Salute: “Bambini in auto”: consigli pratici del prof. Andrea Costanzo

Salute: “Bambini in auto”: consigli pratici del prof. Andrea Costanzo

Salute: “Bambini in auto”: consigli pratici del prof. Andrea Costanzo

sabato 24 Ottobre 2009 - 09:41

Il 50% dei bambini dei Paesi “mediterranei” viaggiano senza sistema di ritenuta. Errori comuni, rischi e consigli sulla scelta degli ausili nel libro dell’ortopedico di Patti, presidente della Società italiana di traumatologia della strada, che avverte: «Troppo spesso, specie a livello parlamentare, la sicurezza stradale sembra trattata a livello di “bar dello sport”».

Viaggiare in auto con bambini piccoli può essere rischioso se non si adottano correttamente gli opportuni sistemi di sicurezza. Il volume “Bambini in auto” (Lombardo Editore) è il nuovo contributo scientifico-divulgativo che il prof. Andrea Costanzo, ordinario di ortopedia e traumatologia alla Sapienza di Roma e presidente della Società italiana di traumatologia della strada, intende fornire agli automobilisti in tema di sicurezza. «Che i bambini debbano viaggiare in auto sugli appositi sistemi di ritenuta è cosa ormai risaputa, ma, purtroppo, poco praticata – dice l’ortopedico originario di Patti – come dimostra la ricerca europea Child che ha coinvolto 7 Paesi: il 50% dei bambini dei Paesi “mediterranei” viaggiano senza sistema di ritenuta e tra quelli apparentemente in regola, il 40% li utilizza in modo inadeguato. Ancora oggi sono numerosi i bambini che viaggiano in braccio al passeggero anteriore, magari non cinturato. Non parliamo poi delle donne incinte che ritengono di avere un “esonero automatico”, mettendo a repentaglio se stesse e il feto che hanno in grembo. D’altra parte, i genitori coscienziosi, al momento dell’acquisto di un seggiolino, sono frastornati dalla molteplicità delle offerte e con difficoltà riescono a capire “che cosa comprare” e come usare il seggiolino. In questo libro cerco di chiarire a che cosa servono i seggiolini, come si usano, gli errori da evitare, come sceglierli ed a che cosa si va incontro se non si usano nel modo corretto». Un seggiolino adeguato, ben installato e usato correttamente e sempre, può diminuire di molto, in caso di incidente, la gravità delle lesioni e dimezzare il numero dei bambini morti per incidente a bordo di veicoli.

Con il prof. Costanzo ci soffermiamo a parlare di sicurezza stradale.

Cosa si può fare concretamente per ridurre il rischio e minimizzare i danni degli incidenti stradali?

«La questione è complessa e deve essere affrontata con una strategia comune. Vi sono carenze infrastrutturali: strade insicure, incroci sostituibili con rotatorie, segnaletica danneggiata o mancante. Vi sono poi problemi di gestione dei flussi di traffico, in particolare nel periodo estivo, problematiche legate al primo soccorso, al trattamento e alla riabilitazione, nonché ai servizi di sorveglianza e prevenzione, oltre a gravi problemi di educazione stradale e di “cultura della sicurezza”, in tutte le fasce d’età e in tutti gli strati sociali».

La Società di traumatologia della strada organizza corsi specifici di formazione per medici, personale medico, forze di polizia. Vi occupate anche delle scuole. In che modo?

«Il “Progetto Giovani Maturi sulla Strada” intende fornire agli insegnanti di scuola media e di scuola superiore, che intendono impegnarsi per l’educazione stradale, quel supporto di informazioni e conoscenze sulla biomeccanica degli impatti (“perché il corpo si rompe in un incidente e cosa fare per evitarlo”) e sulle cause psico-fisiche degli incidenti, di cui ci sembrano gravemente carenti i programmi e le iniziative attuali per l’educazione stradale nelle scuole».

Avverte la necessaria sensibilità da parte delle Istituzioni verso questo tipo di problematica?

«Non sempre. Troppo spesso, specie a livello parlamentare, la sicurezza stradale sembra trattata a livello di “bar dello sport”, con ragionamenti basati sulla “emergenza” e spesso senza informazioni affidabili. A livello locale è diverso, c’è maggiore attenzione verso risposte “realistiche”, in grado di esaltare ad esempio le iniziative delle comunità locali».

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