Cinquemila lavoratori in meno in 5 anni. La crisi delle costruzioni, in provincia di Messina, pesa soprattutto sull'occupazione.
Velocizzare la macchina burocratica e sbloccare tutte le opere finanziate ed immediatamente cantierabili. La richiesta dei lavoratori del comparto edilizia a Messina e provincia coincide con quella degli imprenditori di settore. La morsa della crisi sull’edilizia, settori tra i più colpiti, ha stretto anche nel 2013. “E rischia di andare a picco se non si attuano sin dai primi giorni del 2014 interventi mirati al rilancio dell’edilizia”, spiega Giuseppe Famiano della Filca Cisl di Messina, che ha inviato una lettera aperta alla deputazione messinese ed agli amministratori locali. “Il futuro va costruito insieme, pertanto, siamo pronti ad un confronto con le parti sociali e con la classe politica per fare il punto sullo stato di crisi in cui versa il settore edile e per mettere in campo azioni che possano dare una boccata di ossigeno ai disoccupati della nostra provincia.”.
Una situazione allarmante, quella dipinta dal sindacato: tantissimi gli ex lavoratori che mangiano alle mense dei poveri, troppe famiglie in ginocchio. Poi i dati, sconcertanti. Nel 2008 erano 2.835, soltanto 2.399 alla fine di quest’anno. I cantieri aperti sono passati da 5.786 del 2008 ai 5.593 di quest’anno, con 9.052 lavoratori impiegati, di cui 7.884 pagati, contro i 10.377 dello scorso anno, e i 13.982 del 2008.
“Anche noi nelle nostre sedi giornalmente tocchiamo con mano lo sconforto di tanti lavoratori disoccupati che vengono a cercare lavoro. Ovunque c’è disperazione e incertezza. Il vero dramma per i lavoratori edili è che hanno già usufruito degli ammortizzatori sociali e non dispongono di un reddito minimo per sopravvivere.
Non abbiamo bisogno di politici sordi, assenti e disinteressati allo sviluppo del nostro territorio e alle problematiche del nostro settore.” conclude il sindacato.

Apriamo nuovi cantieri cercando di cementificare nelle colline che circondano la città in quel poco di verde rimasto.
Se ne avverte la mancanza, incentiviamo le costruzioni su cui speculeranno le solite famiglie mafiose o meno che siano.