Disagi per i pendolari che devono attraversare lo stretto nelle ore di punta
L’odissea dei pendolari dello stretto si arricchisce di un altro capitolo, rendendo sempre piu difficile l’attraversamento dello stretto per chi è costretto per lavorare a passare sull’altra sponda. Da stamattina, infatti, all’imbarco dei traghetti privati di Messina e di Villa san Giovanni, sono stati distribuiti dei volantini che avvertono quanti stanno per imbarcarsi a piedi che non è assicurato l’imbarco sulla nave in quanto non è possibile superare un certo numero di passeggeri a bordo in base ad una legge vigente sulla sicurezza. E cosi, chi è abituato a viaggiare con i traghetti rischia, ogni giorno, di non poter arrivare in tempo sul proprio posto di lavoro a causa di questi disguidi. Qualcuno potrà sicuramente obiettare che se la legge prevede questo c’è poco da fare…ma molti passeggeri si chiedevano se non fosse il caso di affiancare negli orari di punta dei pendolari una seconda nave per evitare di lasciare qualcuno a piedi con tutto quello che ciò comporta (perdita di coincidenze con altri mezzi pubblici, ritardi etc etc);D’altronde nel momento in cui si è acquistato un abbonamento si è presa visione degli orari del servizio. Non sarebbe più giusto che la società di traghettamento facesse di tutto per rispettarli?
