Le giovani donne scrivono al prefetto Francesco Alecci nella speranza di poter ottenere aiuto e attenzione da parte delle istituzioni
Riceviamo e pubblichiamo l’accorato appello dei un gruppo di ragazze madri che attraverso una lettera inviata al prefetto Francesco Alecci lanciano alle istituzioni una disperata richiesta di aiuto.
Abbiamo deciso, con coraggio e con orgoglio, di portare avanti una gravidanza da sole. Abbiamo deciso, con coraggio e con orgoglio, di dare alla luce una nuova vita e non di ucciderla; Abbiamo deciso, con coraggio e con orgoglio, di crescere un figlio senza l’aiuto del padre che non ha voluto riconoscerlo. Molte di noi sono studentesse senza reddito, altre hanno un lavoro saltuario, alcune dipendono dalla famiglia; tutte siamo state abbandonate dalla persona che si pensava di amare e oggi anche dalle Istituzioni. Da oltre un anno non riceviamo più il contributo previsto dalle leggi regionali. L’amministrazione Comunale di questa città, unica in tutta Italia ad avere dismesso l’Istituzione per i Servizi Sociali, non riesce a garantire quella modesta somma di appena 129,00 euro al mese che per molte di noi rappresenta l’unico sostentamento per sopravvivere ma che certamente, per tutte, è il segnale della presenza delle Istituzioni che ti sono vicine: uno stimolo ad andare avanti. In assoluta controtendenza con le politiche sociali nazionali e regionali tendenti alla tutela delle famiglie in difficoltà e alla salvaguardia dell’infanzia, a Messina si vuole cancellare, definendolo un costo, quello che in altre parti viene definito un investimento per il futuro. Noi non vogliamo la carità: ci siamo assunte sin dall’inizio le nostre responsabilità. Chiediamo solo un aiuto e vogliamo far sentire la nostra voce per far capire i nostri problemi. Ed è allo scopo di sensibilizzare alle necessità di una condizione sociale dai più sconosciuta che abbiamo pensato di costituire un comitato e chiedere a Lei Sig. Prefetto, la possibilità di dedicarci qualche minuto del suo tempo per rappresentarLe il grande disagio sociale che stiamo vivendo e la disattenzione di una classe politica che, in questa nostra città, ha raggiunto ormai livelli intollerabili.
