Comuni senza bilanci, i sindaci decaduti verso il reintegro

Comuni senza bilanci, i sindaci decaduti verso il reintegro

Giovanni Passalacqua

Comuni senza bilanci, i sindaci decaduti verso il reintegro

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mercoledì 26 Aprile 2017 - 14:04

Il TAR di Palermo ha confermato le perplessità sulla norma che stabilisce la decadenza di sindaci e giunta nei Comuni in cui il Consiglio comunale non approva i bilanci. I sindaci sospesi potranno ora chiedere il reintegro in carica, come già fatto da quello di San Piero Patti, entro le prossime elezioni. Intanto, il governo regionale annuncia: "Presto un emendamento per cancellare la norma"

Ornella Trovato verrà reintegrata nella carica di sindaco di San Piero Patti. Questa la decisione del TAR di Palermo, che ha confermato le perplessità sulla norma che dispone l’immediata decadenza dei sindaci e delle Giunte, in caso di mancata approvazione del bilancio da parte dei consigli comunali. Contro la norma, voluta dall’Ars, erano insorti il governo regionale e l’Anci; ma, nel frattempo, era arrivata la sospensione di ben 7 sindaci, tra cui quelli di San Piero Patti, Valdina e Monforte. Ora i sindaci puntano al reintegro, sulla scia della sentenza ottenuta da Trovato; e il governo regionale ha annunciato un emendamento per sopprimere la norma della discordia, prima che si metta in moto la macchina elettorale.

Intanto, i primi cittadini siciliani si sono presentati oggi all’Ars, insieme ai rappresentanti dell’Anci, per incontrare i i capigruppo, il presidente dell’Assemblea regionale Giovanni Ardizzone e gli assessori Luisa Lantieri (Enti locali) e Alessandro Baccei (Economia), per discutere proprio della soppressione della norma. “Ci sarebbero tutte le ragioni per andare allo scioglimento dell’Assemblea regionale” – ha affermato il presidente dell’Anci e sindaco di Palermo, Leoluca Orlando – “a una norma delirante si sommano una serie di aspetti negativi, che stanno determinando l’affondamento delle autonomie locali: i trasferimenti ai Comuni sono passati da 900 milioni a 200 milioni di euro nell’arco di pochi anni, la Regione non ha ancora approvato il suo bilancio e forse lo approverà solo entro il 30 aprile. Come possono i Comuni approvare i bilanci entro il 31 marzo, pena la decadenza, se la Regione non ha ancora approvato il suo? Questa norma è una tempesta perfetta”.

Alle preoccupazioni di Orlando ha risposto il presidente dell’Ars: “Il governo presenterà un emendamento soppressivo della norma anti-sindaci; c’è la possibilità di presentarne una ad hoc e approvarla lo stesso giorno della finanziaria” – insiste Ardizzone – “sono fiducioso che chi di competenza prenderà l’iniziativa, e l’Aula non potrà che discuterla nel merito. Più complessa è la questione dei trasferimenti: sono stati fatti passi in avanti, dato che si parla di una somma di 340 milioni che non sono assolutamente soddisfattivi; ma si può fare di più”.

Sul caso si è espresso anche il presidente Rosario Crocetta, da sempre schierato contro la norma anti-sindaci: “Entro domani presenteremo il nuovo emendamento soppressivo della norma in vigore, e vedremo anche di sospendere gli atti amministrativi che mettono in diffida i comuni per la mancata approvazione dei bilanci. Come fanno i Comuni a prevedere risorse che non sono ancora disponibili?”- ha dichiarato Crocetta, che incalza – “l’Ars ha sbagliato, e mi auguro che questa vicenda non esista piu’ al 30 aprile; ma non permetterò che tutti i sindaci della Sicilia vengano sfiduciati”.

Una ulteriore polemica riguarda le modalità del voto con cui l’emendamento soppressivo verrà proposto all’Ars. I sindaci hanno infatti chiesto che non si proceda con il voto segreto. Una posizione condivisa da Ardizzone: “Mi auguro che non si chieda il voto segreto; i Comuni sono l’ossatura democratica di una nazione, e vanno tutelati nella massima trasparenza”. Contro il voto palese si è invece espresso Marcello Greco, precisando che sarà proprio lui a chiedere il voto segreto: “I sindaci non sanno la verita’” – le lapidarie motivazioni del deputato, che ha rinviato le sue dichiarazioni alla seduta d’Aula.

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