La bella storia dell'Anffas: una struttura che funziona

La bella storia dell’Anffas: una struttura che funziona

La bella storia dell’Anffas: una struttura che funziona

venerdì 19 Dicembre 2008 - 21:53

Un'associazione di famiglie ed operatori uniti contro i pregiudizi e per il sostegno delle persone disabili, in un'atmosfera costantemente conviviale e di accoglienza nei confronti della diversabilità

L’Anffas è un’associazione di famiglie, costituitasi a Messina sin dal 1965. La trascorsa denominazione, rappresentata dall’acronimo suddetto, di “Associazione nazionale famiglie di fanciulli ed adulti subnormali-, è recentemente stata modificata in “Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale- ma il contatto con i tanti ragazzi ed adulti, ospitati nei locali di Viale Giostra, non finisce di stupirci proprio per l’intelligenza e la sensibilità dimostrata dagli stessi, oltre che per il calore e l’affetto che queste persone riescono a trasmetterci. Formatasi a Roma nel 1958 da un gruppo di genitori disabili, il cui capostipite era Maria Luisa Ubershag Menegotto, l’Anffas solo nel 1964 assume personalità giuridica e si qualifica successivamente come Onlus – Organizzazione non lucrativa di utilità sociale. Di passi ne sono stati compiuti da 40 anni a questa parte e l’Anffas, dai primi passi mossi con mille difficoltà in una realtà sociale nella quale la disabilità non trovava accoglienza sociale, oggi riesce a vantare la presenza di ben 208 sedi in tutto il territorio nazionale e di ben 15 sedi regionali. Ben 22, delle complessive sedi presenti in Italia, si trovano in Sicilia e 3 di esse (Messina, Brolo e Patti) nel nostro territorio provinciale. “La nostra sezione- – ci spiegano il Direttore Sanitario dell’Anffas Onlus di Messina, dr.essa Giusy Fanara e la sua collaboratrice Medico Coadiutore, dr.ssa Eloisa Mezzatesta – che hanno dimostrato infinità disponibilità e cortesia e sono evidentemente benvolute da colleghi e ragazzi ospiti per l’amore che, insieme agli altri collaboratori della struttura, pongono nel loro operato – “nasce come Centro Diurno, collaborando inizialmente con la scuola ‘Conservatori Riuniti’, nella quale i ragazzi dell’Anffas si recavano la mattina, per servirsi di attività ludiche guidate dal personale esperto nell’ambito riabilitativo. Nel pomeriggio, grazie alla collaborazione di un notaio di Messina, che offriva i locali all’Associazione, si svolgevano le prime attività occupazionali. Gli ospiti vennero poi accolti nei locali del Seminario Estivo, nel quale potevano apprendere la metodologia della rilegatoria e, nello stesso periodo, il Centro cominciò ad ospitare la figura di uno psicologo, che provvedeva a stilare programmi riabilitativi individualizzati. Dal 1995 cominciarono alcuni corsi di florovivaismo e di rilegatoria, con il finanziamento della Comunità Europea, oltre a quelli di decoupage e, proprio grazie alle abilità intraprese in tali corsi, i nostri ragazzi sono riusciti a realizzare due iniziative notevoli nella nostra città, quali l’addobbo di piazza Duomo e quello di piazza Municipio.- Dal 1998, l’Anffas, ha promosso corsi di florovivaismo e vacanze estive in colonia montana o presso luoghi balneari, grazie a finanziamenti del Comune di Messina; dal 2002 ha realizzato una Convenzione con l’Asl e non riceve altri sostegni, se si eccettua il pagamento della quota sociale per le famiglie e i soci, che sono in numero di circa 80, tutti composti proprio da familiari diretti (i soci ordinari) e da altri parenti od amici delle persone ospiti, in genere zii o cugini (i soci amici). Ha però intrapreso delle collaborazioni con varie istituzioni, tra le quali la parrocchia di Ritiro, l’Istituto scolastico comprensivo Messina 3 e, tra le associazioni di volontariato, intrattenendo rapporti operativi con il ‘Club Arietta’. Successivamente alla Convenzione realizzata con l’Asl, ha integrato nelle file dei propri collaboratori la figura del medico coadiutore, del personale para-medico, dello psicologo e, nel 2005, quelle del fisiokinesiterapista e del tecnico della riabilitazione psichiatrica.

“La Convenzione prevede la possibilità di ospitare un numero di 30 utenti- – ci spiega la dr.essa Fanara – “ma noi, con i soldi ricevuti riusciamo ad ospitarne attualmente ben 40, perché la struttura può farlo. Dal 1998 siamo iscritti all’Albo Regionale degli Enti locali e dal 1999 all’Albo Regionale della Sanità. Integrati nella legge 266, abbiamo ottenuto la Certificazione di Qualità e siamo riusciti ad avviare in questa struttura ben 3 laboratori di attività occupazionale – florovivaismo, decoupage e pittura – ed altrettanti di attività individuale – pedagogica, psicologica e psicomotoria – e tra i progetti attualmente in corso abbiamo in mente la realizzazione di una mostra di ceramica e dei lavori in legno, l’effettuazione di alcune iniziative connesse al florovivaismo e, relativamente alla rilegatoria, la composizione di un’agenda per l’anno 2009. Tra i nostri desideri le vorrei segnalare un progetto per la ‘pet-therapy’, che era stato avviato ma poi, purtroppo, sospeso dall’Asl per mancanza di fondi da destinare; la realizzazione di una piscina ed il potenziamento delle attrezzature, con la costituzione di una palestra vera e propria e, come fatto in più occasioni, il rinnovo delle possibilità dell’effettuazione di corsi di orientamento professionale rivolti a soggetti disabili, che sono stati uno dei nostri fiori all’occhiello della nostra attività- – prosegue la dr.ssa con legittimo orgoglio. Visitando i locali dell’Anffas, abbiamo ricevuto l’impressione, in effetti, di una struttura che funziona davvero e nei vari laboratori, accolti in modo incredibilmente coinvolgente ed entusiatico da ragazzi ed operatori, non sono mancati anche momenti… di una certa commozione.

