Scaricabarile tra Asp e cooperativa, a pagare sono i lavoratori della Teseos

Scaricabarile tra Asp e cooperativa, a pagare sono i lavoratori della Teseos

Francesca Stornante

Scaricabarile tra Asp e cooperativa, a pagare sono i lavoratori della Teseos

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venerdì 15 Febbraio 2013 - 17:58

Le Funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil lanciano l'allarme e tornano a chiedere ad Asp e cooperativa che fine abbiano fatto gli stipendi dei lavoratori che si occupano dei servizi riabilitativi. Sono senza salario da ottobre.

Ritardi su ritardi, niente stipendi da cinque mesi e nessuna garanzia. I lavoratori della cooperativa Teseos e Rigenera che si occupa di servizi di riabilitazione per l’Asp 5 tornano a chidere che fine abbiano fatto i loro soldi dopo mesi di attesa. A scendere in campo anche le Funzioni Pubbliche di Cgil, Cisl e Uil che incalzano l’azienda sanitaria provinciale e la cooperativa. Per i segretari di Cisl e Uil, Calogero Emanuele e Pippo Calapai, non è tollerabile che ad oggi i lavoratori vantano le mensilità di ottobre, novembre, dicembre, gennaio ed il maturando mese di Febbraio. "Le cooperative devono procedere al pagamento delle spettanze dovute ai lavoratori e l'Azienda Sanitaria, la Società di Riabilitazione ed il Prefetto, devono assumere ogni iniziativa utile per la regolarizzazione dei pagament, per evitare di attivare le procedure di tutela dei lavoratori, compreso la convocazione di un tavolo prefettizio” dicono i sindacalisti. Che ricordano anche che Incombe anche che su questi lavoratori incombe il mancato riordino del sistema riabilitativo che, malgrado gli impegni assunti dall'Assessore Regionale alla Salute Lucia Borsellino nell'incontro voluto dal sindacato, ad oggi nulla è stato fatto per riconsiderare il sistema riabilitativo, sapendo che la normativa vigente da un lato impone la ridefinizione dell'assetto societario e dall'altro la necessità di accreditamento della Società per garantire servizi e forza lavoro in essere. Sulla vicenda è intervenuta anche la segretaria della Fp Cgil Clara Crocè. La sindacalista ha chiesto al Presidente della SSR, la società di cui fa parte la Teseos e per il 51% di proprietà dell’Asp, un incontro urgente. “E’ la solita storia, l’Asp sostiene di aver liquidato quanto dovuto a Ssr e quest’ultima sostiene di aver, addirittura, anticipato le fatture alla cooperativa. In questo gioco il risultato è sempre uguale: a pagare sono sempre i lavoratori che garantiscono i servizi riabilitativi a proprie spese” dice la sindacalista che spiega anche che considerato che una parte di lavoratori sono stati posti, ormai da tre anni, in cassa integrazione, è davvero incomprensibile il ritardo con il quale viene pagato il restante degli operatori della riabilitazione. La Fp Cgil vuole vederci chiaro. Il sindacato ha richiesto copia dell’elenco di tutti i collaboratori a prestazioni utilizzati dalla cooperativa Teseos, per verificare se gli stessi siano utilizzati in sostituzione dei lavoratori posti in cassa integrazione.

Un commento

  1. “l’Asp sostiene di aver liquidato quanto dovuto a Ssr e quest’ultima sostiene di aver, addirittura, anticipato le fatture alla cooperativa. ”

    Ora, dato che la matematica NON è un opinione, come mai :
    1) i soldi non bastano ?
    2) a cosa sono dovuti i ritardi nel pagamento delle spettanze ?

    O se vogliamo : perché i conti non tornano ????

    Dovrebbe esser possibile, allora, tracciare, DETTAGLIATAMENTE, e fino all’ultimo Euro, il percorso fatto dalla valuta utilizzata. In questo modo è possibile “avere contezza” del suo effettivo utilizzo.
    In particolare :
    1) qual è l’ammontare del denaro stanziato dall’ASP ?
    2) quali sono i tempi di consegna della valuta alla SSR ?
    3) quali sono i criteri di pagamento degli emolumenti ?
    4) quali sono gli operatori retribuiti ?
    5) qual è la retribuzione mensile per operatore ????

    Probabilmente, dette operazioni , in parte, verranno effettuate via internet. In questo caso, ancora meglio,perchè allora è possibile una accurata tracciatura dei modi e dei tempi tenuti da dette operazioni.

    Poi andrebbero chiarite le modalità del ricorso alla cassa integrazione. Anch’esse col dovuto dettaglio.

    Allora, chi risponde ?

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