Eclatante scoop della “Iene”. La morte di dieci immigrati causata forse da un errore d’abbordaggio della Guardia Costiera di Messina

Eclatante scoop della “Iene”. La morte di dieci immigrati causata forse da un errore d’abbordaggio della Guardia Costiera di Messina

Eclatante scoop della “Iene”. La morte di dieci immigrati causata forse da un errore d’abbordaggio della Guardia Costiera di Messina

sabato 19 Settembre 2009 - 08:39

Il giornalista della show di Italia Uno, in onda da martedì prossimo, ricostruisce la dinamica di una errata manovra di salvataggio effettuata da uno motonave della Guardia Costiera d Messina. A svelare i particolari della vicenda una lettera anonima inviata alla trasmissione e alla Procura di Messina.

Un nuovo eclatante scoop delle Iene, l’irriverente show di Italia Uno targato Davide Parenti, vede al centro dello scandalo la Guardia Costiera di Messina. La trasmissione che tornerà in onda martedì prossimo, inaugurerà la stagione televisiva con un servizio shock realizzato dal giornalista Luigi Pellazza che, così come avvenuto in altri casi, svelerà gli agghiaccianti particolari di un’ errata manovra di salvataggio di un barcone di clandestini avvenuta nel giugno del 2008.

Come spiegato dalla “Iena”, dei 27 immigrati individuati dalla motonave Fiorillo della Guardia Costiera di Messina, solo 17 sono stati effettivamente tratti in salvo. Dieci di loro, secondo la ricostruzione di Pellazza, effettuata sulla base di una lettera anonima inviata alla redazione del programma ed alla Procura di Messina, da una persona che sembra ben a conoscenza dei fatti, “chi l’ha scritta – afferma – era uno degli occupanti della nave della Guardia Costiera Fiorillo Cp904”,sarebbero infatti vittime di un errore di abbordaggio.

Il barcone carico di immigrati, in balia del mare forza 4 a largo delle coste della Sicilia, sarebbe stato avvicinato dalla motonave Fiorillo che tuttavia sembra non essere intervenuta come prevede la prassi, spiega la Iena, cioè calando la scaletta di banda lungo la murata. Scaletta che di conseguenza ha picchiato prima sulla testa dei malcapitati per poi capovolgere la barca. “Chi ci scrive – dichiara il giornalista “specializzato” in tema di clandestinità – incolpa del fatto il comandante Pignatale. Quelli caduti in mare, tutti africani, non sapevano nuotare e alcuni sono stati perfino risucchiati dalle eliche del motore della Fiorillo rimasto acceso-

I sopravvissuti vengono quindi portati a Malta. La mancanza di dieci immigrati, del resto, -è una circostanza che abbiamo puntualmente verificato con le autorità maltesi e che ci è stata confermata”. A suffragare ancora quest’accusa, la iena cita anche la testimonianza di uno degli immigrati ancora oggi a Malta che riconosce la Fiorillo e racconta l’episodio nello stesso modo in cui viene descritto nella lettera anonima. Non solo: come mostrerà nel servizio, nelle scorse settimane Pelazza ha raggiunto il comandante che allora sarebbe stato responsabile della manovra e che ora è stato trasferito a Taranto. L’uomo non ha voluto parlare e, dopo essere uscito per andare a lavoro, è tornato indietro e si è barricato in casa.

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