La replica dell’assessore Santisi a Gioveni: «Mi permetto di rettificare per onore di verità»

La replica dell’assessore Santisi a Gioveni: «Mi permetto di rettificare per onore di verità»

La replica dell’assessore Santisi a Gioveni: «Mi permetto di rettificare per onore di verità»

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venerdì 22 Gennaio 2016 - 14:57

Riceviamo e pubblichiamo la risposta dell’esponente della giunta Accorinti al consigliere Libero Gioveni, che ieri ha contestato, prima in commissione e poi su Facebook, il comportamento del sindaco Accorinti. Sulla vicenda interviene però l’assessore ai servizi sociali, in quanto si è sentita direttamente chiamata in causa dalle esternazioni del consigliere comunale

Gentile Direttore,

apprendo dalla lettura quotidiana del suo giornale che il consigliere Libero Gioveni ha esternato nel suo profilo Facebook alcune considerazioni che riguardano la mia delega (VEDI QUI), come assessore alle politiche sociali, che mi permetto di rettificare per onore di verità.

Ringrazio la redazione per l’articolo, altrimenti, non disponendo di profilo social non avrei avuto coscienza delle inesattezze che circolano in rete, come in questo caso.

Le esternazioni del consigliere Gioveni, che apprezzo per il suo attivismo e con il quale intrattengo un costante e cordiale dialogo, sia epistolare (visto che rispondo a tutte le sue interrogazioni) che diretto, si tratta di descrivere fatti e questioni, ben precisi e oggettivi, richiedono da parte mia una rispettosa replica che le chiedo, gentilmente, di voler pubblicare.

Ma vengo ai punti evocati dal Consigliere che richiedono l’opportuna precisazione.

Leggo “Servizi sociali allo sbando senza certezze future”

Suggerisco al Consigliere di leggere attentamente il mio atto di indirizzo che questo stesso giornale ha avuto cura di analizzare, nell’articolo puntuale di Francesca Stornante, adottato dalla giunta con atto deliberativo n. 778 del 22 dicembre 2015, dove il futuro dei servizi sociali è ampiamente descritto, sia in linee generali che nello specifico, con riferimento anche ai singoli bandi in scadenza.

Questa deliberazione, precedente ai noti problemi – connessi alla mancata approvazione del previsionale 2015 – contiene opzioni metodologiche ben precise di riorientamento dei servizi che possono rappresentare un primo passo importante verso una nuova infrastrutturazione sociale che va accompagnata a scelte chiare e nette che mi auguro io possa realizzare nei tempi del mio mandato.

Le parole sbando o caos, incertezze, spesso usate nel descrivere i servizi sociali della nostra città, non rende merito al lavoro di molte persone, sia all’interno della macchina comunale che nel mondo degli enti gestori. Questo non significa che io non colga limiti e criticità spesso ataviche so quanto lavoro debba essere ancora fatto. Ma mentre si legge caos, sbando…in realtà i servizi vengono garantiti, anche da quei lavoratori che aspettano stipendi in ritardo e che, pur rivendicando i loro diritti, poi di fatto continuano ad assicurare i servizi, con il proprio lavoro. Certo, le difficoltà economiche e l’assenza di strumenti finanziari compromette la regolarità dei pagamenti degli stipendi, per i lavoratori di alcuni servizi in particolare, questo anche in rapporto alla capacità finanziaria degli enti gestori.

Pertanto, diciamolo una volta per tutte, i servizi sociali continuano pur nelle difficoltà ad essere garantiti (assistenza domiciliare agli anziani, alle persone con disabilità, asili nido, centri di aggregazione giovanili…) e l’impegno di tutta l’amministrazione a non sospenderli si esprime anche nelle puntuali proroghe alle quali si è costretti a ricorrere e che spero prestissimo si possano interrompere per andare verso le giuste forme di affidamento dei servizi.

Poi è chiaro bisogna fare un grosso lavoro sulla qualità, sui sistemi di monitoraggio e verifica,sull’accesso, ma l’invito è a non abusare del termine CAOS, perché questo confonde i cittadini e, soprattutto, compromette quel sentimento di comunità sui quali i sistemi di welfare devono poter contare. E questo non significa che non bisogna denunciare criticità. Anzi, i processi di partecipazione richiedono l’esercizio della critica, ma quella critica construens della quale sento la mancanza.

La replica al Consigliere Gioveni, mi dà l’opportunità, pertanto, di ribadire a tutti noi la grande responsabilità che abbiamo perché gli strumenti finanziari possano rientrare nella straordinaria “ordinarietà” di cui la città necessita e i lavoratori che in questo momento presidiano legittimamente Palazzo Zanca possano vivere il proprio quotidiano serenamente.

Leggo “Invalidi civili senza tessere atm gratuite spettanti per legge”

L’Amministrazione, in passato, ha proceduto a rilasciare tessere gratuite per il trasporto urbano su mezzi A.T.M. agli aventi diritto (anziani e categorie protette), in applicazione della L.R. 9/92. Il servizio risulta sospeso nel 2012.

