Conclusa la votazione con 83 favorevoli e 24 contrari dopo la presentazione di una mozione unitaria
Dopo un acceso dibattito, che ha visto la partecipazione di tutti i delegati Nazionali, il Congresso Nazionale Straordinario dello SNAMI – il Sindacato nazionale autonomo dei medici italiani – che si è tenuto sabato 10 gennaio 2009, presso il Palace Hotel di Ostia (Roma), con lo scopo di un nuovo confronto sulla Convenzione, ha deciso la firma del nuovo ACN. Alla fine è stata presentata una mozione unitaria e la votazione si è conclusa con 83 Si e 24 No. La firma, nelle parole dei responsabili dello stesso sindacato “è stata intesa come un atto dovuto per poter continuare l’attività sindacale nelle sedi periferiche (Regionali ed Aziendale) nello spirito che caratterizza lo SNAMI medesimo-. Obiettivo dichiarato del Congresso straordinario, era di decidere se firmare o meno la bozza di Convenzione dei medici di famiglia. Nelle parole del presidente nazionale dello Snami, dott. Mauro Martini, al Congresso straordinario si sarebbe arrivati poiché si sarebbero riscontrate, all’interno del nuovo Acn, firmato il 22 dicembre scorso dalle altre organizzazioni sindacali, delle “gravi criticità-. “Il nostro intento- – confermava Martini in una nota – “è quello di coinvolgere e responsabilizzare i delegati, che rappresentano tutti i nostri iscritti, nella decisione finale di siglare o meno la bozza del nuovo contratto per la medicina del territorio- nonostante i tanti punti critici emersi. “Occorre essere realistici e valutare molto attentamente i pro e i contro come l’assenza ai tavoli decentrati dei nostri sindacalisti in caso di non firma- – ammoniva il presidente Snami. “Il Congresso è comunque sovrano e in ogni caso sarà la vera espressione democratica insita nel nostro sindacato. La decisione- – concludeva il dott. Martini – “sarà in ogni caso presa dopo le relazioni del presidente e dei componenti del Direttivo, alle quali seguiranno gli interventi dei delegati. Al termine del dibattito si procederà alla votazione-.
Votazione che ha visto il prevalere dei si per la firma, sia pure dopo accesi dibattiti e vari distinguo.
