Rischio torrenti, Messina e Letojanni "fuorilegge"

Rischio torrenti, Messina e Letojanni “fuorilegge”

Alessandra Serio

Rischio torrenti, Messina e Letojanni “fuorilegge”

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giovedì 29 Dicembre 2016 - 14:57

Lo dice il Genio Civile che ha segnalato le situazioni più rischiose; ma i comuni non intervengono e l'ingegnere capo ha chiesto l'intervento del Prefetto. Tracciando il bilancio di fine anno, Santoro ha sottolineato il problema del rischio sismico delle scuole. Mentre soltanto 14 comuni su 108 si sono adeguati alle norme salva torrenti. A rischio l'approvazione dei progetti per l'adeguamento dell'impianto semaforico a Messina e alcuni progetti del Cas.

Soltanto 14 comuni sui 108 della Provincia di Messina hanno adeguato i propri piani regolatori alle norme previste a limitare il rischio idrogeologico, in particolare la previsione che vieta le costruzioni a 10 metri dall’alveo dei torrenti. Quasi tutti gli enti locali sono in ritardo negli interventi di pulizia e svuotamento dei letti dei corsi d’acqua e, nella grande maggioranza dei casi, lì dove ci sono i progetti mancano i fondi per gli interventi.

Tra i municipi sollecitati perché facessero fronte alle situazioni segnalate come pericolose, due in particolare sono in ritardissimo: Messina e Letojanni, dove la situazione è già grave dopo le alluvioni del 2015 e del mese scorso. Gli interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici, sia in città che in provincia, in molti casi sono inadeguati, così come gli stessi progetti presentati dai comuni per gli interventi di messa in sicurezza dei corsi d’acqua.

Sono queste le principali criticità emerse dal bilancio stilato dall’ingegnere capo del Genio Civile Leonardo Santoro, alla guida della struttura dal 2014, confermato in carica fino a tutto il 2018.

Ma c’è anche qualche vittoria, che si appunta alla giacca: la variante ambientale inserita nella revisione al Prg di Messina, l’adeguamento del progetto di sistemazione della piattaforma di Tremestieri, lo sdoganamento dei progetti per la pulizia e la messa in sicurezza del torrente Zappulla e del Mela, i miglioramenti – chiesti ed ottenuti – sui progetti del ponte Calderà a Barcellona, San Giovanni a Giardini Naxos e Sirina a Taormina.

Troppi i progetti inviati agli enti di competenza e che non hanno trovato copertura, ben 30, che si trasformano in altrettante situazioni di rischio.

Santoro ha snocciolato i dati dell’attività svolta nell’ultimo anno, e sono proprio i dati a segnalare le emergenze. Soltanto nel 2016, ad esempio, il Genio ha verbalizzato ben 202 violazioni alle norme sismiche; su 1039 richieste di autorizzazioni di nuove opere, in ben 680 casi il Genio ha chiesto una integrazione di atti . Ossia in due terzi dei casi di progetti per nuove opere, gli stessi progetti non erano in regola, soprattutto sotto il profilo della sicurezza anti sismica. Soltanto 86 le certificazioni di idoneità sismica rilasciate, soltanto 290 i certificati di regolarità strutturale sottoscritti.

Particolarmente preoccupante la situazione dell’edilizia scolastica. Con la riorganizzazione degli uffici della Regione del 2016, al Genio si chiede la verifica della sicurezza sismica delle strutture dove è preminente l’aspetto della sicurezza pubblica, quindi sedi di enti, ospedali, scuole, supermercati, chiese, ovvero tutti quei posti dove, in caso di crollo, sono potenzialmente numerose le persone coinvolte. Ebbene, nel 2016 su 57 opere di adeguamento sismico varate dalle scuole e andate al vaglio del Genio, in 22 casi – quindi nel 50% dei casi – il Genio ha chiesto una integrazione di atti. Anche in questo caso, tradotto in parole semplicissime vuol dire che i progetti presentati come adeguamento sismico non adeguavano un bel niente.

La stessa sorte è toccata, come sopra detto, ai progetti per i ponti di Calderà a Barcellona, e la sistemazione del San Giovanni a Giardini Naxos e del Sirina a Taormina, adeguati dopo lo stop del Genio: “Mentre ancora sul posto si lavorava per svuotare gli alvei e i pozzi, a me arrivavano progetti di sistemazione che non prevedevano le grate di scolo”, ha raccontato l’ingegnere Capo.

Tra gli interventi sdoganati recentemente, quelli sul Zappulla e su Pace a Pace del Mela. Nel primo caso la conferenza dei servizi si è conclusa 15 giorni fa, mentre proprio stamane è stata trovata la quadratura del cerchio per Pace. “L’anno prossimo potrebbero cominciare i lavori”, annuncia Santoro.

Nel braccio di ferro tra enti periferici e Regione, dopo la rassegnazione delle competenze, restano scoperte le emergenze: se da un lato il Genio può segnalare e progettare, dall’altro non ha i fondi per un gran numero di attività, men che mai per i lavori veri e propri. Così non hanno trovato copertura ben 30 progetti di lavori in emergenza, per 31.894.00 inviati alla Protezione Civile, non hanno copertura la necessaria pulizia di 100 torrenti richiesta all’Arta, è stata negata copertura a 9 interventi richiesti al Comune di Messina per l’inserimento nel Patto, in particolare Ponte Schiavo, Zafferia, Rodia, Puccino, Giudeo, Papardo e Santo Stefano.

Tra gli atti di indirizzo emanati dal Genio nell’ultimo anno ci sono l’importante previsione che fa divieto di costruire entro i 10 metri dall’alveo dei torrenti, poi l’obbligo di svuotamento degli alvei sottostanti i ponti.

