Importante sostegno alla battaglia anti-usura: Confarfidi Messina accede a fondi ministeriali per oltre due milioni di euro

Importante sostegno alla battaglia anti-usura: Confarfidi Messina accede a fondi ministeriali per oltre due milioni di euro

Importante sostegno alla battaglia anti-usura: Confarfidi Messina accede a fondi ministeriali per oltre due milioni di euro

sabato 12 Settembre 2009 - 10:29

Grazie a questo finanziamento potranno essere garantiti prestiti bancari in favore di imprese a rischio usura.

Il Confarfidi di Messina, Consorzio Fidi di cui sono promotrici le associazioni antiracket di Sicilia e la Confesercenti di Messina, è risultato assegnatario, da parte del Ministero dell’Economia, di un finanziamento di 2.065.827,60 euro, dai fondi ex legge 108. Con questo stanziamento la Confarfidi è il primo Consorzio fidi in Italia per dotazioni fondi della legge antiusura. Grazie a queste risorse potranno essere rilasciate garanzie pari all’80% dei prestiti bancari concedibili ad imprese a rischio usura. L’operatività a connessa a convenzioni da stipulare con le banche, alcune delle quali, nonostante la vasta presenza sul territorio, hanno deciso di non aderire, come denuncia il segretario provinciale della Confesercenti Messina Michele Sorbera.

L’attività della Confarfidi, di cui è presidente Giuseppe Scandurra, attuale presidente della Fai (Federazione delle Associazioni Antiracket e Antiusura italiane), negli ultimi anni si è consolidata sempre fino a metterlo in condizione di gestire oggi fondi rischi per oltre 3.300.00,00 euro, e assistere quasi mille soci in tutta la Sicilia.

In un momento non certo semplice per il rapporto banche-imprese, Confarfidi ha contribuito a risolvere alcune situazioni di aziende che rischiavano di essere estromesse dal mercato creditizio, creando un buona clima con gli istituti di credito convenzionati. Anche per questo, oggi, è in condizione di assistere imprese in tutta la Sicilia, trovando appoggio presso gli sportelli delle associazioni antiracket siciliane.

L’auspicio di Confarifidi è che adesso l’atteggiamento delle banche nei confronti della realtà imprenditoriale siciliana sia più attento alle caratteristiche di quest’ultima con particolare riferimento ai tempi di delibera delle richieste di finanziamento spesso allungati in maniera difficilmente spiegabile. “Sarebbe preferibile una risposta negativa e celere su criteri definiti e condivisi piuttosto che tempi di attesa ingiustificati, durante i quali le difficoltà delle piccole imprese s’ingigantiscono oltre il prevedibile”.

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