Mettere insieme le diversità: è questa l’energia positiva della Vara

Mettere insieme le diversità: è questa l’energia positiva della Vara

Mettere insieme le diversità: è questa l’energia positiva della Vara

domenica 16 Agosto 2009 - 13:19

Si arricchisce il nostro reportages fotografico. In photogallery gli scatti di Daniele Chitè.

Ha attraversato sul filo dei secoli le speranze, i successi, i momenti di gloria e di crisi della città, quando è stata in auge e quando, come adesso, ha perso di vista il suo destino. E’ la Vara di Maria e dei messinesi , legati dalla devozione e dal sentimento. Anche in quest’anno domini 2009 non ha tradito le attese. L’emozione si coglieva nell’aria già da metà pomeriggio nel passo svelto di quanti da ogni parte della città si avviavano verso quella piazza Castronovo, dalla quale la loro elettrizzante attesa sarebbe esplosa in quel “Viva Maria” che avrebbe preceduto la prima “tirata”.

Tutto è avvenuto con perfetta regolarità: alle 19,00, preceduta dai tradizionali giochi pirotecnici dalla Villetta Prudente (così chiama la villetta Castronovo ma nessuno si decide ad ufficializzarlo) la Vara è partita, trascinata come un fuscello da migliaia di tiratori. Un fiume di persone l’ha accompagnata, e tra di esse abbiamo piacevolmente osservato la presenza di molti immigrati, almeno per una volta perfettamente integrati nella condivisione di un momento così importante per la comunità in cui vivono. Moltissimi anche i bambini, accompagnati nei loro passeggini da genitori desiderosi di trasmettere subito ai loro figli la passione per la Vara. Così come non sono mancati i devoti provenienti dall’altra sponda dello Stretto.

E’ una ritualità strana quella che si svolge intorno alla Vara, in cui l’intreccio tra sacro e profano si sviluppa su un equilibrio sottile che rischia sempre di spezzarsi. La Chiesa lo sa e il richiamo che l’Arcivescovo La Piana ha inteso ribadire nei giorni scorsi al significato religioso dell’evento è un chiaro segnale della volontà di ricondurre tutto alla componente spirituale. Del resto che tra i tiratori ci siano gli stessi che sino al giorno prima e ancora il giorno dopo affliggono la città con i loro atteggiamenti incivili o, peggio ancora, con la loro condotta malavitosa è ormai patrimonio acquisito e da molti legittimamente non condiviso. Ma senza volere assolvere nessuno, forse sta proprio qui la generosità di questo evento, che almeno per un giorno, nel nome della Vergine Assunta, mette insieme pezzi di società inconciliabili tra di loro. Del resto il perdono non è il messaggio più forte del Cristianesimo? Tutto ciò, naturalmente non significa accettare eventuali atteggiamenti deviati nella gestione della manifestazione, che è e deve restare patrimonio di tutta la comunità. E comunque, finito questo momento che mette insieme i messinesi di ogni estrazione, ognuno ritorna ai suoi percorsi, nel bene e nel male, e c’è spazio e tempo, se si vuole, per vincere l’inciviltà, che non alligna soltanto nei quartieri popolari e per rendere più vivibile una città che da tempo non conosce più le basilari regole di convivenza.

In photogallery gli scatti di Daniele Chitè.

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