Nel primo caso, 14 comuni si sono adeguati, inserendo la previsione nel Prg: Messina appunto, recentissimamente Barcellona, Alì Terme, Caprileone, Leni, Malfa, Naso, Nizza di Sicilia, Pace del Mela, San Filippo del Mela, Torregrotta, Torrenova, Tusa e Venetico. Tra gli interventi di somma urgenza previsti, da far valere sui fondi Pac, ci sono quelli a Santa Lucia del Mela, Savoca, Fondachelli Fantina, Pace del Mela, Sant’Alessio, Caronia, Alcara Li Fusi, Pagliara e Barcellona.

In tutti questi casi, dai progetti agli interventi, perché siano efficaci, sarà il tempo a fare la differenza, ma soprattutto le risorse effettivamente disponibili.

Mentre per quel che riguarda lo svuotamento dei torrenti resta il problema del rimpallo di competenze tra i Comuni e il Genio stesso, malgrado l’ufficio di Santoro abbia più volte chiarito che sia di competenza della Regione sostenere l’intervento, in molti dei casi segnalati come urgenti dal Genio, i Comuni hanno risposto picche.

Questo ad esempio è il caso del ponte di Mili, appoggiato più che sospeso su una massa di detriti che ha riempito il letto del torrente. Se il corso d’acqua dovesse riempirsi, il ponte non potrà che “fare tappo” e contribuire all’esondazione del torrente, se non rischiare di venirne travolto. “Ho chiesto al Prefetto un incontro per capire come intervenire sui comuni inadempienti – ha annunciato Santoro – visto che la situazione in molti casi è particolarmente pericolosa”.

Tra questi, come detto, Messina e Letojanni. Tra gli elementi positivi del bilancio, Santoro annovera l’adeguamento del progetto della piattaforma di Tremestieri, per esempio per quel che riguarda i corsi d’acqua che lo attraversano. Sul progetto in generale, l’ingegnere capo resta lapidario: “Siamo intervenuti facendo rilevare che il Consiglio Superiore dei Lavori pubblici già nel 2009 scriveva che il sito non era adeguato al progetto, che lì non si poteva fare. E’ un progetto preliminare, e già qui sta la prima anomalia del nostro porto, ma è un progetto che non andava approvato a monte, né da questo ufficio per quanto di sua competenza né dagli altri organi delegati.”

Su Tremestieri, il Genio interveniente perché competente di diverse commissioni regionali relative ai lavori, poi per quel che riguarda le acque appunto, infine come ente che certifica la spesa con controllo di primo livello sui finanziamenti europei.

Nel 2016, il Genio ha certificato poco meno di 60 milioni di euro. Tra quelli in via di certificazione, sono emerse anomalie sulle certificazioni europee che mettono a rischio il progetto per l’adeguamento degli impianti semaforici della città di Messina, “e anche per quanto riguarda il Cas c’è qualcosa che va rivista”.

Per quel che riguarda il Cas, il Genio lo scorso anno si è occupato dei lavori a Ritiro, in particolare del giunto provvisorio, e della perizia di variante recentemente presentata dalla Toto Costruzioni per spostare una delle pile del viadotto, a causa della “grotta” ritrovata alla base. Una sorta di tunnel di straordinaria valenza ambientale, dove ci sono stalattiti e stalagmiti di almeno 40 centimetri, il che fa pensare che la grotta stia lì da moltissimi anni, malgrado non compaia nel primo progetto. Salva la grotta, salva la pila, spostata di diversi metri, la prima perizia di variante – che ha già fatto lievitare i costi di adeguamento sismico a Ritiro – è stata approvata.

Il Genio vigila anche sui lavori a Letojanni, dove il Cas aveva collocato una rete per proteggere la carreggiata dal fronte della frana. Una rete ritenuta inadeguata dall’ufficio di Santoro, che ha prescritto la sostituzione con una rete paramassi dotata di mantovane, ossia le strutture inclinate che “attutiscono” la caduta massi.

Alessandra Serio

4 commenti

  1. Impianti semaforici??!! E’ in confusione anche Santoro. Comunque non si è capito cosa ha fatto il Genio Civile.

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  2. Impianti semaforici??!! E’ in confusione anche Santoro. Comunque non si è capito cosa ha fatto il Genio Civile.

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  3. A parte che leggendo l’operato del Genio Civile appare evidentissimo come il numero degli impiegati sia sproporzionato rispetto al reale lavoro svolto (!), avete notato come Messina sia tra i due comuni messi peggio sotto il profilo della sicurezza dei torrenti (e ti pareva… chissà che fa il nostro sindaco, a parte pavoneggiarsi)? evviva evviva. A questo ci sommiamo l’emergenza spazzatura (che l’anno prossimo rischia di diventare molto più di un gravissimo problema) e tutto il resto… In tutti i casi, auguro a tutti un sereno anno nuovo con la speranza che il prossimo possa vederci finalmente impegnati a fare ricrescere la NOSTRA città. NOSTRA!!!

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  4. A parte che leggendo l’operato del Genio Civile appare evidentissimo come il numero degli impiegati sia sproporzionato rispetto al reale lavoro svolto (!), avete notato come Messina sia tra i due comuni messi peggio sotto il profilo della sicurezza dei torrenti (e ti pareva… chissà che fa il nostro sindaco, a parte pavoneggiarsi)? evviva evviva. A questo ci sommiamo l’emergenza spazzatura (che l’anno prossimo rischia di diventare molto più di un gravissimo problema) e tutto il resto… In tutti i casi, auguro a tutti un sereno anno nuovo con la speranza che il prossimo possa vederci finalmente impegnati a fare ricrescere la NOSTRA città. NOSTRA!!!

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