L'Archivio Storico e la Biblioteca comunale cambiano 'casa': la nuova residenza presso il Palacultura

L’Archivio Storico e la Biblioteca comunale cambiano ‘casa’: la nuova residenza presso il Palacultura

L’Archivio Storico e la Biblioteca comunale cambiano ‘casa’: la nuova residenza presso il Palacultura

giovedì 24 Giugno 2010 - 11:21

Il trasferimento è stato disposto con determina del sindaco Buzzanca

La notizia era nell’aria da tempo, ma adesso è ufficiale: l’Archivio Storico e la Biblioteca comunale sarnno traferiti al Palacultura Antonello da Messina. Il ‘cambio di residenza’ è stato disposto con determina del sindaco Giuseppe Buzzanca. Vista poi la rilevanza culturale del patrimonio librario del Gabinetto di Lettura, ospitato attualmente all’isolato 88 di Viale San Martino, è stato altresì disposto il suo trasferimento al palazzo della Cultura, previa stipula di un protocollo che disciplini l’utilizzo del fondo librario unitariamente con quello delle due strutture comunali. L’archivio storico e la Biblioteca comunale, con due sale lettura, saranno poste al primo piano del Palacultura. L’Archivio Storico comunale nacque il 29 marzo 1935 con la deliberazione n. 609 del Regio commissario straordinario Gian Augusto Vitelli, e fu subito affidato a Nitto Scaglione, allo scopo di raccogliere, reperire e divulgare le memorie storiche del Comune di Messina “per un maggiore sviluppo delle attività relative alla conservazione delle sue tradizioni e dei suoi documenti”. L’Archivio dalle 551 opere del 1952 è passato, alla fine del 1960, a 2.369 catalogazioni, ed oggi conserva oltre 14 mila volumi riguardanti la città, con copie risalenti al cinquecento e seicento; una interessante emeroteca con oltre 1.600 testate; alcuni giornali risalenti al 1815 ed una importante collezione di antiche stampe con oltre 420 esemplari, foto e cartoline d’epoca. Al momento dell’istituzione si trattò di un semplice atto di fede, e non solo perché il compito che al nuovo ufficio spettava era immane, ma anche perché la guerra incombeva minacciosa.

I bombardamenti del 1940 – 1943 non trovarono molto da distruggere, ma quel poco che c’era fu disperso. La Biblioteca, intitolata al poeta Tommaso Cannizzaro, prese corpo dal fondo che lo stesso poeta lasciò in eredità a Messina, alla sua morte avvenuta nel 1921. Originariamente era formata da 5.000 volumi a carattere prevalentemente filosofico, storico folkloristico, etnografico e di storia delle regioni, arricchito dall’epistolario che il Cannizzaro tenne in particolar modo con lo scrittore francese Victor Hugò, con il noto pittore Mistral e con Giuseppe Pitrè, studioso delle tradizioni popolari siciliane, delle quali lo stesso poeta messinese fu insigne cultore. Oggi sono a disposizione del pubblico oltre 37.000 volumi. Al Palacultura troveranno sistemazione anche il Corpo di guardia dei vigili urbani al piano terra, ed al terzo piano, il presidio nord della Polizia municipale, attualmente in viale Regina Elena; saranno anche sistemati al quarto e quinto piano: gli uffici programmi complessi, grandi opere e infrastrutture strategiche; gli uffici del dipartimento pubblica istruzione; di promozione ed organizzazione di eventi e quelli di attività di sviluppo economico; il dipartimento relazioni internazionali e marketing territoriale e l’ufficio statistica, da palazzo Satellite e dai locali di viale Boccetta. Il sindaco Buzzanca ha disposto la disdetta dei contratti di locazione degli immobili che si renderanno liberi con il trasferimento degli uffici. Il Palacultura è stato consegnato al Comune, il 9 febbraio di quest’anno, dall’impresa Consorzio Infrastrutture, appaltatrice dei lavori di completamento.

Il progetto iniziale del Palacultura fu avviato con un concorso nazionale nel 1975 ed affidato ai vincitori professori Gaspare De Fiore, Fabio Basile ed all’ing. Aldo D’Amore. Gli stessi professionisti nel 1978 ebbero l’incarico della progettazione definitiva, suddivisa in due lotti e, nel 1999, effettuarono l’adeguamento normativo, l’allineamento tecnologico, l’aggiornamento e le opere di completamento previste dall’appalto. Il primo intervento, relativo al primo lotto, fu appaltato nell’autunno del 1981 all’impresa Barbaro Garaffo Costruzioni. Nel febbraio del 1982, dopo una campagna di scavi archeologici, si ebbero le prime sospensioni dei lavori, ripresi poi nel febbraio del 1983, quando furono completate le opere di sostegno perimetrali e la palificazione, con qualche plinto di fondazione. Nel luglio dell’85 si registrò la rescissione del rapporto contrattuale e l’Amministrazione comunale avviò un appalto separato per il consolidamento del terrapieno della scalinata di confine, i cui lavori furono eseguiti e completati nel 1993. Durante la stasi della realizzazione dell’opera, il Comune avviò le procedure per una prima serie di modifiche progettuali, aumentando i posti da 700 a 832 ed adeguando la funzionalità della struttura. Ulteriore modifica nel 1989, per rendere di uso pubblico i parcheggi previsti nei due piani cantinati, e nel novembre del 1989 si arrivò al progetto definitivo, con un aggiornamento nel novembre ’91. Dopo l’aggiornamento tecnico con la variante del 1999, si giunse alle fasi amministrative dell’appalto definitivo, i cui lavori, per un importo contrattuale di 15 milioni 776 mila euro, sono stati consegnati il 24 settembre 2004.

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