"Senza fatti da Roma e Palermo non torno indietro": altri 7 giorni di ferie per il personale dell'ex Provincia

“Senza fatti da Roma e Palermo non torno indietro”: altri 7 giorni di ferie per il personale dell’ex Provincia

Rosaria Brancato

“Senza fatti da Roma e Palermo non torno indietro”: altri 7 giorni di ferie per il personale dell’ex Provincia

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venerdì 15 Febbraio 2019 - 14:56

Anche la prossima settimana i dipendenti dell'ex provincia saranno in ferie: "Aspetto atti ufficiali, basta chiacchiere"

Fin quando non ci saranno i fatti io tiro dritto per la mia strada. Non ho ancora visto un atto, solo chiacchiere. Autorevoli certo, ma aspetto gli atti ufficiali”.

La missione romana di martedì è andata bene e lunedì il governatore Musumeci ha chiamato a rapporto la deputazione nazionale per affrontare la questione, ma il sindaco metropolitano non ha intenzione di abbassare la guardia fin quando non vedrà, nero su bianco i provvedimenti.

DIPENDENTI ANCORA IN FERIE D’UFFICIO

Sul banco degli imputati ci sono Regione e Stato, che in realtà sono subentrati rispetto a chi ha causato il danno (Renzi e Crocetta) ma che finora non hanno fatto nulla per sanare le criticità. Ecco perché De Luca ha prorogato di una settimana le ferie d’ufficio retribuite per gran parte del personale dell’ex Provincia di Messina.

I dipendenti da lunedì riprenderanno l’occupazione del Salone degli Specchi ed una delegazione andrà a Palermo dove si terrà l’incontro tra Musumeci ed i parlamentari.

LE PROVINCE SICILIANE VERSANO MILIONI DI EURO A ROMA

Per la verità sulla questione si doveva intervenire prima e non aspettare i gesti clamorosi di De Luca. Che le ex Province fossero al dissesto lo si sapeva da un anno e la Regione avrebbe dovuto, come da normativa e come da accordi con Roma, “tappare” le falle causate dal prelievo forzoso, che vede le sole Province siciliane pagare fior di milioni di euro al governo nazionale.

Un’aberrazione giuridica che avrebbe dovuto far gridare alla rivolta fin dal 2016 tutta l’isola, ma tant’è, siamo arrivati al 2019 con il cappio al collo.

Città Metropolitane e Liberi Consorzi, figli sfortunati della riforma Crocetta sono in dissesto per un salasso da 200 milioni di euro l’anno, perchè mentre in Italia lo Stato contribuisce al sostegno delle ex province delle Regioni a statuto ordinario, in Sicilia l’autonomia e gli strafalcioni della politica hanno portato il prelievo forzoso.

La Regione Sicilia si era impegnata a trasferire alle ex province le stesse somme che nel contempo lo Stato stava dando a livello nazionale agli enti intermedi nelle Regioni a statuto ordinario, per “perequare” la situazione. L’importo stabilito era di 70 milioni di euro l’anno, ma la Regione ha erogato somme inferiori a quelle necessarie.

I due nuovi governi, Musumeci a Palermo e Conte a Roma, sono rimasti a guardare alla finestra senza toccare foglia.

LA PRESSIONE DI DE LUCA SUL GOVERNO NAZIONALE

Solo in seguito alla protesta del sindaco De Luca, che ha messo in ferie forzate il personale, qualcosa ha iniziato a muoversi e il Sottosegretario dell’economia Alessio Villarosa martedì si è impegnato a risolvere il problema della chiusura dei bilanci 2018 delle ex Province attualmente in disequilibrio a causa del prelievo forzoso con un atto di deroga. Villarosa su richiesta di De Luca si è anche impegnato a “mettere in sicurezza” anche il triennio 2019/2021, individuando le risorse da destinare alle ex Province siciliane così come avviene nelle Regioni a statuto ordinario.

Ad ogni singola ex provincia servirebbero circa ulteriori 20 milioni di euro annui in aggiunta ai circa 50 milioni di euro che lo Stato trasferirebbe alle ex province siciliane per il triennio 2019/2021- commenta De Luca– oltre ad un ulteriore impegno finanziario pari al disavanzo per i rendiconti del 2018 e che dovranno essere sanati nel triennio in corso tramite intervento del governo nazionale. A questo punto deve essere il governo Musumeci a reperire con priorità assoluta le risorse per evitare il dissesto finanziario delle ex Province siciliane”.

In sintesi De Luca attende atti ufficiali sia da Roma che da Palermo, da un lato la deroga per approvare il bilancio in disequilibrio del 2018 e dall’altro risorse che in realtà sarebbero già dovute essere nelle casse di Palazzo dei Leoni.

LA SITUAZIONE NON SI SBLOCCA

Il governo regionale però è uscito a pezzi da una Finanziaria lacrime e sangue, legata a doppio filo all’intesa firmata a dicembre con il governo nazionale, ingessata al punto che non è affatto detto che troverà le somme necessarie.

Troppe incertezze sulle sorti della Città Metropolitana e fin quando non ci saranno atti reali De Luca non retrocede.

Da lunedì quindi, un’altra settimana di ferie forzate per i dipendenti.

Rosaria Brancato

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