Sonia Alfano scrive al presidente della Camera Gianfranco Fini

Sonia Alfano scrive al presidente della Camera Gianfranco Fini

Sonia Alfano scrive al presidente della Camera Gianfranco Fini

mercoledì 07 Gennaio 2009 - 09:47

In occasione del sedicesimo anniversario della morte del padre, la presidente dell'Associazione Nazionale Vittime di Mafia, invita Fini a discutere del disegno di legge “Parlamento Pulito-

Ricorre domani l’anniversario della morte del giornalista Beppe Alfano ucciso dal Cosa Nostra l’8 gennaio del 1993. Proprio in occasione della giornata del ricordo, organizzata a Barcellona dall’Associazione Nazionale Vittime di Mafia presieduta dalla figlia del giornalista Sonia Alfano, quest’ultima scrive una lettera al presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini.

Un documento in cui l’Alfano chiede ad una delle più alte cariche dello stato di a dare il via, il prima possibile, alla discussione del disegno di legge avanzato tramite petizione popolare e nominato “Parlamento Pulito-. L’obiettivo sarebbe quello di “depurare- l’organo di rappresentanza del paese da coloro che, a detta della presidente dell’Associazione, tutto meritano fuorché di rappresentare le istituzioni nazionali.

Gentile Presidente della Camera dei Deputati, On.le Gianfranco Fini,giovedì 8 gennaio ricorrerà il 16esimo anniversario della uccisione da parte di Cosa Nostra di mio padre, il giornalista Beppe Alfano. Sedici anni fa lei si sedette per tutto il tempo del funerale di mio padre al fianco mio e di mio fratello. Spesso guardo la foto di quel funerale in cui lei veglia su mio fratello con fare paterno. Nella giornata di mercoledì 7 gennaio lei sarà a Reggio Emilia per il 212esimo anniversario della proclamazione del Primo Tricolore. Scoprirà anche una lapide in memoria dei primi 110 deputati della Repubblica Cispadana eletti da altrettanti cittadini di Reggio Emilia, Modena, Bologna e Ferrara. Al di la di vuote parole retoriche che troppo spesso noi cittadini sentiamo pronunciare dai politici di ogni schieramento, onorare la Repubblica Italiana,la sua Bandiera e la Democrazia vuole dire a mio avviso riportare moralità ed onestà nella vita pubblica e nelle istituzioni, che ad ogni livello invece sempre più spesso sono colluse con pezzi di feroce e spietata criminalità organizzata. Un fenomeno quello della criminalità organizzata che anche in Emilia Romagna ed a Reggio Emilia, città che mi sta particolarmente a cuore, sta prendendo purtroppo piede, favorito da politiche di cementificazione massiccia del territorio negli ultimi anni. Nel nostro

Parlamento siedono 18 parlamentari pregiudicati condannati in via definitiva

e 70 condannati con sentenze in primo e secondo grado. Nessun cittadino

italiano, per legge, può lavorare nella pubblica amministrazione con tali

fedine penali. Giustamente. Ai parlamentari che non sono più nemmeno scelti

dai cittadini, ma sono solo nominati dai partiti, invece questo è permesso. E’ forse un modo per onorare la Bandiera italiana, la sua Costituzione e la sua Democrazia e per rendere giustizia a chi come mio padre ha versato il proprio sangue per difendere tali valori? L”8 settembre 2007, in quello che fu chiamato -V-day-, in una sola giornata oltre 350.000 cittadini, organizzati spontaneamente sulle piazze d’Italia da Bolzano a Palermo firmarono un progetto di legge di’iniziativa popolare denominato -Parlamento Pulito- che aveva come primo firmatario Beppe Grillo. Si proponeva l’ineleggibilità di condannati in Parlamento, di poter tornare a scegliere e votare i singoli candidati da parte dei cittadini (con la reintroduzione o delle preferenze o dei collegi uninominali), il massimo di cumulabilità di due legislature (dieci anni) in Parlamento. Tutto è fermo. Questo disegno di legge giace in Parlamento insabbiato. Tutti a parlare di -questione morale (a corrente alternata in tutti gli schieramenti), ma nessuno che ricordi che esiste una proposta di legge, partita dai cittadini, che è un fondamentale punto di partenza per rifondare la nostra Democrazia e sentirci tutti italiani con orgoglio partendo dal valore dell’onestà e della scelta diretta da parte di cittadini dei loro candidati alla Camera ed al Senato. Oppure l’onestà non è un valore fondante della nostra democrazia ? Presidente Fini, in una grande democrazia come quella degli Stati Uniti d’America, un candidato a Segretario di Stato del neo presidente Barack Obama, ha rinunciato alla carica alla quale era stato designato, perché coinvolto in una inchiesta su un appalto. Nel nostro Parlamento siedono, nominati dai partiti, condannati per via definitiva! Lei in merito a tale iniziativa si espresse favorevolmente. Lei è presidente di una Camera del Parlamento della Repubblica Italiana. E’ la terza carica dello Stato. Per onorare anche la memoria di mio padre, che lei conosceva bene, del quale l’ 8 gennaio ricorre il sedicesimo anniversario del suo omicidio e di tutti i cittadini e servitori dello Stato caduti per mano della criminalità organizzata che hanno onorato con il proprio sangue il tricolore e ciò che rappresenta, Le chiedo di accelerare quanto prima la discussione del disegno di legge di’iniziativa popolare -Parlamento Pulito-. Il sangue dei nostri cari e la nostra disperata sofferenza di figli, padri, madri, mogli e fratelli degli uomini che per questa nazione hanno dato la vita è il dono più profondo di cui uno Stato possa fregiarsi. La prego, Presidente Fini, di voler onorare la loro memoria ed alleviare il nostro dolore appoggiando quella che all’apparenza è solo una legge ma che per noi rappresenta il vessillo della dignità di questa nazione. E’ questo, e sono certa che concorderà con me, il miglior modo per celebrare il nostro Tricolore, la cui trama è intessuta anche sul sangue di mio padre che in quella bandiera ripose i suoi valori, per onorare la Costituzione della Repubblica Italiana e per ridare fiducia agli italiani verso la nostra democrazia.

Foto Dino Sturiale

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