Siviero: "Il Ponte rovina lo Stretto? Al contrario, lo valorizza"

Siviero: “Il Ponte rovina lo Stretto? Al contrario, lo valorizza”

Giuseppe Fontana

Siviero: “Il Ponte rovina lo Stretto? Al contrario, lo valorizza”

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martedì 30 Gennaio 2024 - 12:10

L'ingegnere esperto di ponti in Commissione al Comune di Messina

MESSINA – La commissione Ponte si è riunita per la seconda di tre sessioni consecutive, stavolta con ospite l’ingegnere Enzo Siviero, esperto di ponti e dell’opera che interessa lo Stretto.

Siviero ha esordito con grandi complimenti al Sud Italia: “Questo invito mi gratifica, perché è importante per me poter interloquire con le autorità messinesi. Il mio cuore batte per il sud. Ho ricevuto la chiamata mentre ero a Lamezia, non potevo assolutamente dire no”. Poi è passato al Ponte: “Me ne occupo da 30 anni, all’inizio anche io ero scettico, pensavo che prima bisognasse fare altro, ma poi ho capito che così non si fa niente, né il ponte né l’altro. Poi è arrivato il governo Monti, che ha annullato tutto e portato al nord quei fondi. È stato un grande scippo. Quella chiusura nel 2012 è stata una tragedia per tutta Italia, perché abbiamo perso l’occasione per creare il baricentro economico e culturale nel Mediterraneo. Questo progetto prende sotto le proprie ali la Sicilia e la Calabria. Guardando agli altri ponti, basta guardare alla Danimarca o alla Cina. Questa opera è sensazionale, porta un avanzamento importante”.

“Opportunità di riqualificazione”

Siviero ha proseguito: “I ponti più importanti sono quelli metafisici attraverso i quali si costruiscono poi quelli fisici. Io amo i ponti. Mi chiamano anche bridge man. Senza ponte non si va da nessuna parte”. Siviero ha parlato dei ponti tra le persone, dei “contatti tra le anime”, citando come esempio il rapporto tra sé e i suoi studenti. Poi è tornato all’opera: “È straordinaria ed è progettata con criteri straordinari, quindi non legati semplicemente alla norma, che si riferisce ai casi normali. Dalle notizie che ho, anche se indirette perché non sono nel comitato scientifico, questa settimana arriverà la relazione con cui si chiuderà l’iter preliminare. Sarà la conferma che le proposte del progettista sono state recepite e aggiustate per un ulteriore avanzamento del progetto. Poi si passerà a un altro iter un paio di mesi, per arrivare al Cipess. Successivamente ci sarà un nuovo aggiornamento e poi la conferenza dei servizi. Lì potranno nascere i problemi, perché la componente ambientalista è fortemente contraria al ponte, forse più per motivo suggestivo che altro. Dire che rovina lo Stretto è un azzardo. Lo Stretto è bello da vedere da lontano o di notte, avvicinandosi vedi molti abusi e anzi questa è un’opportunità di riqualificazione. La conferenza dei servizi è in via di preparazione, penso che si arriverà nel giro di un mese e mezzo. E poi c’è il tema della cantieristica, fondamentale per Messina che ne subirà l’impatto, e poi appunto il Cipess. Dopo di che si partirà formalmente, compresa la fase degli espropri. Ciucci mi ha assicurato che non ci saranno bracci di ferro ma adeguati ristori. Questa opera può portare miglioramento. Non dimentichiamo che all’interno delle opere complementari ci saranno anche ripascimenti e messe in sicurezza, il dopo cantiere avrà un livello dell’aumento di sicurezza che si attende da decenni”.

Regia nazionale

“Il paragone con alcune incompiute messinesi – ha proseguito – non regge. Se vogliamo le cose le possiamo e sappiamo fare. Il problema sono i potentati locali, ma in questo caso la regia è nazionale e c’è una maggioranza granitica sul ponte. Quando si partirà? Al più tardi d’estate. I ritardi sono fisiologici, il comitato doveva esprimersi a fine dicembre ma ha ricevuto le carte in ritardo per la burocrazia ingombrante che c’è. Passando al progetto, tutti si sono concentrati sul grande oggetto, che è come una pietra preziosa, ma se la mettete in un bellissimo anello viene valorizzata la pietra e viene valorizzato l’anello. Per questo io penso che gli ordini professionali di Messina e regionali debbano intervenire, lavorando insieme, ingegneri, architetti e geologi per dare i loro pareri. La cantierizzazione è già stata studiata a suo tempo in dettaglio. Siamo di fronte a uno studio che è paragonabile a quello del progetto vero e proprio”.

E ancora: “La sofferenza dei messinesi andrà minimizzata, ma non bisogna dimenticare che ci saranno migliaia di operai impegnati che dovranno vivere, lavorare, mangiare, lavare i panni. Ciò che dobbiamo fare è evitare di importare le maestranze. I messinesi devono accompagnare il progetto anche per questo, per minimizzare i disagi in funzione dei vantaggi che ci sono. E anche le opere vanno accompagnate. Alcuni aggiustamenti si possono ancora fare, non bisogna fare stravolgimenti. Bisogna rimboccarsi le maniche, questa commissione lo vuole fare ed è salutare. Spero che i no si convertano almeno in forse. Mi piacerebbe che il ponte non fosse più solo il Ponte di Messina, ma un Ponte Mediterraneo. Questa metropoli dello Stretto deve diventare una metropoli mediterranea, che ha bisogno di unione e condivisione, e che deve attraversare un ponte virtuale verso le esigenze degli altri”.

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2 commenti

  1. Prima si pensi alla città il ponte non serve è solo una struttura fine a se stessa….si pensi prima a rendere la città vivibile come le grandi metropoli. A che serve un Ponte se in città c’è un tasso di disoccupazione che è fra i più alti in Italia o il servizio idrico che funziona metà giornata e poi i cittadini devono avere i serbatoi, i ponti dell’autostrada che rischiano di fare la stessa fine del ponte Morandi, le linee ferroviarie indietro di 30 anni se uno parte da Messina per arrivare a trapani ci impiega 8 ore e queste cose che vi ho elencato sono solo la punta dell’iceberg senza dimenticare i problemi della Calabria.
    Ma davvero pensano che il ponte valorizzi la città.Ci sono migliaia di priorità prima di fare il ponte

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  2. Può parlare così solo un uomo che non vive qui e non ha la benché minima idea. Il ponte metafisico? Ma ci faccia il piacere. Ha detto pure un’altra cosa, che l’articolo non riporta: che i soldi ci sono e non ci sono (?!). Che vuol dire?
    Salini, l’uomo che distruggerà materialmente Messina con la sua Webuild (tanto sicuro di realizzare l’opera che non rinuncia al contenzioso con lo Stato), non degna di una visita Messina? Non ha nulla da dire ai messinesi? E Siviero minimizza dicendo che “è fatto così “? Ma questi credono veramente che abbiamo l’anello al naso?

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