Domani la cerimonia a palazzo di Giustizia. I nodi da sciogliere: edilizia giudiziaria e nomine di vertice
MESSINA – Tappeti rossi a Palazzo Piacentini per l’apertura dell’anno giudiziario nel distretto di Corte d’Appello. La cerimonia domattina, sabato 28 gennaio, prenderà il via con l’intervento del primo presidente di corte d’Appello facente funzioni, il dottor Sebastiano Neri.
A rappresentare il Consiglio Superiore della Magistratura ci sarà l’avvocato Felice Giuffrè. Il costituzionalista catanese è membro laico dell’organismo di autogoverno dei magistrati ed è stato eletto una decina di giorni fa. Seguiranno gli interventi del dottor Massimo Orlando del Ministero della Giustizia (direttore generale delle risorse), il procuratore generale presso la corte d’Appello facente funzioni Maurizio Salamone, il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Messina Paolo Vermiglio e la presidente della sezione locale dell’Anm Laura Romeo. Potranno poi prendere la parola i rappresentanti dei sindacati, degli amministrativi, delle associazioni degli operatori della giustizia a vari livelli.
La telenovela palagiustizia è finita?
E’ un momento dedicato al bilancio sull’andamento della giustizia nel distretto, quello della cerimonia di apertura dell’anno giudiziario. Negli anni passati il tema caldo è stata la “telenovela” (così la definì il presidente di Corte d’Appello Galluccio) del Palagiustizia. Tema che quest’anno ha una pagina positiva, dopo il recente accordo con l’Inps per l’utilizzo dei locali di via Capra dove troveranno sistemazione adeguata il Tribunale del Lavoro e il Giudice di Pace.
Un distretto senza vertici
Rimane immutata, invece, la problematica delle scoperture d’organico. E quest’anno il dato è eclatante. La cerimonia si terrà infatti in un distretto dove non sono stati ancora coperti i ruoli apicali, rimasti vacanti da tempo: il procuratore capo, il presidente di Corte d’Appello, il procuratore generale, il procuratore capo di Barcellona. Senza contare che a Giugno prossimo rimarrà scoperta anche la presidenza del Tribunale, col pensionamento della dottoressa Marina Moleti.
La speranza è che si acceleri sulle nomine, adesso che le “partite” al Csm sono state definite.