La VI Commissione ha dedicato una importante seduta all’argomento, alla quale io non ho potuto partecipare, ma dalla quale è emerso l’impegno alla predisposizione dell’AVVISO PUBBLICO, già in carico al Dipartimento Politiche Sociali, che sarà tra poco esitato, non solo per gli Invalidi ma anche per tutti gli aventi diritto.

Leggo “800 disoccupati nella graduatoria dei cantieri di servizio che aspettano da 2 anni e mezzo il miracolo della chiamata”

(Su questo argomento ho più volte discusso con il consigliere, anche in Consiglio comunale e in commissione, fornendogli dettagli ben precisi, formulati anche con una risposta formale ad una sua interrogazione. Non comprendo perché lo riproponga costantemente)

Da interlocuzione con il Funzionario Responsabile della procedura di avvio dei Cantieri di Servizio dell'Assessorato regionale al Lavoro, è emerso che allo stato attuale la procedura è stata interrotta, non avendo ricevuto la regione il resto del finanziamento di 50 milioni di euro, da parte del competente ministero, di cui già spesi i primi 20, con i quali sono stati avviati i Cantieri in alcune città, in base all’ordine cronologico di arrivo delle richieste. L'Assessorato Regionale non ha rilevato alcuna inadempienza a carico del Comune di Messina, si è trattato esclusivamente della mancata erogazione dell'intero finanziamento da parte del Ministero.

Leggo “Famiglie con disagio economico senza la social card"

Come è noto la Social Card sperimentale, introdotta dal Decreto del Lavoro del 10 gennaio 2013, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 102 del 3 maggio 2013, è stata riservata solo a soggetti beneficiari residenti nelle 12 città di Roma, Milano, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Napoli, Palermo, Torino, Venezia, Verona e Bari, nel 2013 e poi rifinanziata nel 2014 e nel 2015.

Perché sia estesa in tutta Italia, a partire dal 2016, si attende l’emanazione del decreto attuativo, da parte del Ministero del Lavoro e del Ministero dell'Economia che dovrebbe arrivare a 30 giorni dall'entrata in vigore della Legge di Stabilità 2016. La possibilità di ottenere la social card è subordinata alla sussistenza di determinati requisiti, all’invio di una specifica domanda al Comune e all'INPS.

Pertanto, non si comprende cosa avrebbe già dovuto fare il Comune che non abbia fatto.

Leggo “Associazioni di disabili senza una sede dove operare”

(Alla questione della sede dell’ANFASS abbiamo dedicato due sedute della VI Commissione e le cose dette sono state chiare e inequivocabili e il confronto è stato proficuo. Le ripropongo in sintesi)

L’Assessorato al Patrimonio, investito della questione della sede dell’ANFASS, nei mesi precedenti il mio mandato, ha dato la propria disponibilità nella ricerca, effettuando di concerto con l’associazione una serie di sopralluoghi, che si sono poi conclusi nell’individuazione dei locali del Centro Civico Polifunzionale di San Filippo, quale scelta condivisa, con l’impegno da parte dell’associazione degli oneri per la ristrutturazione, da scomputare negli anni dall’affitto.

Io stessa ho ricevuto più volte l’associazione, insieme anche ai rappresentanti dell’Area “disabilità” della Consulta comunale delle organizzazioni sociali, dove si è chiarita la questione del canone annuo di 65.000 euro, indicato dal Dipartimento Patrimonio, calcolato su parametri esclusivamente di natura tecnica, con l’impegno di ridefinirlo conseguentemente, in sede di Giunta, alla luce dell’attività di alto valore sociale svolta dall’Anffas.

Purtuttavia, l’associazione non più legittimamente interessata alla sede storica di Viale Giostra, a causa del triste incidente che ha provocato la morte di un ospite, risulta non essere più interessata anche ai locali del centro di S. Filippo e formula il suo interesse per l’Istituto “Marino” di Mortelle.

La parte centrale dell’Istituto “Marino”, con bando di evidenza pubblica, cui ha partecipato anche l’ANFASS con un proprio progetto, è stata assegnata, per la durata di tre anni, al CNR che con il suo Istituto di “Fisiologia Clinica” di Pisasta portando avanti un progetto di ricerca sulla diagnosi e intervento precoce dei disturbi dello spettro autistico.

Al momento attuale, è programmato un tavolo tecnico che vede l’incontro tra associazioni e CNR, alla ricerca di soluzioni condivise.

Gentile direttore, nei primi mesi del mio mandato, ho ascoltato con interesse ogni sollecitazione che proveniva dai consiglieri, dalla società civile e dai mezzi di comunicazione ed ho osservato quel doveroso silenzio che spetta a chi è arrivato da poco.

Ma adesso, mi sembra giusto dare voce ad un impegno di cui spero si comincino a vedere i frutti, nonostante i grandi vincoli attualmente posti dalla mancata approvazione del bilancio previsionale 2015 che richiama tutti noi ad una “responsabilità diffusa” della quale bisogna avere l’umiltà di essere tutti consapevoli.

Nel ringraziarla per l’accoglienza della mia nota, porgo cordiali saluti.

Nina Santisi

Assessore alle politiche sociali

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