Presentato a Palermo l'Annuario statistico regionale 2006
Il Servizio statistica della Regione, in collaborazione con l’ufficio Istat siciliano, ha fotografato la popolazione dell’isola.
Cresce il numero degli abitanti, anche grazie al cospicuo numero di immigrati, e si incrementa il livello occupazionale, anche se il tasso di scolarizzazione e reddito lordo pro capite risultano decisamente inferiori alla media nazionale.
Altro dato che emerge è che, nonostante le nascite siano superiori a quelle registrate nelle altre zone d’Italia, la popolazione siciliana sta decisamente invecchiando: infatti, nell’ultimo quadriennio il tasso di vecchiaia è cresciuto di quasi due punti segnando il sorpasso della componente anziana su quella giovanile.
L’occupazione nel 2005 ha registrato un aumento del 2,2% dopo il sostanziale ristagno del triennio precedente. Gli incrementi più apprezzabili si sono registrati in agricoltura, nei servizi e nell’industria in senso stretto.
Sul fronte della tutela ambientale, la quota di raccolta differenziata dei rifiuti urbani del 2004 è stata pari al 5,4%, inferiore alla media del Paese (22,7%). La quota di energia prodotta da fonti rinnovabili nel corso del 2004 si è attestata al 2,4%, tra le più basse a livello regionale fatta eccezione della Liguria (1,5%).
L’indice di scolarizzazione, sintetizzato dalla durata media degli studi è di 8,2 anni, lievemente inferiore alla media italiana che è pari a 8,7 anni. L’abbandono degli studi prima di conseguire il diploma di scuola media superiore interessa quasi un terzo dei giovani, a fronte di poco più di un quinto sull’intero territorio nazionale.
Secondo l’annuario, infine, nell’Isola la percezione del rischio di criminalità è relativamente contenuta: infatti, nel 2004 solo 23 famiglie residenti su 100 dichiaravano di avvertire il disagio contro una media nazionale del 29%.
