Via agli interrogatori e primo dietro front della Procura di Palermo nell'indagine sulla sanità
Palermo – Andranno avanti fino al prossimo 14 novembre gli interrogatori di 8 dei 18 indagati della Procura di Palermo nell’ambito dell’inchiesta sul così detto sistema Cuffaro che ha scosso la politica regionale. Intanto oggi, dopo i primi faccia a faccia sono arrivate anche le prime decisioni.
Primi interrogatori
Oggi è toccato a Ferdinando Aiello, Giuseppa Di Mauro, Marco Dammone, Mauro Marchese, Paolo Bordonaro, Paolo Emilio Russo, Vito Fazzino e Sergio Mazzola, ovvero i manager pubblici e gli imprenditori coinvolti nella gara affidata alla Dusmann Service, capitolo principale dell’inchiesta dei Ros dei Carabinieri.
La Procura fa dietro front
Proprio per Fazzino è arrivata la prima decisione del giudice. Lo annunciano i difensori del manager dell’ASP di Siracusa, ovvero gli avvocati Alessandro Cotzia e Vincenzo Fiore: “Fazzino ha risposto a tutte le domande postegli dal gip dai sostituti procuratori di Palermo e dai suoi difensori, fornendo la sua versione dei fatti e chiarendo ogni aspetto relativo alle contestazioni mossegli. All’esito dei chiarimenti forniti, terminato l’interrogatorio preventivo, i sostituti procuratori di Palermo hanno comunicato al gip di revocare, nei suoi confronti, la richiesta di applicazione di qualunque misura cautelare”.
Attesa per il confronto di Cuffaro e Romano
La Procura di Palermo ha chiesto arresti domiciliari e misure interdittive, a vario titolo, per il presidente della Regione ed ex leader della Democrazia cristiana Salvatore Cuffaro, il parlamentare di Noi Moderati Saverio Romano e il capogruppo Dc all’Ars, Carmelo Pace. Romano sarà ascoltato giovedì prossimo mentre venerdì sarà il turno di Cuffaro.
Le piste messinesi
Nell’indagine palermitana spuntano anche due “piste messinesi”: un accenno al progetto Ponte sullo Stretto, del quale discutevano anche i rais della Dc, e una intercettazione choc che svela retroscena preoccupanti, se confermati, sulle pulizia all’ospedale Papardo, dove nei mesi scorsi sono stata sequestrate due sale operatorie dopo almeno cinque casi di morti sospette.

Tarallucci e vino sono pronti
Ancora Cuffaro, ancora la ddiccì, ma non ne avevamo avuto abbastanza?
Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Hanno tenuto la Sicilia in ostaggio. La gente presa dal bisogno li ha votati per decenni. Perché i siciliani quando votano guardano sempre a chi offre loro qualcosa di più. Ecco perchè la Sicilia non avrà mai un futuro! Un sistema di potere consolidato. Vi sta bene così? Continuate a dare fiducia a questa classe politica post democristiana. Il tutto mentre giornalisti e politici scomodi come Pio La Torre e Giuseppe Fava, Peppino Impastato e Cesare Terranova, i giudici Chinnici e Livatino, Falcone e Borsellino, il generale Dalla Chiesa sono stati ammazzati. Non vi bastano questi morti per cambiare la musica?