“Nonni …in bontà ”: la festa che ha coinvolto ragazzi ed anziani per ‘celebrare’ i gesti di altruismo e sacrificio

“Nonni …in bontà ”: la festa che ha coinvolto ragazzi ed anziani per ‘celebrare’ i gesti di altruismo e sacrificio

“Nonni …in bontà ”: la festa che ha coinvolto ragazzi ed anziani per ‘celebrare’ i gesti di altruismo e sacrificio

giovedì 20 Maggio 2010 - 10:54

La manifestazione si è svolta in un affollato Teatro Annibale Maria di Francia

Mattinata gioiosa per i 332 ragazzi, tanti dei quali accompagnati dai nonni, e per le 32 scuole di Messina e provincia che hanno partecipato al concorso “Nonni in…bontà”.

L’evento è stato indetto dalla federazione dei pensionati della Cisl e dall’associazione di volontariato Anteas Nova Spes Senectute, che hanno premiato i dieci ragazzi che hanno segnalato gli episodi più significativi di bontà e sacrifici dei nonni. Sono venuti da tutta la provincia, dai grandi comuni (Barcellona, Patti, Sant’Agata, Milazzo, etc.) e dai piccoli (Roccavaldina, Novara di Sicilia, Sant’Alessioetc.) dalla riviera jonica alla riviera tirrenica ai nebrodi, ed ancor di più da Messina i ragazzi, i genitori, gli insegnati ed i nonni. Ognuno aveva segnalato il proprio nonno meritevole di encomio per dedizione alla famiglia ed è stato faticoso per la Commissione ( Cardaci, Lo Re, Matafù e i tre segretari FNP Muscolino, Cugno e Cottone) selezionare solo dieci.

I casi che si raccontano, tutti veri, senza enfasi e retorica, sono la riprova che la società reale messinese è sana nelle sue strutture portanti e nei suoi valori di fondo di solidarietà, intergenerazionalità, famiglia.

I premi sono stati consegnati dal Prefetto Francesco Alecci, dal segretario della Cisl Tonino Genovese e dai componenti la Commissione.

“Non abbiamo invitato i rappresentanti delle Istituzioni pubbliche (Comune e Provincia) perché – ha detto Muscolino – questo è un evento fatto di bontà, generosità, amore. E se la città di Messina e la provincia non rispondono alle esigenze di bambini e anziani è certamente responsabilità degli amministratori. La scuola tutta è stata massacrata dai provvedimenti nazionali. Quella messinese risulta ai limiti dell’agibilità persino nelle sue strutture fisiche a causa dell’insipienza degli amministratori. Lo stesso o peggio dicasi per la protezione sociale in presenza di migliaia di famiglie con diversamente abili abbandonati dalle Istituzioni e affidati solo all’amore della famiglia; con decine di migliaia di ultrasettantenni che vivono soli e ignorati dall’assistenza domiciliare che non dovrebbe essere negata a nessun non autosufficiente o anziano solo”.

La Fnp Cisl ha voluto che fosse soprattutto una mattinata gioiosa e infatti è iniziata con il gruppo folkloristico dei ragazzi de “La Madonnina” e poi con la consegna dei diplomi e dei dieci premi (da 250 a 100 euro in buoni acquisto). “Partecipo anche come cittadino – ha detto il Prefetto Alecci nel suo intervento – a questa iniziativa che vede la partecipazione dei bambini. I bambini sono vita e il sindacato è parte attiva della società, non deve provvedere solo alla tutela dei lavoratori ma difendere anche la parte più debole della società. Negli ultimi tempi abbiamo anche assistito a varie polemiche sulla gestione del territorio, al contrasto degli illeciti: argomenti sui quali si è soffermata la stampa, una buona stampa, libera come quella che serve per combattere la sopraffazione. Auspico che le insegnanti proseguano questo lavoro di sensibilizzazione con i ragazzi e che prevalga una nuova società semplice e pulita”.

“I giovani e gli anziani, nella nostra realtà, vivono come invisibili – ha aggiunto Genovese – Messina non è una città costruita a loro misura. La società dovrebbe funzionare come una famiglia, dove nonni, nipoti, genitori hanno l’affetto per superare anche i momenti più brutti. Se riuscissimo a trasferire questo elemento sarebbe un grande passo in avanti. Ha prevalso fino alla fine la vivacità dei ragazzi a ritrovarsi assieme in centinaia e la gioia dei genitori nonni e maestri a sentirsi un’unica e grande famiglia. Alle ingiustizie – ha aggiunto rivolgendosi alla platea – bisogna sempre dire di no, insegnare ai bambini a dire no. Così riusciremo, forse, a fare cose più importanti”.

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