Primo compleanno per l'Help Center Caritas, un aiuto per i meno fortunati

Primo compleanno per l’Help Center Caritas, un aiuto per i meno fortunati

Sara Faraci

Primo compleanno per l’Help Center Caritas, un aiuto per i meno fortunati

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martedì 22 Gennaio 2013 - 11:02

Ad un anno dall'apertura dell'Help Center gestito dalla Caritas a piazza della Repubblica, il centro di assistenza valuta la propria attività. Ben 218 i poveri accolti dalla struttura tra stranieri ed italiani per i quali si promuove anche il reinserimento all'interno del consesso cittadino attraverso attività di responsabilizzazione e collaborazione. Ammirevoli i risultati secondo padre Gaetano Tripodo, direttore della Caritas, ma si può fare di può: adesso urge un dormitorio a bassa soglia

Un compleanno di solidarietà e integrazione quello che sarà festeggiato il prossimo 27 gennaio dall’Help Center di Piazza della Repubblica gestito dalla Caritas.Il nucleo di accoglienza tira le somme ad un anno dall’avvio della propria attività: ben 218 gli utenti che si sono rivolti alla struttura, 132 gli stranieri, 86 gli italiani, “ed è in costante aumento – come ha spiegato la responsabile della struttura, la psicologa Francesca Giorgianni – la presenza dei cosiddetti nuovi poveri, cittadini soli o intere famiglie che si rivolgono a noi perché non hanno più modo di far fronte alle necessità quotidiane”.

Tante persone, che hanno trovato nel lavoro dei volontari dell’associazione non soltanto un valido aiuto per sopperire alle esigenze primarie ma soprattutto concrete proposte di reinserimento all’interno del consesso cittadino attraverso una progressiva responsabilizzazione che ha consentito una maggiore consapevolezza, soprattutto per gli stranieri, del sistema di regole in cui vivono.

Un lungimirante esempio di sinergia, quello offerto dal centro messinese, che ha raccolto le forze di diverse realtà imprenditoriali, convogliandole verso un unico obiettivo: così la massiva ristrutturazione della sede si deve allo stanziamento di 170 mila euro di fondi da parte di Enel Cuore, l’arredamento dei locali è frutto della donazione dei mobili da parte di Ikea, il sostegno finanziario è invece offerto dalla Caritas che evade regolarmente le utenze della sede promuovendo specifiche raccolte fondi nelle parrocchie ed anche le Ferrovie dello Stato hanno dato il loro apporto alla realizzazione del progetto umanitario.

A reggere le fila dell’organizzazione, la Cooperativa sociale Santa Maria della Strada, attiva in città da oltre vent’anni, che si avvale dell’operato di tre operatori e di una quindicina di volontari che gestiscono il centro attraverso una metodica suddivisione dei compiti, coinvolgendo anche gli utenti per provvedere alla pulizia dei locali, ai servizi docce e di lavanderia, infine, alla preparazione dei pasti.Una sorta di famiglia allargata, in altre parole, che ha tolto dalla strada parecchi giovani e li ha spinti – anche tramite alcune proiezioni cinematografiche compiute ogni giovedì – a un dibattito costruttivo e ad un interscambio che ha giovato pure ai più restii. “I nostri utenti non parlano facilmente di se stessi – ha ricordato la Giorgianni – ma i loro bisogni e le loro potenzialità emergono sempre più chiaramente via via che si confrontano tra loro e con noi anche sulla scorta degli spunti forniti da un film”. Particolarmente fruttuosa,a tal proposito, la collaborazione con la Asl e il Servizio di salute mentale che ha permesso di annoverare, tra le figure stabilmente presenti all’Help Center, anche uno psichiatra che, proprio a partire da questo gennaio, affiancherà i già numerosi tirocinanti (assistenti sociali, educatori professionali, psicologi), inviati dall’Università per una formazione specifica sul campo.

Un lavoro che ha richiamato l’approvazione di padre Francesco Pati, direttore delle case d’accoglienza dicocesane e di padre Gaetano Tripodo, direttore della Caritas, il quale ha affermato che “sono stati pienamente raggiunti i risultati che si prefiggevano con l’istituzione dell’Help Center”.Entusiasmo, quello di padre Tripodo, che però non conosce soste: “Proprio l’esperienza dell’Help Center ci fa capire quanto sia necessario a Messina che il Centro sia aperto tutti i giorni, dalle ore 8 alle ore 20 e che tale servizio venga integrato con un dormitorio a bassa soglia, in grado di garantire un letto e un tetto anche ai più restii alla socializzazione e all’integrazione e aperto anch’esso tutti i giorni, dalle 20 alle 8, così da coprire l’intero arco delle 24 ore”. Una proposta ambiziosa che si rivolge, stavolta, alle istituzioni locali quali Comune e Provincia, dalle quali ci si attende “maggiore attenzione e collaborazione fattiva”.

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