Sistema Cuffaro, prime decisioni del giudice

Sistema Cuffaro, prime decisioni del giudice

Alessandra Serio

Sistema Cuffaro, prime decisioni del giudice

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martedì 11 Novembre 2025 - 18:00

Via agli interrogatori e primo dietro front della Procura di Palermo nell'indagine sulla sanità

Palermo – Andranno avanti fino al prossimo 14 novembre gli interrogatori di 8 dei 18 indagati della Procura di Palermo nell’ambito dell’inchiesta sul così detto sistema Cuffaro che ha scosso la politica regionale. Intanto oggi, dopo i primi faccia a faccia sono arrivate anche le prime decisioni.

Primi interrogatori

Oggi è toccato a Ferdinando Aiello, Giuseppa Di Mauro, Marco Dammone, Mauro Marchese, Paolo Bordonaro, Paolo Emilio Russo, Vito Fazzino e Sergio Mazzola, ovvero i manager pubblici e gli imprenditori coinvolti nella gara affidata alla Dusmann Service, capitolo principale dell’inchiesta dei Ros dei Carabinieri.

La Procura fa dietro front

Proprio per Fazzino è arrivata la prima decisione del giudice. Lo annunciano i difensori del manager dell’ASP di Siracusa, ovvero gli avvocati Alessandro Cotzia e Vincenzo Fiore: “Fazzino ha risposto a tutte le domande postegli dal gip dai sostituti procuratori di Palermo e dai suoi difensori, fornendo la sua versione dei fatti e chiarendo ogni aspetto relativo alle contestazioni mossegli. All’esito dei chiarimenti forniti, terminato l’interrogatorio preventivo, i sostituti procuratori di Palermo hanno comunicato al gip di revocare, nei suoi confronti, la richiesta di applicazione di qualunque misura cautelare”.

Attesa per il confronto di Cuffaro e Romano

La Procura di Palermo ha chiesto arresti domiciliari e misure interdittive, a vario titolo, per il presidente della Regione ed ex leader della Democrazia cristiana Salvatore Cuffaro, il parlamentare di Noi Moderati Saverio Romano e il capogruppo Dc all’Ars, Carmelo Pace. Romano sarà ascoltato giovedì prossimo mentre venerdì sarà il turno di Cuffaro.

Le piste messinesi

Nell’indagine palermitana spuntano anche due “piste messinesi”: un accenno al progetto Ponte sullo Stretto, del quale discutevano anche i rais della Dc, e una intercettazione choc che svela retroscena preoccupanti, se confermati, sulle pulizia all’ospedale Papardo, dove nei mesi scorsi sono stata sequestrate due sale operatorie dopo almeno cinque casi di morti sospette.

3 commenti

  1. Tarallucci e vino sono pronti

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  2. Ancora Cuffaro, ancora la ddiccì, ma non ne avevamo avuto abbastanza?

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  3. Emanuele Ferrara 13 Novembre 2025 11:19

    Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Hanno tenuto la Sicilia in ostaggio. La gente presa dal bisogno li ha votati per decenni. Perché i siciliani quando votano guardano sempre a chi offre loro qualcosa di più. Ecco perchè la Sicilia non avrà mai un futuro! Un sistema di potere consolidato. Vi sta bene così? Continuate a dare fiducia a questa classe politica post democristiana. Il tutto mentre giornalisti e politici scomodi come Pio La Torre e Giuseppe Fava, Peppino Impastato e Cesare Terranova, i giudici Chinnici e Livatino, Falcone e Borsellino, il generale Dalla Chiesa sono stati ammazzati. Non vi bastano questi morti per cambiare la musica?

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