"Sì, lo voglio": i matrimoni civili fuori da Palazzo Zanca restano un "problema"

“Sì, lo voglio”: i matrimoni civili fuori da Palazzo Zanca restano un “problema”

Giuseppe Fontana

“Sì, lo voglio”: i matrimoni civili fuori da Palazzo Zanca restano un “problema”

mercoledì 14 Maggio 2025 - 07:30

Agli avvisi pubblici si sono presentati in 8, ma molti si sono ritirati ed è rimasta una sola ditta: "E c'è chi è stato sanzionato per irregolarità"

MESSINA – Sono tante le spose e gli sposi che da tempo chiedono a gran voce la possibilità di utilizzare altri luoghi per il rito civile del matrimonio rispetto a Palazzo Zanca (e a pochi altri luoghi, come la chiesa sconsacrata di Santa Maria Alemanna). L’iter è partito anni fa (nel 2022 le richieste di Libero Gioveni e Nino Interdonato) e nel 2024 si è fatto un importante passo in avanti con il sì della commissione al regolamento e i due avvisi pubblici pubblicati dal Comune per la selezione delle location.

La commissione (la terza, presieduta da Emilia Rotondo), si è riunita nuovamente per capire proprio come si sia evoluta la situazione. E la risposta è: non benissimo. Agli avvisi si sono presentate 8 attività ma soltanto una è vicina a completare l’iter, tra chi ha fatto un passo indietro e chi ha ricevuto il no degli uffici dell’urbanistica, per irregolarità che sono costate anche sanzioni.

Strano: “Alcuni si sono ritirati”

A spiegarlo è stata la presidente della commissione che si è occupata dei due avvisi pubblici, la dottoressa Strano, che è anche ex responsabile del dipartimento: “È una procedura complessa perché il codice civile prevede che il matrimonio sia celebrato nella casa comunale, tranne casi particolari come casi di infermità. Negli anni sotto la spinta dei nubendi e della società è stato il Consiglio di Stato a dare la possibilità, su richiesta del ministero dell’interno. Ha dato la possibilità di individuare degli uffici di stato civile, edifici di proprietà del Comune con determinate caratteristiche. Si sono presentate otto ditte ed è partita l’istruttoria che ha coinvolto vari uffici e richiesto diverse verifiche. All’esito dell’istruttoria sono rimaste due strutture, visto che alcune si sono ritirate per sistemare alcune cose. Poi solo una che è in regola ma per cui la pratica è ancora in corso perché occorre una deliberazione di giunta. Come commissione abbiamo fatto il sopralluogo e la struttura è a posto, con una pertinenza adeguata. Molte delle ditte si sono ritirate perché chiedevano il sabato, ma il sabato non ci sono ufficiali del Comune che possono andare”. I

Il problema dei giorni festivi e delle disponibilità

Ma qual è la questione? Le problematiche sono diverse. Intanto da regolamento non è possibile sposarsi né di sabato, né di domenica né nei giorni festivi perché mancherebbero i dipendenti del Comune che in qualità di ufficiali devono formalizzare il matrimonio stesso. Un altro problema sono i giorni stabiliti e gli orari, soprattutto perché la struttura dovrebbe garantire la disponibilità al Comune, che avrebbe priorità rispetto ad altri eventi organizzati. Insomma: non è affatto semplice conciliare caratteristiche dei locali e le esigenze delle attività e del Comune stesso.

La polemica e le sanzioni

E in aula è partita la polemica. È stato Libero Gioveni, capogruppo di FdI, ad attaccare sottolineando che “in questa città non si riesce a fare nemmeno una cosa semplice”. Un’amarezza condivisa poco dopo da Antonella Russo del Pd. Giuseppe Schepis, di Basile sindaco, ha tentato poi di fare una sintesi chiedendo alcune modifiche per fare partecipare anche nuovi locali. Ma non è affatto semplice, tra regolamenti e norme. A partecipare al dibattito, lungo e acceso, sono stati anche Alessandro Russo del Pd e Dario Carbone di Fratelli d’Italia. E anche l’assessore Massimiliano Minutoli, arrivato in un secondo momento a causa di altri precedenti impegni, che ha ripercorso con la dottoressa Strano le problematiche evidenziate e raccontato come alcuni locali siano stati anche sanzionati per le irregolarità riscontrate dall’urbanistica.

Un commento

  1. Basta fare come ho fatto io, in una location, Tripi, rito civile in loco ed il Sindaco che ha ufficiato il matrimonio civile avenfomi fatto dare il nulla osta dal Comune di Messina. Sposato di sabato

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