Decreti ingiuntivi, pignoramenti, accertamenti della GdF: straordinari alla Ragioneria dell’Atm

Decreti ingiuntivi, pignoramenti, accertamenti della GdF: straordinari alla Ragioneria dell’Atm

Danila La Torre

Decreti ingiuntivi, pignoramenti, accertamenti della GdF: straordinari alla Ragioneria dell’Atm

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venerdì 15 Giugno 2012 - 11:33

Li ha disposti il direttore generale Conte con una determina del 29 maggio scorso per i mesi di giugno e luglio. Sul piede di guerra gli altri ex Lsu, che rivendicano le 39 ore settimanali e denunciano «la sperequazione che si consuma all’interno dell’azienda»

La mole di lavoro è immenso e le risorse umane a disposizione troppo poche. Il direttore generale dell’Atm Claudio Conte ha deciso di ricorrere agli straordinari per gli impiegati dell’Ufficio Ragioneria dell’azienda di via La Farina. Da un lato, dunque, la società speciale di proprietà del Comune non riesce a garantire lo stipendio “ordinario” alla stragrande maggioranza dei suoi dipendenti , dall’altro è costretta ad affidarsi al lavoro straordinario delle sole cinque unità (su 680 unità totali impiegate nell’azienda!) che svolgono servizio presso l’ufficio contabile. Si tratta esattamente di cinque ex contrattisti impiegati part-time (24 ore settimanali). Secondo quanto disposto da Conte nella sua determina datata 29 maggio 2012, il «lavoro straordinario sarà finalizzato allo smaltimento del lavoro arretrato», non supererà le trenta ore mensili e avrà una durata di due mesi, giugno e luglio. Più che di uno spreco e di uno sperpero di denaro in momento particolarmente drammatico come quello che sta vivendo l’Atm , il provvedimento sembra essere motivato da una reale necessità di surplus lavorativo in quel settore. «L’attuale situazione finanziaria dell’ente – scrive Conte nella sua determina datata 29 maggio 2012 – ha innescato un numero enorme di decreti ingiuntivi e conseguenti pignoramenti, aggravando ulteriormente il lavoro dell’Ufficio Ragioneria per le verifiche ed allineamenti contabili». Nel documento Conte aggiunge inoltre che «l’accertamento fiscale della Guardia di finanza per l’anno 2010, ancora in corso ha richiesto la produzione di una grande quantità di documentazione contabile ed amministrativa, assorbendo gran parte della giornate lavorative degli ultimi 50 giorni».

Tuttavia, le motivazioni addotte dal dg Conte non convincono tutti. Giovanni Macaluso, ex Lsu che svolge attualmente mansioni di verificatore dei titoli di viaggio ed è anche componente del direttivo FSA della Uil Trasporti, denuncia in una nota «la sperequazione che si consuma all’interno dell’azienda Atm». Macaluso sottolinea che da un lato si nega agli ex Lsu l’adeguamento lavorativo a 39 ore settimanali, dall’altro vengono riconosciute 30 ore di straordinario mensili. «Il doppio metro usato dai vertici aziendali – continua il “controllore” – non fa altro che acuire il malcontento tra i lavoratori e contestualmente l’aumento dell’improduttività». E su quest’ultimo aspetto “azzarda” anche dei dati: «se un verificatore part time (ex Lsu) nell’arco di quattro ore giornaliere riesce a produrre mediamente 10 verbali e circa 200 -300 biglietti venduti , sicuramente con orario full time potrebbe produrre quasi il doppio di quello che si riesce ad ottenere oggi».

Considerazioni e conti che potrebbero andar bene nel caso in cui avessimo di fronte un’azienda sana e non moribonda qual è l’Atm ormai da anni, in attesa per di più di un funerale ormai scontato, con la messa in liquidazione avviata dall’amministrazione comunale. (Danila La Torre)

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