La testimonianza di una messinese a Betlemme

La testimonianza di una messinese a Betlemme

La testimonianza di una messinese a Betlemme

sabato 27 Dicembre 2008 - 17:39

Laura Conti, una ragazza di Messina, si trova in questo momento a Betlemme.

E’ a Betlemme da qualche settimana e attraverso Facebook manda ai suoi amici le sue impressioni, le sue testimonianze, ne copiamo qui una di particolare importanza per farci capire come si vive in certe zone della nostra terra.

140 vittime a Gaza: increduli da Betlemme ascoltiamo la notizia

Pochi minuti fa. eravamo in 14… 3 israeliani, 5 italiani e 6 palestinesi. Seduti ad un tavolo a discutere sul futuro della sinistra in Medioriente (conferenza di Fatah, il partito comunista PFLP etc. etc.) Stavo realizzando che l’attuale situazione globale dei movimenti di sinistra (divisi, deboli e lontani dalla possibilità di decisione politica) è legata non tanto a una debolezza strutturale quanto al fatto che ultimamente questi partiti si sono occupati di combattere uno o piu’ nemici invece di coalizzarsi, puntare su obiettivi comuni e perseguire politiche propositive e attive. Hanno semplicemente puntato a difendersi. Per non parlare della burocratizzazione dei partiti che quando vanno al potere perdono i loro fondamenti in nome di una logica del compromesso. Oppure della privatizzazione della politica sempre più controllata da organi apparentemente non governativi, che con la mano al portafogli detengono il potere politico.

Questa discussione è stata interrotta bruscamente… la tv annuncia un raid aereo Israelianosulla striscia di Gaza. 140 morti in un’ora.

Il potere delle bombe ha di nuovo la meglio. Il dibattito sull’identita’ dei movimenti di sinistra si interrompe. Hamas guadagna punti come unico difensore dei diritti umani in una striscia di terra dove la gente è solo un bersaglio. I media italiani parlano di un attacco mirato alle basi dei terroristi, Al Jazeera di una stazione di polizia colpita….

Mi chiedo perchè l’unico che alza la voce contro questo attacco è un movimento estremista islamico, Hamas, anche se l’indignazione e la condanna si estende a tutto il mondo. Perchè a resistere a tutto cio’ devono essere solo gli estremisti…? Come si giustifica il democraticissimo stato di Israele?

la BBC trasmette le prime immagini: gente che corre per strada in preda al panico. Corpi per terra …

Qui a Betlemme la situazione è triste e tesa ma nulla interrompe l’irreale quiete. Alcuni movimenti politici organizzeranno manifestazioni magari. Alcuni ragazzini andranno a tirare pietre ai checkpoint rischiando l’arresto. Ci saranno incursioni di militari israeliani la notte…. sparatorie a Nablus e a Hebron…e altri arresti. Pane quotidiano

Ma la maggior parte della società civile, le famiglie, staranno a guardare di fronte alla televisione come se il conflitto fosse qualcosa di normale. Qui in fondo è sempre così. Dovrei fare la giornalista, ma mi sento impotente di fronte a tutto cio’. Un volontario, guardando i media italiani mi ha detto: Certo che è colpa vostra…

Posso solo raccontare come va da queste parti…la preoccupazione e l’ansia. La rassegnazione che questa corsa alle armi sia l’ennesimo massacro senza senso. Non ho fonti ufficiali ne citazioni da proporvi. Solo cio’ che vedo

Il capo dell’ufficio Nassar Ibrahim che ascolta le notizie con gli occhi lucidi e mi dice…-sono 140 martiri e 200 feriti-.

Questo è un martire nella loro cultura: colui che muore a causa della guerra. Chiunque e non solo i cosiddetti kamikaze.

Qui è facile diventare Martiri.

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