corte dei conti, nonostante « le valutazioni ottimistiche», il piano dismissioni si è rivelato un fallimento , come peraltro si evince dalla relazione del dirigente del dipartimento espropriazioni n.80893 del 20 marzo 2012, che riporta numeri inequivocabili ( 22 gare deserte a fronte di 30 gare esperite, che coinvolgono 11 dei 16 immobili inseriti nel paino di alienazioni) ed attesta l’assoluta esiguità degli introiti effettivamente accertati ( euro 2.612.206, 90) e riscossi (2.332.111,90) rispetto a quelli previsti , stimati in oltre 40 milioni di euro. Un vero buco nell’acqua. Così come tale può essere definito anche il “Piano triennale di rientro dal debito” contenuto sempre nella delibera 18 /C , che costituisce un provvedimento programmatico vincolante per il bilancio previsionale 2012 e per il pluriennale 2012-2104 e che, nelle intenzioni dell’amministrazione, doveva servire a superare l’eventuale crisi di liquidità derivante dai mancati introiti legati al piano di dismissioni attraverso una serie di misure definite “strutturali”. Per la Corte dei conti, il piano è semplicemente fumo negli occhi: innanzitutto perché «è sprovvisto del parere dell’organo di revisione economico finanziaria, che si ritiene necessario» e poi perché non considera i debiti fuori bilancio , che alla data del 31/12/2011 ammontano ad oltre 60 milioni di euro, cifra che comprende anche quelli non ancora riconosciuto dal Consiglio comunale. In altre parole, la Corte dei conti sottolinea che non è possibile varare un piano di rientro senza considerare tutte le passività ed aggiunge, dando un’ulteriore mazzata, che «l’esposizione debitoria complessiva, in realtà risulta ben più elevata ove si considerino tutte le passività nei confronti delle società partecipate, rispetto alle quali sembra emergere un evidente disallineamento tra la contabilità dell’ente e quello degli organismi presi in considerazione».

Che fine farà il Comune? La patata bollente adesso è nelle mani del commissario Croce, ma è evidente che le responsabilità sono soprattutto di chi lo ha preceduto, l’ex sindaco Giuseppe Buzzanca, che meno di un mese fa ha salutato la città dicendo di aver completato il suo programma. Affossare economicamente il Comune rientrava tra i suoi piani? .(Danila La Torre)

11 commenti

  1. ma come …. non aveva completato il 99,99 % del suo mandato ??
    E’ vero quando la nave affonda i primi a scappare sono i topi e gli Schettini

    0
    0
  2. Sguinzagliare i vigili urbani elevare le multe a tutti senza guardare in faccia nessuno compreso il Commissario Comunale,divieti di sosta,soste in seconda e terza fila (vedi via C.Battisti),macchine sui marciapiedi (Via San Liberale docet),davanti ai supermercati che non hanno parcheggio,a quelli che corrono spediti sul viale della Libertà,controllare tutti gli ambulanti per l’occupazione suolo e per gli scontrini,a tutti quelli che suonano il clacson,che camminano in macchina telefonando e guidando, le cinture di sicurezza che nessuno usa più almeno in città,i caschi etc,far pagare la tassa sulla spazzatura a tutti quelli che non la pagano etc etc

    0
    0
  3. Scommettiamo che Buzzanca (condannato per peculato) sarà eletto a furor di popolo alle prossime regionali? O forse la città si sveglierà una buona volta?

    0
    0
  4. Il BRAVISSIMA a Danila LA TORRE va esteso a tutta la redazione, un articolo spietato, che mette a nudo le responsabilità politiche, maggioranza e opposizione, si quella connivente sui conti del PD, e quelle altrettanto gravi dei dirigenti di palazzo Zanca, con le loro PREVISIONI STRAMPALATE, ampiamente dimostrate, citando le fonti, dalle colonne del nostro giornale, MAI SMENTITE.
    PAGHEREMO molto caro questo dissennato modo di governare il bilancio comunale, l’IMU balzerà alle aliquote massime e ci scorderemo agevolazioni per i redditi più bassi, saremo trattati alla stregua di chi ha consistenti patrimoni immobiliari, questo varrà per tutti i TRIBUTI, perchè la lotta alla evasione o elusione colpirebbe in prima persona tutto palazzo Zanca fino alle più strette parentele.
    In POLITICA non è mai troppo tardi per cambiare, ma aulle questioni economiche e finanziarie non ci sono scorciatoie, si paga prima o poi il conto con gli interessi, nel nostro caso sono quelli SOCIALI.

    0
    0
  5. Scusate, ma chi altri ancora deve dirci che il comune di Messina è miseramente fallito per gravi responsabilità dei vari amministratori che si sono succeduti negli anni alla sua guida ?!
    E che le amministrazioni Buzzanca sono state le peggiori in assoluto ?!
    La soluzione è una sola: FUORI LA POLITICA DALL’AMMINISTRAZIONE DEGLI ENTI PUBBLICI !

    0
    0
  6. In città girano i camion pubblicitari nei quali svetta la faccia di Buzzanca che sarà in Fiera per la sua campagna elettorale, se non sbaglio il prossimo lunedì, dovremmo andare a fargli vedere quali sono i risultati del suo mandato e della sua giunta… Purtroppo il messinese ha un grandissimo male, dimentica tutto e in fretta…… Speriamo che da Lassù qualcuno ci guidi verso qualcuno che abbia realmente a cuore le sorti di questa città martoriata da tutti a cominciare dai cittadini.

    0
    0
  7. guglielmo e così sarà, altrimenti Messina non farebbe pena..Sicuramente buzzanca in questi 4 anni, mentre –completava il programma–,pensava a come affrancarsi galoppini e servi vari, quindi sarà sicuramemnte eletto,dato il gran numero di schiavi e buddaci.

    0
    0
  8. Temo che l’unica via d’uscita sia la dichiarazione di dissesto con tutto quel che ne consegue.

    0
    0
  9. La colpa non é di chi ha creato tutto questo, ma di chi servilmente ha dato il suo voto, e che continuerà a farlo, e tutto per prendere qualche briciola caduta dal tavolo.

    0
    0
  10. Sono commenti interessanti, in particolare ho apprezzato per la sinteticità , beati loro, quello di Max21 e di Luigi_I.
    Al primo dico che in Democrazia la qualità del voto si può valutare solo a posteriori, mentre quello che conta è la quantità del voto che si raccoglie sui programmi elettorali, tutti bellissimi dalle diverse prospettive in cui li guardano gli elettori di DESTRA CENTRO SINISTRA.
    Al secondo dico che condivido al 100% la via d’uscita, anche perchè fui educato a pagare i miei debiti dal Francescano dell’Ordine dei Frati Minori, che curò una parte della mia formazione da bambino, ma il Padre Nostro è preghera sconosciuta nei contenuti a questi CATTOLICI da quattro soldi.
    Da queste colonne importanti della stampa messinese invito il dott.ferdinando COGLITORE e il dott.Giovanni DI LEO a lasciare i dipartimenti dell’Area Economico finanziaria che dirigono, il fallimento della loro attività contabile è sancito dalla Corte dei Conti e da vox populi, che in fondo è il giudizio più importante.

    0
    0
  11. E giustissimo cio che affermi, ma sappiamo bene che tutto questo non ha a che fare con i programmi elettorali o con la Democrazia, in quanto poi alla fine da quanto dichiarato da parecchi politici, gli interessi di chi viene eletto sono esclusivamente dare una risposta in termini concreti (posti di lavoro) a chi gli ha dato il voto, tutto questo ovviamente a discapito del pubblico ………………

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007