Accorinti dice no all'AdSP. CapitaleMessina:"Siamo fuori tempo massimo"

Accorinti dice no all’AdSP. CapitaleMessina:”Siamo fuori tempo massimo”

Accorinti dice no all’AdSP. CapitaleMessina:”Siamo fuori tempo massimo”

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giovedì 14 Settembre 2017 - 06:07

Una presa di posizione da parte del primo cittadino che arriva forse troppo tardi. Per Capitale Messina sarebbe più opportuno invece concentrarsi sulla sdemanializzazione delle aree sotto il controllo dell'Authority.

Arriva anche il no del sindaco Accorinti sul tema del passaggio all'Autorità di Sistema Portuale. Il sindaco, finalmente, prende posizione nel dibattito sulla soppressione dell'Autorità Portuale di Messina, che presto verrà accorpata a quella di Gioia Tauro, schierandosi con il già vasto fronte politico di coloro che sono contrari alla perdita di autonomia dei porti di Messina e Milazzo.

A commentare la vicenda anche il gruppo di Capitale Messina che, pur contenti della presa di posizione di sindaco e assessori, ricordano come ormai, molto probabilmente, non ci sia più tempo a disposizione per applicare dei correttivi alla legge. "Meglio tardi che mai. Finalmente una posizione netta da parte dell’Amministrazione comunale contro la soppressione dell’Autorità Portuale di Messina – scrivono Falzea e Salmeri di Capitale Messina – infatti apprendiamo che Accorinti, e gli assessori Signorino e De Cola, intenderebbero esercitare una azione di pressing politico sul Ministro Delrio in occasione della sua venuta a Messina per l’inaugurazione del cantiere del porto di Tremestieri. Nessuno è più soddisfatto di noi di vedere anche la Giunta unirsi al fronte politico sempre più ampio di coloro che avversano il disastroso accorpamento con Gioia Tauro; vero è però che sarebbe stato meglio agire prima, questi interventi ormai probabilmente fuori tempo massimo, rischiano di essere velleitari".

Infatti, l'8 settembre il Consiglio dei Ministri ha approvato le disposizioni integrative e correttive al D.Lgs. 4 agosto 2016 n. 169, ovvero il decreto di riforma delle Autorità Portuali. Solo in quella sede sarebbe stato possibile apportare delle modifiche alla legge con lo strumento delle “disposizioni integrative e correttive”, entro un anno dall'emanazione della legge. In questo modo si sarebbe potuta scongiurare la soppressione dell’Authority messinese o quantomeno ottenere condizioni di autonomia gestionale e garanzie di tutela dei porti di Messina e Milazzo. E invece nello schema delle misure integrative e correttive al decreto legislativo sull’Authority messinese non viene spesa neanche una parola.

"A questo punto – continuano Salmeri e Falzea – i margini di modifica del Decreto sono molto ristretti, le correzioni ed integrazioni, ripetiamo sono possibili entro un anno dall’emanazione del Decreto e Messina ha perso l’ultimo treno. Se Accorinti vuole fare qualcosa di utile, faccia invece formale istanza di sdemanializzazione delle aree del waterfront al Commissario dell’Autorità portuale, come da noi più volte richiesto invano. Questo si può fare e va' fatto subito, prima che anche per questo sia troppo tardi".

E' di pochi giorni fa, infatti, l'ultimo sollecito, da parte dell'associazione Capitale Messina, alla giunta Accorinti nel procedere con le istanze di sdemanializzazione dell'area che va da Boccetta ad Annunziata, quindi Passeggiata a Mare, Fiera, Ringo, Villa Sabin, ecc. (tutte aree che appartenendo al Demanio marittimo sono attualmente sotto la potestà amministrativa dell’Autorità portuale di Messina), presentando al Ministero i progetti di utilizzo delle aree. Azione che, visto il probabile futuro accorpamento, dev'essere effettuata tempestivamente, adesso che Messina gode ancora della sua autonomia.

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