«Non si tratta di una campagna contro il bullismo ma di un'iniziativa che punta a raggiungere diversi obiettivi» spiega l'assessore Capone, che a settembre ha presentato il progetto con il sindaco Buzzanca

Un episodio di notevole gravità che accende nuovamente i riflettori su un fenomeno, quale il bullismo, che negli ultimi anni ha fatto prepotentemente ingresso nelle cronache nazionali. Diversi i casi di ragazzini che, fisicamente e verbalmente, aggrediscono i loro coetanei, la maggior parte delle volte sfruttandone le debolezze, proprio come nel caso appena raccontato.

Spesso le vittime dei bulli preferiscono non raccontare né tantomeno denunciare l’accaduto, permettendo così ai loro “tiranni- di poterla passare liscia. Ed è a scuola, come si può facilmente immaginare, che i piccoli delinquenti riescono a scovare le prede migliori. Diverse, a tal proposito, le campagne mirate alla prevenzione e al controllo fuori e dentro gli edifici scolastici, per cercare di tenere sotto occhio ragazzi e bambini pericolosamente “vivaci-.

Un’iniziativa similare è stata quella promossa dal Comune di Messina all’inizio di settembre ma non ancora avviata, che in collaborazione con il corpo di Polizia Municipale e alcune associazioni di volontariato, ha messo in piedi una sorta di task force, composta da liberi cittadini, incaricati di monitorare la situazione nelle aree adiacenti le scuole. L’obiettivo, tuttavia, non è solo questo: «L’idea – ci spiega l’assessore alla Mobilità Urbana Melino Capone che nei mesi scorsi ha presentato l’iniziativa con il sindaco Buzzanca – ha una serie di obiettivi, tra cui anche quello di prevenire episodi di bullismo». Il rappresentante della giunta, a scanso di equivoci, ci tiene dunque a precisarne le linee guida: «Oltre i volontari delle associazioni con cui abbiamo stipulato delle convenzioni, attraverso un bando di gara abbiamo reclutato “normali- cittadini interessati a prendere parte al progetto. Uno dei requisiti necessari, ad esempio, è quello di avere maturato esperienze lavorative nel settore delle forze armate».

Ma l’iniziativa del Comune, come detto, va ben oltre: «La divisa che indosseranno i prescelti avrà molteplici funzioni. Per esempio si potranno aiutare i bambini ad attraversare la strada regolando il passaggio delle auto evitando loro i pericoli stradali e al tempo stesso evitando l’impiego dei vigili urbani che presteranno servizio in altre zone della città. Sul versante strettamente inerente la sicurezza dei più piccoli, la presenza di uomini in divisa, pur se non appartenenti alle forze dell’ordine, potrà servire a prevenire fenomeni di bullismo, pedofilia scoraggiando chi abitualmente compie reati di questo tipo. Nel caso in cui poi si verifichino episodi violenti i cittadini avranno il compito di intervenire, richiedendo successivamente il supporto degli organi competenti».

Una sorta di “divisa- multifunzione dunque quella che verrà indossata dai volontari. Ed è stata proprio la creazione di tale segno distintivo a creare le maggiori difficoltà e dunque un ritardo nell’attuazione del progetto: «L’iniziativa sarebbe dovuta partire a settembre, con l’inizio dell’anno scolastico, ma ci sono stati diversi problemi per decidere cosa i volontari avrebbero dovuto indossare per segnalare la loro presenza ma al tempo stesso non essere “confusi- con gli uomini delle forze dell’ordine. Si è trattato solo di cavilli tecnico-burocratici che però sono stati risolti».

A breve dunque la nuova squadra scenderà in campo, anzi in strada.

(foto Dino Sturiale)