Si respira un’aria sana, con l’atmosfera, familiare e professionale insieme, tipica di chi opera con grande dedizione e profonda empatia. “Noi operiamo nel rispetto della centralità e dignità delle persone- – prosegue la dr.essa Fanara – “tutelando i soggetti che ospitiamo, fornendo assistenza e supporto psicologico alle famiglie e coinvolgendole nella partecipazione al processo riabilitativo. L’obbiettivo principale che vogliamo raggiungere- – conclude il direttore sanitario della struttura – “è il superamento della condizione di disagio ed il perseguimento di una maggiore integrazione sociale e, ove possibile, lavorativa. I laboratori attivi dell’Anffas favoriscono l’espressione delle potenzialità di ciascuno, stimolano l’interesse attraverso sempre nuove attività anche finalizzate ad un obiettivo – ad esempio, in questo periodo, la preparazione di oggetti natalizi da esporre – educano alla collaborazione con i compagni ed al lavoro di gruppo, potenziando le capacità di espressione emotivo-affettive.- La struttura fornisce lavoro a 22 persone, tra le quali sono annoverati, oltre al direttore sanitario ed al medico coadiutore, che abbiamo già conosciuto, uno psicologo, un pedagogista, un fisiokinesiterapista, uno psicometrista, un infermiere professionale, 5 terapisti, un tecnico della riabilitazione psico-sociale, un assistente sociale, 4 operatori socio-assistenziali, un addetto ai servizi igienici, un responsabile amministrativo, un cuoco ed un aiuto-cuoco per le cucine. Tutta l’organizzazione interna fa capo alla dr.essa Fanara, in qualità di direttore sanitario, punto di riferimento costante e che collabora con il Consiglio Direttivo relativamente alla gestione del piano riabilitativo, medico e della gestione della lista degli utenti. Le sfere riabilitative comprendono le seguenti aree: sociale, psico-pedagogica, psico-motoria e sensoriale, motoria, della riabilitazione psico-sociale ed i laboratori di terapia occupazionale. A coordinare il progetto è lo psicologo e nel Centro è costantemente attivo un servizio medico. L’attività è organizzata su due dei piani dell’edificio, mentre il terzo è utilizzato quale deposito. Il laboratorio florovivaistico è dotato di una serra esterna, adiacente alla struttura medesima; la struttura è dotata, oltre ai locali di segreteria, di più stanze, con vari bagni, spogliatoi ed armadietti personalizzati per i ragazzi, uno spazio per il loro riposo, i 6 laboratori già descritti, nei quali gli ospiti imparano a vestirsi in modo autonomo, a comporre quadri ed oggetti e sono seguiti nella valutazione psico-diagnostica, nella rieducazione psico-motoria e negli esercizi di fisiokinesiterapia, di un’infermeria, un soggiorno-refettorio, una dispensa e di una cucina piccola ma ben ordinata: il menù, composto da un medico dietista, è variegato e suddiviso per stagioni, con una grande attenzione riposta per i soggetti che soffrono di alcune patologie particolari od eventuali allergie. Sono effettuati degli screening periodici, tra i quali vari test odontoiatrici, oculistici, ginecologici, cardiologici e gli esami ematochimici di routine. “Le attività svolte dai nostri ospiti- – commenta la dr.essa Angela Rando, riabilitatrice psico-sociale, “sono tra le più variegate e ciò è effettuato proprio con il preciso scopo di suscitare il loro interesse, unendo l’utile al dilettevole-. “Questo è un lavoro che si sceglie, non s’improvvisa- – sottolinea la dr.essa Antonella Viola, la psicomotricista della struttura – “Io volevo fare proprio questo lavoro, che ha bisogno di uno studio, d’una programmazione e di una formazione continue. Ci sono tante cose da apprendere, nuovi ausili ortopedici e tecnologici che sono continuamente introdotti dalla Ricerca in questo settore. L’empatia ed il fatto di risultare o meno simpatici ai ragazzi- – prosegue la dr.essa Viola – “sono doti fondamentali: essi stessi e noi con essi poniamo costantemente in azione, nella comunicazione, dei canali non verbali di mediazione corporea, che sarebbe davvero difficile porre in azione se tali processi di simpatia-empatia non fossero posti in atto.- Tra le attività messe in cantiere recentemente, da segnalare il grande successo ottenuto il 14 dicembre dagli ospiti del Centro, che si sono prodigati nello spettacolo intitolato “Musica… oltre ogni barriera- svoltosi presso la Chiesa di S.Maria Alemanna di Messina.

Nato dal desiderio di far scoprire, conoscere e trasmettere all’opinione pubblica tutto il potere espressivo, riabilitativo e comunicativo che le persone dell’Anffas riescono a diffondere con la musica, questo progetto di Musicoterapia, svolto dalla dr.essa Basile, è stato effettuato con la collaborazione delle dr.esse Coppolino e Viola del Centro.

Nella giornata di domani, sabato 20 dicembre, all’interno dei locali dell’Anffas, si svolgerà invece il tradizionale pranzo conviviale natalizio dell’associazione, con un contributo che sarà devoluto interamente alle attività del Centro.

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