Sono state già avviate le gare d'appalto per impiegare i fondi Pac per gli asili nido comunali. Serviranno per interventi di manutenzione nelle strutture di San Licandro e Camaro. Ci saranno più posti a disposizione per i bambini. Il consigliere Gioveni fa un plauso però adesso invoca una programmazione più incisiva.

Ogni tanto una buona notizia. I fondi PAC per gli asili nido non si sono persi, anzi sono stati già impegnati nelle gare d’appalto che entro 2 o 3 mesi al massimo produrranno l’avvio dei necessari lavori di potenziamento delle strutture di Camaro e San Licandro. Dopo mesi di incertezze e rischi, di allarmi e preoccupazioni per un’opportunità che non doveva essere sprecata, a fornire ampie rassicurazioni sulla destinazione dei fondi è stato direttamente il dirigente del Dipartimento Servizi Sociali Zaccone. Una buona notizia colta con grande entusiasmo soprattutto dal consigliere comunale Udc Libero Gioveni che in passato aveva più volte acceso i riflettori sul concreto rischio di perdere i 4 milioni dei fondi del Piano di azione e coesione per l’infanzia e gli anziani che invece Messina era riuscita ad accaparrarsi.

“Relativamente agli asili nido – spiega Gioveni – circa 900 mila euro serviranno ad adeguare gli ambienti aumentando i posti dagli attuali 21 a 30 a Camaro e dagli attuali 48 a 60 nel Nido di San Licandro. Si pensi che per questi lavori si sono registrate più di 400 offerte che chiaramente richiedono dei tempi tecnici per la verifica di tutti i requisiti richiesti”.

Per il consigliere è proprio questa però la novità più importante e positiva: il potenziale aumento dei posti a cui se ne aggiungeranno altri 15 posti disponibili nel nuovo micro Nido aziendale all’interno di palazzo Zanca ormai quasi finito. Novità che ha spinto Gioveni a chiedere all’Amministrazione una vera inversione di rotta nella programmazione e gestione futura dei servizi sociali, prendendo spunto proprio dagli asili nido.

“Gli attuali 94 posti disponibili nelle strutture di Giostra, Camaro e San Licandro – prosegue l’esponente Udc che ha sciorinato numeri in Commissione -aumenteranno a 130, senza considerare anche i 60 posti di un possibile futuro asilo da realizzare in via La Farina il cui progetto giace ancora nei cassetti di palazzo

Zanca e di cui non si hanno più avuto notizie. Numeri, tuttavia, sempre troppo pochi rispetto a quelli stabiliti dal trattato di Lisbona che prevede che l’assistenza all’infanzia in strutture comunali debba essere garantita al 33% della popolazione dai zero ai 36 mesi (a Messina sarebbero circa 3000 sui 9600 bambini presenti)”.

Una situazione che spinge ancora una volta il consigliere a proporre di valutare l’ipotesi della gestione diretta dei servizi, con la creazione di una sorta Consorzio comunale che assorba ilpersonale delle cooperative o, come si sta tentando di fare, di inserire la gestione anche di questo settore nella grande Multiservizi.

“Insomma – conclude Gioveni – spero tanto che questo piccolo spiraglio di luce apertosi nel fragile settore dei servizi sociali, possa ridare speranza, oltre ai

rassegnati lavoratori, anche alle categorie destinatari dei servizi, la parte più debole a cui tra l’altro questa Amministrazione aveva promesso di dedicare maggiore attenzione.