Tagli ai servizi per i disabili. La lettera di un padre che chiede scusa al figlio

Tagli ai servizi per i disabili. La lettera di un padre che chiede scusa al figlio

Sara Faraci

Tagli ai servizi per i disabili. La lettera di un padre che chiede scusa al figlio

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mercoledì 25 Settembre 2013 - 08:42

Di pochi giorni la comunicazione dell'Ufficio di Presidenza della Provincia Regionale di Messina che ha annunciato la proroga di un altro mese dei servizi assistenziali ai disabili. Ma la questione non è un chiusa. Un padre al figlio: "La società si dimentica di voi"

Tagli, risparmio, spending review. I bilanci provinciali assumono le sembianze di una coperta troppo corta tirata da un lato e dall’altro per far fronte a emergenze e problemi, senza che i lembi riescano mai a coprire ogni necessità. Parola d’ordine: ridurre. Un imperativo categorico che talvolta mal si concilia con diritti basilari. E’ questo il caso. La Provincia non è più in grado di erogare i servizi di trasporto e assistenza igienica personale ai ragazzi disabili degli Istituti superiori di tutto il territorio provinciale.

Dopo accese proteste e coinvolgimento dei media a livello nazionale, è di pochi giorni fa la notizia di una “proroga tampone” dei finanziamenti da parte dell’Ufficio di Presidenza della Provincia Regionale di Messina, che permetterà di mantenere in vita – almeno per il prossimo mese – le prestazioni a favore dei ragazzi portatori di handicap.

E in questo contesto generale disastrato, che procede a tentoni per evitare l’irreparabile, si animano vicende quotidiane, personalissime, dei beneficiari di questi servizi a rischio di soppressione e delle loro famiglie.

Riceviamo la lettera di un padre al figlio autistico, inviata alla nostra redazione per impedire che i riflettori sulla scottante questione vadano spenti.

Il nostro lettore si scusa con il ragazzo, si scusa per una società che manca di mettere a fuoco le esigenze irrinunciabili dei suoi consociati, che si sbraccia a sponsorizzare assistenza e sostegno nei periodi “caldi” di feste natalizie o giornate mondiali ad essi dedicate ma che nell’abbrutimento della quotidianità appare sorda alle loro richieste. Il ragazzo – spiega il padre nella sua lettera – non accusa direttamente il disagio. In quanto autistico può regolarmente frequentare le lezioni pur in assenza delle prestazioni assistenziali in questione ma, proprio in quanto affetto da tale disturbo, più che mai soffre il cambiamento. E il cambiamento, quest’anno, sarà dato dall’assenza dei suoi colleghi di corso e amici disabili, costretti a casa da un sistema che fa acqua, che si barcamena tra inefficienze e carenze, che gratta il fondo del barile per cercare di ovviare a problematiche serie, le stesse che probabilmente dovrebbero trovarsi in cima a quella criptica lista delle priorità.

La chiamata all’appello non ha risparmiato nessuno, le mamme coraggio del liceo artistico “Basile” e l’associazione “Dispari ONLUS” con la sua presidentessa, Antonella Aliberti, hanno smosso mari e monti pur di richiamare l’attenzione dei vertici istituzionali.

Persino UIL e UILFPL hanno preso a cuore il problema ponendo l’accento su una prassi che sconvolge. La consuetudine delle proroghe ad libitum. Dei rinvii. Degli interventi “al momento”. Che non giovano alla fiducia dei cittadini nelle istituzioni e costituiscono solo il motore propulsivo di quei rinvii a catena che impediscono di mettere un punto definitivo. Soluzioni tampone non servono – hanno spiegato le massime sfere delle associazioni sindacali – è una logica che alimenta le carenze, le dota di nuova linfa, uccide la politica del giusto.

Ma ancora una volta le sorti delle fasce deboli sono appese proprio ad uno di questi rinvii. C’è solo da sperare in una decisiva inversione di rotta. (Sara Faraci)

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