Il sindacato: “Non siamo più disposti ad accettare giochetti finalizzati ad aggirare il sindacato. Adesso è tempo di avere risposte”
Una condizione di inerzia che ha spinto la Fp Cgil a dare mandato ai propri legali per far luce sulla gestione della cooperativa Orsa Maggiore, “per la quale lo stipendio dei lavoratori non sembra rappresentare un elemento chiave del lavoro, ma solo qualcosa di accessorio”.
Con quale conseguenza? “Buste paghe sempre più asciutte – afferma la segretaria della funzione pubblica, Clara Crocé – e decurtazioni illegittime (fino a un massimo di 300 euro) sugli stipendi di maggio e giugno. Da parte della cooperativa nessuna spiegazione”.
Così come nessun effetto pare abbiano sortito le richieste d’aiuto che il sindacato ha inoltrato all’amministrazione. “Invano abbiamo chiesto aiuto all' ex assessore ai servizi sociali Nino Mantineo e al dirigente. Mantineo si è limitato a girare una nota inviata dalla cooperativa con la quale, in modo laconico, si asseriva che le buste paga erano in perfetta regola. Appare strano, però, che questa nota non è arrivata alla Funzione pubblica”.
Sono tutti questi i motivi per cui la Funzione pubblica ha deciso di rivolgersi ai propri legali: “Non se ne può più di giochetti finalizzati a delegittimare il sindacato. La cooperativa continua a fare quello che vuole nell'inerzia totale da parte della dirigenza, dell’Amministrazione e del segretario Le Donne – dichiarano Clara Croce' e il direttivo aziendale Giovanni Andronico, Katia De Maria, Matteo Bottari e Rita Santoro -. Non saranno più tollerati atti di sfrontataggine e di arroganza da parte della cooperativa”.